Concetti Chiave
- La fondazione di Costantinopoli da parte di Costantino segna un cambiamento nei centri di potere dell'impero romano, con un progressivo declino dell'importanza di Roma.
- Roma, pur mantenendo il suo valore simbolico e continuando a beneficiare di privilegi statali, vede ridursi la presenza fisica degli imperatori.
- Gli imperatori, inclusi Costantino e suo figlio Costanzo II, visitavano raramente Roma, preferendo soggiornare in città più strategicamente posizionate vicino ai confini dell'impero.
- Costantino visitò Roma solo tre volte durante il suo regno, sottolineando l'importanza di altre aree dell'impero per motivi militari e amministrativi.
- La nuova capitale, Costantinopoli, rappresenta un adattamento ai cambiamenti geografici e politici, con un focus su regioni più vulnerabili dell'impero romano.
La nuova capitale di Costantino
La creazione di una nuova capitale a Costantinopoli da parte di Costantino è il segnale più vistoso di uno spostamento di equilibri geografici all’interno dell’impero, che andò soprattutto a sfavore di Roma e dell’Italia.
Il declino di Roma
Roma era ancora il centro simbolico dell’impero, la sua popolazione continuava ad essere nutrita gratuitamente dallo Stato, il senato romano continuava a rappresentare innanzitutto un ceto di grandi proprietari terrieri italici, straricchi, dei cui interessi bisognava tener conto. Ma l’imperatore in persona non passava da Roma se non eccezionalmente, e mai per molto tempo. Gli imperatori si spostavano continuamente sul territorio, seguendo i ritmi delle campagne militari e delle ribellioni da soffocare, e quando si fermavano più a lungo in un luogo col loro immenso comitatus – un termine che indica sia il seguito dei funzionari e dei burocrati, sia i reggimenti scelti che formavano l’esercito mobile al comando diretto dell’imperatore – non era quasi mai a Roma, ma in città più vicine ai confini minacciati.
Le visite di Costantino a Roma
Costantino, imperatore dal 306, vide per la prima volta Roma nel 312, dopo la battaglia di Ponte Milvio; alla conquista, o meglio alla “liberazione” di Roma dal “tiranno” Massenzio, la sua propaganda attribuì enorme rilievo, ma lui non ci restò più di tre mesi.
Ci ripassò per un paio di mesi nel 315, e poi ci tornò nel 326, anche stavolta per poco più di due mesi: tre visite in tutto, in 36 anni di regno. Suo figlio Costanzo II visitò Roma una sola volta: prima di allora non aveva mai visto l’Urbe che dava il nome al suo impero, e dopo di lui ci saranno molti imperatori che moriranno prima di aver fatto in tempo a vederla.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto della creazione di Costantinopoli sull'equilibrio dell'impero?
- Come veniva percepita Roma durante il declino dell'impero?
- Quante volte Costantino visitò Roma durante il suo regno?
La creazione di Costantinopoli da parte di Costantino ha segnato uno spostamento di equilibri geografici all'interno dell'impero, sfavorendo Roma e l'Italia.
Roma era ancora vista come il centro simbolico dell'impero, con una popolazione nutrita dallo Stato e un senato rappresentante dei grandi proprietari terrieri italici, ma gli imperatori la visitavano raramente.
Costantino visitò Roma tre volte in 36 anni di regno: nel 312, nel 315 e nel 326, rimanendo per brevi periodi.