Concetti Chiave
- Ottaviano mantenne un forte consenso popolare e il supporto del Senato, evitando la necessità di ulteriori cariche per legittimare il suo potere.
- Nel 27 a.C., il Senato gli conferì il titolo di Augustus, con significati sia politici che religiosi, legittimando ulteriormente la sua autorità.
- Assunse il titolo di 'pontefice massimo' nel 12 a.C., consolidando il suo ruolo di guida religiosa oltre che politica.
- Nel 23 a.C., lasciò la carica di console per il tribunato della plebe e il proconsolato, ampliando il suo controllo sulla politica romana e provinciale.
- Ottaviano riuscì a influenzare la composizione del Senato e delle magistrature mantenendo formalmente le istituzioni repubblicane, instaurando il principato.
Il potere di Ottaviano
Ottaviano era uno di quei princeps che avevano un forte consenso popolare ed era agevolato dall'atteggiamento remissivo del Senato; inoltre Ottaviano non ebbe bisogno di attribuirsi ulteriori cariche o diritti. In tal modo il suo crescente potere personale, rientrando nella legalità, non era considerato dispotico o arbitrario e la sua autorità non viene mai contestata perché non entrò formalmente in collisione con le tradizionali istituzioni repubblicane.
Nel 27 a.C. il Senato gli conferì titolo di Augustus, con una doppia valenza, una politica e l'altra religiosa: l'aggettivo infatti indicava "colui che ha accresciuto" con le sue imprese il dominio territoriale romano mentre il valore religioso si ricava dalla radice della parola, la stessa di àugure, il sacerdote incaricato di trarre gli auspici favorevoli a un'impresa.Titoli e cariche di Ottaviano
In effetti, coerentemente con questa ultima accezione, il principe, dal 12 a.C. assunse anche il titolo di 'pontefice massimo', la suprema caricare religiosa romana. Il 23 a.C. Ottaviano lasciò finalmente la carica di console per assumere il tribunato della plebe, che gli consentiva il diritto di veto contro ogni forma giudicata contraria all'interesse del popolo e anche, il proconsolato, grazie al quale poteva di fatto guidare la politica sia di Roma sia delle province.
Il principato romano
I comizi cittadini continuavano a esistere ma erano privati della funzione di eleggere le magistrature; il principe infatti, in qualità di censore, controllava le liste dei magistrati condizionandone l'elezione. Questo ruolo comunque gli permetteva di influenzare la composizione del Senato senza intaccarne formalmente l'autonomia decisionale. La forma assunta dallo Stato romano in seguito all'intervento di Augusta è definibile come principato cioè uno Stato che formalmente conservò tutte le istituzioni repubblicane ma che sostanzialmente ha visto concentrare tutto il potere nelle mani di un solo uomo, ovvero il principe.
Domande da interrogazione
- Qual era la natura del potere di Ottaviano e come veniva percepito?
- Quali titoli e cariche assunse Ottaviano durante il suo principato?
- Come si caratterizzava il principato romano sotto Ottaviano?
Il potere di Ottaviano era considerato legale e non dispotico, poiché non entrava in collisione con le istituzioni repubblicane tradizionali e godeva di un forte consenso popolare.
Ottaviano assunse il titolo di 'Augustus' nel 27 a.C., divenne 'pontefice massimo' nel 12 a.C., e nel 23 a.C. assunse il tribunato della plebe e il proconsolato, che gli permettevano di guidare la politica di Roma e delle province.
Il principato romano sotto Ottaviano conservava formalmente le istituzioni repubblicane, ma il potere era concentrato nelle mani del principe, che influenzava la composizione del Senato e controllava le elezioni delle magistrature.