Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Le guerre di conquista del II secolo a.C. portarono a Roma un dominio esteso sul Mediterraneo, causando cambiamenti profondi nella società e nell'economia.
  • Il Senato romano accrebbe il suo potere politico, dirigendo la vita politica e militare durante i conflitti, mentre i cavalieri accumulavano ricchezze attraverso lo sfruttamento delle risorse conquistate.
  • L'espansione romana e l'afflusso di cereali a basso costo causarono la perdita delle terre per molti piccoli proprietari, favorendo la creazione di grandi proprietà terriere, i latifondi.
  • I latifondi furono lavorati principalmente da schiavi, portando a un trattamento disumano e a tensioni sociali che sfociarono in rivolte, specialmente nel sud Italia.
  • L'aumento del proletariato urbano, escluso dall'esercito, portò alla formazione di clientele e alla degenerazione politica, poiché i cittadini cercavano protezione presso famiglie potenti.

Indice

  1. Espansione romana e cambiamenti sociali
  2. Il potere del senato e dei cavalieri
  3. Conseguenze economiche delle guerre
  4. La questione delle terre e dei latifondi
  5. Schiavitù e rivolte
  6. Proletariato urbano e politica

Espansione romana e cambiamenti sociali

A seguito delle guerre puniche e delle guerre contro i regni ellenistici, verso la fine del II secolo a.C., Roma aveva esteso il suo dominio su tutto il Mediterraneo e, nel frattempo, essa stava cambiando profondamente.

Proprio dalle numerose guerre di conquista, alcune persone si erano arricchite, altre, invece, si erano talmente impoverite da ridursi alla miseria.

Il potere del senato e dei cavalieri

Durante le guerre, il Senato aveva rafforzato il proprio potere politico. Esso, di fatto, dirigeva la vita politica perché durante le ostilità aveva il compito di assumere decisioni in merito alle imprese militari da effettuare e alla pace da trattare.

Conseguenze economiche delle guerre

Dalle guerre trassero vantaggio anche i cavalieri, cioè coloro che fornivano la cavalleria all’esercito. Già ricchi, essi lo diventarono ancora di più, acquistando nuove terre recentemente acquisite da Roma. Essi riuscirono ad accumulare enormi ricchezze perché, secondo la prassi, ottennero, in qualità di privati, lo sfruttamento delle miniere, la costruzione di opere pubbliche e la riscossione delle tasse. Utilizzavano poi il ricavato da queste attività per acquistare altre terre e quindi per diventare sempre più facoltosi. Ecco perché, all’interno della stessa classe dirigente esisteva un forte squilibrio: da una parte un senato che deteneva il potere politico e dall’altra i cavalieri (banchieri, commercianti) con un enorme peso economico a cui però non corrispondeva un ruolo politico adeguato.

La questione delle terre e dei latifondi

Un’altra conseguenza delle guerre fu la modifica della distribuzione delle terre. Molti piccoli proprietari erano partiti in guerra e al loro ritorno avevano trovato le loro terre abbandonate o saccheggiate dai nemici, come nel caso dell’occupazione di Annibale a capo dell’esercito cartaginese. Inoltre l’espansione romana nel Mediterraneo fece affluire sui mercati romani dei cereali a basso costo. l

Di solito, una parte dei nuovi territori conquistati diventava proprietà dello Stato che la dava in concessione ai cittadini romani più ricchi. Alla morte di questi ultimi, le terre avrebbero dovuto ritornare in mano allo Stato, m,a questo non avveniva mai. Prertanto, col tempo, si costituirono delle enormi proprietà terriere chiamate “latifondo”.

Schiavitù e rivolte

La creazione dei latifondi ebbe delle conseguenze sulla vita sociale molto significative. Per lavorare i latifondi i proprietari avrebbero potuto ricorrere ai contadini, costretti a vendere le loro piccole proprietà erano in cerca di lavoro. Tuttavia, visto che dovevano essere pagati ed che avevano anche alcuni diritti, per questo assumerli non sarebbe stato molto conveniente. Fu deciso, allora, di far lavorare i numerosi prigionieri deportati a seguito delle recenti guerre. Essi avevano un costo molto basso, potevano essere sfruttati senza alcun limite, non dovevano essere retribuiti e non avevano alcun diritto.

La presenza di un elevatissimo numero di schiavi nella società romana, fece cambiare anche il rapporto fra di essi ed i nuovi padroni. Se al tempo del sistema patriarcale (capo famiglia + figli), di fatto, gli schiavi erano trattati come personale di famiglia, con l’estensione del latifondo essi erano trattati come un semplice strumento di produzione, da sfruttare agli estremi. Quando non erano più in grado di lavorare venivano abbandonati a se stessi. Ecco perché ben presto si cominciò a parlare di rivolta degli schiavi, soprattutto nell’Italia meridionale. In alcuni casi, i campi furono incendiati ed i padroni furono uccisi.

Proletariato urbano e politica

Poiché, per motivi di convenienza, nei latifondi venivano utilizzati soltanto gli schiavi, i contadini rimasti senza nulla, cominciarono ad affluire nelle città, costituendo così una massa proletaria urbana di notevole dimensione a cui il governo elargiva delle distribuzioni di grano. Per distrarre queste folle, lo Stato era anche solito organizzare feste e giochi vari.

Queste modifiche nell’assetto della società romana ebbe anche delle ripercussioni sull’esercito. Infatti, in base alla riforma centuriata potevano entrare a far parte dell’esercito solo coloro che possedevano delle terre e il proletariato, molto numeroso, ne era escluso. Questo portò ad una notevole diminuzione degli effettivi arruolati.

L’aumento del proletariato ebbe anche un’altra conseguenza: la formazione delle clientele e quindi la degenerazione della vita politica. Molti disoccupati, per sopravvivere, chiedevano protezione alle grandi famiglie di cui diventavano clienti. In cambio, essi partecipavano alle assemblee votando secondo le indicazioni dei loro protettori per cui le assemblee cominciarono a non rispettare più la volontà del popolo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze delle guerre di espansione sulla società romana del II secolo a.C.?
  2. Le guerre di espansione portarono a un arricchimento di alcune persone e all'impoverimento di altre, con un forte squilibrio tra il potere politico del Senato e il peso economico dei cavalieri. Inoltre, la distribuzione delle terre cambiò, portando alla creazione di latifondi e all'uso massiccio di schiavi, con conseguenze sociali significative.

  3. Come influirono le guerre sul potere politico del Senato romano?
  4. Durante le guerre, il Senato rafforzò il proprio potere politico dirigendo la vita politica e prendendo decisioni sulle imprese militari e sulla pace, consolidando così la sua autorità.

  5. In che modo i cavalieri trassero vantaggio dalle guerre di espansione?
  6. I cavalieri, già ricchi, aumentarono ulteriormente le loro ricchezze acquistando nuove terre e ottenendo lo sfruttamento delle miniere, la costruzione di opere pubbliche e la riscossione delle tasse, accumulando così enormi ricchezze.

  7. Quali furono le conseguenze della creazione dei latifondi sulla società romana?
  8. La creazione dei latifondi portò all'uso massiccio di schiavi, che venivano sfruttati senza limiti, e alla formazione di una massa proletaria urbana, poiché i contadini rimasti senza terra si trasferirono nelle città.

  9. In che modo l'aumento del proletariato influenzò la vita politica romana?
  10. L'aumento del proletariato portò alla formazione delle clientele, con molti disoccupati che chiedevano protezione alle grandi famiglie, degenerando la vita politica poiché le assemblee non rispettavano più la volontà del popolo.

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