Concetti Chiave
- Durante il secolo di Augusto, le arti prosperarono sotto il patrocinio dell'imperatore e di Mecenate, con figure letterarie come Virgilio, Orazio, Tibullo, Ovidio e Tito Livio.
- L'architettura romana fu arricchita con monumenti come il nuovo Foro, l'Ara pacis e il Pantheon, sia a Roma che nelle province.
- L'arte romana celebrava eventi storici, esaltando le figure di consoli, dittatori e imperatori attraverso il ritratto.
- Il ritratto romano distintivo si differenzia dall'arte greca per la sua capacità di rappresentare l'intera gamma della personalità umana, dalle figure imperiali ai semplici cittadini.
- La ritrattistica romana spazia da statue onorarie e cippi funerari a ritratti di bambini, esprimendo una varietà di emozioni e stati sociali.
Indice
Fioritura delle arti sotto Augusto
Il secolo di Augusto vide fiorire le arti largamente protette dall’imperatore e da Mecenate. Nelle lettere si distinsero: Virgilio, autore della “Eneide”, il poema epico che racconta le leggendarie origini di Roma; Orazio, autore di liriche e di satire; Tibullo e Ovidio, poeti; e Tito Livio, il grande storico di Roma.
Monumenti e architettura romana
L’architettura si arricchì di numerosi monumenti a Roma e nelle province.
A Roma fu completato e prolungato il nuovo Foro cominciato sotto Cesare, furono costruiti l’Ara pacis, il Pantheon e altri edifici pubblici. Anche le province si archi, acquedotti, opere pubbliche.
Il ritratto romano
Celebrazione storica nell'arte romana
L’arte romana è celebrazione di avvenimenti storici: dalla grandezza epica della conquista, alla solennità di una cerimonia sacra in cui campeggi e sia esaltata la figura dell’autore principale di quegli eventi, console, dittatore, imperatore, o magistrato e notabile della vita municipale.
Nello sforzo tenace nel rendere la realtà degli avvenimenti e nell’esaltare e nobilitare la personalità umana nel compimento di ogni umana azione, si coglie lo spirito nuovo dell’arte romana e il suo vero distacco dall’arte greca.
Il ritratto nell'arte romana
Da ciò deriva il maggior valore che assume nell’arte romana il ritratto. L’arte greca ci ha dato con i ritratti di strateghi, filosofi, oratori, legislatori, esempi insigni e insuperabili per profondità e forza interiore d’espressione; ma l’esperienza di quest’arte sembra arrestarsi ai grandi valori umani e quando se ne allontana decade nelle figure grottesche e caricaturali dell’età ellenistica. L’arte romana invece abbraccia tutto il vasto e infinito dominio della personalità umana: dal ritratto aulico imperiale, alla statua onoraria del più umile magistrato municipale, al ritratto funerario, al cippo dell’artiere, al ritratto del bambino nella sua più ingenua espressione di grazia.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali figure letterarie durante il secolo di Augusto?
- Quali monumenti furono costruiti a Roma sotto Augusto?
- In che modo l'arte romana si differenzia da quella greca nel ritratto?
Durante il secolo di Augusto, le arti fiorirono sotto la protezione dell'imperatore e di Mecenate. Tra le figure letterarie principali si distinsero Virgilio, autore dell'"Eneide", Orazio, Tibullo, Ovidio e lo storico Tito Livio.
Sotto Augusto, l'architettura romana si arricchì con numerosi monumenti, tra cui il completamento del nuovo Foro iniziato sotto Cesare, l'Ara Pacis, il Pantheon e altri edifici pubblici.
L'arte romana si distingue da quella greca per il suo ampio abbraccio della personalità umana, includendo ritratti imperiali, statue onorarie di magistrati municipali, ritratti funerari e persino ritratti di bambini, mentre l'arte greca si concentrava principalmente su figure di strateghi, filosofi e oratori.