DarioA06
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Concetti Chiave

  • La Repubblica romana affrontò conflitti sia esterni, con popoli vicini, che interni tra patrizi e plebei.
  • Roma consolidò il suo potere nel Lazio sconfiggendo latini, equi, ernici e volsci, e conquistò Veio nel 396 a.C.
  • Un'invasione gallica nel 390 a.C. interruppe temporaneamente l'espansione romana, ma Roma si riprese.
  • I plebei lottarono per la suddivisione delle terre e maggiore potere politico, ottenendo importanti riforme.
  • Le riforme plebee portarono a un sistema misto patrizio-plebeo, culminato con la legge Ortensia nel 287 a.C.

Indice

  1. Conflitti e conquiste iniziali
  2. Riforme sociali e politiche

Conflitti e conquiste iniziali

Nella prima fase della sua storia, la Repubblica romana visse duri conflitti, sia con i popoli vicini sia, al suo interno, fra patrizi e plebei. Dopo un periodo di guerre armate contro i latini, Roma rinsaldò la Lega latina e poi si scontrò con equi, ernici e volsci, raggiungendo verso il 430 a.C. il controllo del Lazio. Un'altra lunga guerra permise ai romani la conquista dell'etrusca Veio (396 a.C.). Nel 390 a.C. un gruppo di galli invase Roma, arrestandone momentaneamente l'espansione. In seguito la città si riprese, sconfisse le resistenze dei latini alla sua egemonia e sciolse la Lega (358 a.C.).

Riforme sociali e politiche

Nel frattempo, a Roma i plebei chiedevano la suddivisione delle terre, frutto delle conquiste, (agro pubblico) e una maggiore partecipazione al potere politico, come corrispettivo del ruolo da essi svolto nelle campagne militari. Le istituzioni fondamentali dello stato, cioè il senato e il consolato, rimasero saldamente in mano ai patrizi; ma i plebei, grazie a una serie di lotte condotte con l'arma della secessione, ottennero importanti riforme, quali l'istituzione dell'assemblea e del tribunato della plebe (una magistratura che aveva diritto di veto sulle decisioni giudicate dannose per la plebe), la legislazione scritta delle XII Tavole, l'abolizione del divieto di matrimoni fra patrizi e plebei. L'assemblea della plebe eleggeva i tribuni, gli edili e i questori, e deliberava i plebisciti, disposizioni che avevano effetto solo per i plebei ma che assunsero valore legale con la legge Ortensia (287 a.C.). La Repubblica romana aveva così raggiunto un ordinamento misto, patrizio-plebeo.

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