Concetti Chiave
- Roma, dopo la Seconda Guerra Punica, si espanse ulteriormente grazie a una classe dirigente aggressiva e imperialistica, che mirava a preservare e arricchire i propri interessi.
- I Galli Boi e Insubri, alleati con Annibale, tentarono di riconquistare la loro autonomia, provocando la reazione militare di Roma nella Gallia Cispadana.
- Roma adottò una strategia di sterminio nei territori gallici per imporre la sua autorità e contrastare la resistenza dei popoli locali.
- Colonie latine come Bologna, Modena, Parma e Aquileia furono fondate rapidamente per sfruttare la ricchezza della regione e stabilizzare il controllo romano.
- La romanizzazione della pianura Padana fu motivata dall'abbondanza di risorse agricole, trasformando l'area in un importante centro di produzione e ricchezza.
Roma dopo la Seconda Guerra Punica
Tra la Seconda Guerra Punica e le guerre in Oriente Roma operò con una forza di reazione incredibile e continuò a dimostrarsi una macchina da guerra invincibile: aveva ormai tutta l’Italia Sicilia compresa e dunque non sembrava avesse più bisogno di guerre; esaminando la natura e la qualità della classe dirigente, la stessa che continuò a prendere iniziative militari e che ingrandì la struttura bellica romana, traspare che essa, oltre a preservare i propri interessi, aveva la volontà di arricchirsi a discapito di molti. Finiva così il periodo in cui era stata la paces a contraddistinguere la classe dirigente romana, che ora governava una potenza imperialistica: l’assoggettamento di altri popoli e delle classi più povere avrebbe senz’altro arricchito il proprio ceto, che diveniva sempre più chiuso ed autoreferenziale.
Conflitti con i Galli
Roma dovette prendere provvedimenti contro chi si fosse alleato con Annibale, cominciando con i Galli Boi ed Insubri: indubbiamente sollecitati da Annibale, essi erano ora mossi dalla speranza di poter cogliere Roma alla sprovvista, soprattutto dopo una campagna di 16 anni che aveva stremato l’Italia, dapprima ben organizzata e che aveva provocato un esponenziale aumento dei crimini; perciò, decisi a riconquistare la propria autonomia, i Galli cominciarono ad infastidire Roma. Il primo fronte aperto fu in Gallia Cispadana: nel 200 a.C. Piacenza, la colonia che aveva miracolosamente resistito all’attrazione di Annibale, venne presa e distrutta dai Galli; in 9 anni Roma mandò, anno dopo anno, diversi consoli e diversi eserciti puntando all’annientamento massiccio di tutti i Boi che avevano partecipato alle operazioni contro Piacenza e che ancora mostravano di non volersi sottomettere a Roma. Sterminare completamente il popolo che non accetta la fides romana divenne una tecnica molto utilizzata nei territori gallici, mentre in Grecia Roma, pur mostrandosi molto dura, adottò tutt’altro comportamento.
Colonizzazione e ricchezza
Nei territori riconquistati di Boi ed Insubri Roma fondò le entità più redditizie economicamente, ovvero colonie latine: Bologna nel 189 a.C., Modena e Parma nel 183 a.C., Aquileia nel 181 a.C.; la velocità con cui furono fondate è legata, da un lato, alla grande ricchezza che queste avrebbero prodotto e, dall’altro, alla necessità di accontentare i cittadini romani sofferenti a causa della guerra (che diventavano grandi proprietari terrieri e potevano aspirare a ritornare cittadini romani). La pianura Padana era un’area strategica, in cui c’era la possibilità di produrre grande ricchezza: essa abbondava di grano, di viti e pertanto fu insediata di impianti cerealicoli; tutta la Gallia Cisalpina fu così romanizzata.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale di Roma dopo la Seconda Guerra Punica?
- Come reagì Roma alle alleanze con Annibale?
- Quali furono le conseguenze della romanizzazione della Gallia Cisalpina?
- Perché la pianura Padana era considerata strategica da Roma?
Roma mirava ad espandere il suo dominio e arricchire la classe dirigente attraverso l'assoggettamento di altri popoli, come i Galli Boi e Insubri, e la fondazione di colonie redditizie.
Roma prese provvedimenti contro chi si alleò con Annibale, iniziando con i Galli Boi e Insubri, e adottò una politica di annientamento per chi non accettava la fides romana.
La romanizzazione portò alla fondazione di colonie latine come Bologna, Modena, Parma e Aquileia, che contribuirono alla produzione di ricchezza e alla soddisfazione dei cittadini romani.
La pianura Padana era strategica per la sua capacità di produrre grande ricchezza grazie all'abbondanza di grano e viti, rendendola un'area ideale per l'insediamento di impianti cerealicoli.