Concetti Chiave
- I cittadini romani durante il periodo repubblicano erano suddivisi in classi in base alla ricchezza e votavano leggi ed eleggevano funzionari importanti.
- I consoli, i pretori e i censori erano eletti per amministrare la giustizia e valutare la ricchezza, mentre in situazioni di emergenza veniva nominato un dittatore.
- Il Senato, composto da 300 cittadini anziani, aveva il compito di consigliare e controllare l'operato dei consoli.
- I plebei lottarono per ottenere diritti pari a quelli dei patrizi, riuscendo a eleggere tribuni e avere leggi scritte su tavole di bronzo.
- I Romani furono abili costruttori, realizzando opere come strade, ponti, anfiteatri e acquedotti in tutto il loro Impero.
Struttura politica romana
Nel periodo repubblicano i cittadini romani erano suddivisi in gruppi o classi (i comizi centuriati) , a seconda della loro ricchezza. I comizi si riunivano ogni anno per votare le leggi e per eleggere: due consoli, che avevano il compito di far rispettare le leggi e di comandare l’esercito; due pretori, che amministravano la giustizia; due censori, che valutavano la ricchezza (il censo) dei cittadini. Quando lo Stato era in grave pericolo, i consoli nominavano un capo unico, il dittatore, che riuniva in sé tutti i poteri e durava in carica per sei mesi.
Ruolo del Senato e lotta plebea
Un’altra importante assemblea era il Senato, formato da 300 cittadini anziani che avevano ricoperto cariche importanti. Essi avevano il compito di dare suggerimenti ai consoli e di controllare il loro operato. Inizialmente potevano diventare senatori, consoli o censori solo i patrizi, cioè i nobili e i ricchi. Gli altri, cioè artigiani, commercianti e contadini, chiamati plebei, non potevano assumere alcuna carica. Vi fu perciò una lunga lotta dei plebei contro i patrizi per ottenere parità di diritti. Alla fine i plebei ottennero di poter eleggere due rappresentanti che difendessero i loro interessi (i tribuni della plebe) e leggi scritte, valide per tutti, che vennero incise su dodici tavole di bronzo perché tutti i cittadini ne fossero a conoscenza e le rispettassero.
Opere architettoniche romane
I Romani furono anche grandi costruttori. Non solo in Italia, ma in tutti i territori che fecero parte del loro Impero si possono ancor oggi ammirare le loro opere: strade, ponti, anfiteatri, terme e acquedotti, come quello del Gard (in Francia). Scena di votazioni su una moneta romana. L’armatura di un legionario romano: elmo, corazza e lancia. Statua di Ottaviano imperatore. Gli elefanti da combattimento (i carri armati del tempo) usati da Annibale contro i Romani.
Domande da interrogazione
- Qual era la struttura politica della Repubblica Romana?
- Qual era il ruolo del Senato e come si sviluppò la lotta plebea?
- Quali sono alcune delle opere architettoniche romane ancora visibili oggi?
Durante il periodo repubblicano, i cittadini romani erano suddivisi in classi basate sulla ricchezza e partecipavano ai comizi centuriati per votare leggi ed eleggere funzionari come consoli, pretori e censori. In situazioni di grave pericolo, veniva nominato un dittatore con poteri assoluti per sei mesi.
Il Senato, composto da 300 cittadini anziani, dava suggerimenti ai consoli e controllava il loro operato. Inizialmente, solo i patrizi potevano ricoprire cariche importanti, ma la lunga lotta dei plebei portò alla possibilità di eleggere i tribuni della plebe e all'istituzione di leggi scritte valide per tutti.
I Romani costruirono numerose opere architettoniche, visibili ancora oggi in Italia e nei territori dell'Impero, come strade, ponti, anfiteatri, terme e acquedotti, tra cui l'acquedotto del Gard in Francia.