Concetti Chiave
- Giugurta usurpò il regno di Numidia, alleato di Roma, e adottò una politica ostile contro gli affaristi romani.
- Nel 112 a.C., Giugurta ordinò il massacro di Romani e Italici a Cirta, provocando una grave offesa al popolo romano.
- Il Senato romano era riluttante ad intervenire a causa delle minacce delle tribù germaniche Cimbri e Teutoni.
- I cavalieri romani, seppur esclusi dalla politica, riuscirono a esercitare pressioni per un intervento in Africa e sostenere Caio Mario come console nel 107 a.C.
- Le campagne militari contro Giugurta, iniziate da Cecilio Metello nel 112 a.C., furono inefficaci a causa della corruzione diffusa e della sua ricchezza.
La minaccia di Giugurta
La società romana, subito dopo che la riforma graccana cominciò ad essere smobilitata, fu richiamata da un problema esterno, costituito dal comportamento che Giugurta, il quale aveva usurpato dal fratello il regno di Numidia (che in precedenza aveva stretto un patto alleato con Roma) e che, ad un certo punto, cominciò a condurre una politica spregiudicata e ostile agli affaristi romani in Africa; con un comportamento, che poi sarà iterato da Mitridate durante un’operazione a Cirta (nella provincia romana d’Africa), durante un’operazione bellica contro il fratello a Cirta ordinò di uccidere tutti i Romani e tutti gli Italici che svolgevano le loro operazioni in quel luogo, nel 112 a.C.
Il ruolo dei cavalieri
La situazione era molto grave perché il popolo romano era stato offeso in maniera molto crudele, ma il Senato si mostrò riluttante ad intervenire, perché contemporaneamente si vedeva dal nord un movimento molto pericoloso di Cimbri e Teutoni, tribù non celtiche ma germaniche che si mostravano molto aggressive; i cavalieri non avevano possibilità di votare in Senato, perché la legge del 218 li escludeva dalla carriera politica, ma erano in grado di esercitare forti pressioni sulle scelte politiche: infatti, essi riuscirono anzitutto a convincere il Senato ad intervenire in Africa, poi, poiché le operazioni erano condotte lentamente e senza efficacia ad opera di Cecilio Metello, con il supporto dei cavalieri il popolo fece una scelta su cui Sallustio ha scritto sia il BellumIugurthinum che il De rerum latinae (che pongono gravemente il risalto la scelta dell’assemblea popolare), quando nel 107 a.C., anziché un nobilisdu scelto come console un homo novus [come sarà Cicerone], Caio Mario, cioè un uomo che “aveva immagini di cera (degli antenati nobili come lui e a cui doveva la sua nobiltà, perché aveva ricoperto una o più magistrature, poste nell’atrio) da mostrare al popolo, bensì le cicatrici sul petto ricevute in guerra”.
L'ascesa di Caio Mario
Cecilio Metello fu il primo console inviato a combattere contro Giugurta, ma dal 112 a.C. al 108 a.C. le operazioni venivano portate avanti senza riuscire a sconfiggere Giugurta; molti a Roma dicevano che Giugurta, usurpatore ricchissimo (tra l’altro allevato a Roma, in quanto era un regolo che, come tanti figli di popoli alleati a Roma i quali venivano mandati a Roma ad istruirsi, conosceva la maggior parte dell’aristocrazia senatoria ed i loro figli), corrompesse tutti con i suoi beni e con le sue ricchezze, “non c’è nulla a Roma che non sia posto in vendita”, diceva Giugurta per far intendere quanto la rivoluzione ormai si fosse fatta evidente, quanto facilmente egli potesse corrompere i nobili perché decidessero di inviare consoli fiacchi, o di ritardare l’azione bellica.
Domande da interrogazione
- Qual era la minaccia rappresentata da Giugurta per Roma?
- Come reagì il Senato romano alla minaccia di Giugurta?
- Chi fu scelto come console per affrontare Giugurta e perché fu una scelta significativa?
- Quali erano le accuse mosse contro Giugurta riguardo alla sua influenza su Roma?
Giugurta, dopo aver usurpato il regno di Numidia, condusse una politica ostile agli affaristi romani in Africa, ordinando l'uccisione di Romani e Italici a Cirta nel 112 a.C., creando una grave offesa per il popolo romano.
Il Senato fu riluttante ad intervenire a causa della contemporanea minaccia dei Cimbri e Teutoni dal nord, ma fu infine convinto dai cavalieri a intervenire in Africa.
Nel 107 a.C., il popolo scelse Caio Mario come console, un homo novus, anziché un nobilis, evidenziando un cambiamento significativo nelle scelte politiche e militari di Roma.
Giugurta era accusato di corrompere i nobili romani con le sue ricchezze, sostenendo che a Roma "non c’è nulla che non sia posto in vendita", per ritardare o indebolire l'azione bellica contro di lui.