Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nella tarda età repubblicana di Roma, la cultura ellenistica influenzò la diffusione di biblioteche domestiche e pubbliche, con la prima biblioteca pubblica costruita sul Colle Aventino nel 39 a.C.
  • Il commercio dei libri si sviluppò con officine specializzate nella trascrizione di testi, utilizzando spesso abbreviazioni "tironiane" per velocizzare il processo.
  • I libri romani erano fatti di fogli di papiro con testi scritti su colonne strette e rotoli dotati di bastoncini girevoli, mentre la pergamena introdusse il formato quadrato più economico nel III e IV secolo.
  • La diffusione dei libri sollevò preoccupazioni politiche, portando a interventi repressivi contro testi considerati pericolosi, come quelli cristiani e i cosiddetti Libri Fatidici.
  • Nonostante la crisi causata dalle invasioni barbariche, che ridusse la produzione di libri ai testi sacri, Roma contava già 28 biblioteche nel IV secolo.

Indice

  1. Diffusione delle biblioteche romane
  2. Commercio e trascrizione dei libri
  3. Confezione e lettura dei papiri
  4. Problemi politici e censura
  5. Pergamena e diffusione del libro
  6. Declino con le invasioni barbariche

Diffusione delle biblioteche romane

Il gusto per le raccolte librarie (o meglio dei fogli di papiro su cui erano trascritti i testi), nel mondo romano si diffuse nella tarda età repubblicana quando il benessere e l’influenza della cultura ellenistica fece entrare la cultura e i testi anche nelle famiglia mediamente agiate. Infatti le abitazioni delle famiglie appartenenti a questa classe sociale cominciarono ad essere dotate anche di un locale adibito a biblioteca. Di pari passo furono aperte anche biblioteche pubbliche, certamente da non poter reggere alla concorrenza di quelle ellenistiche. A Roma la prima fu costruita sul Colle Aventino nel 39 a.C. Augusto ne istituì due, rispettivamente sul Palatino e al Campo di Marte. Negli età degli Antonini, celebre fu quella Ulpia di Traiano.

Commercio e trascrizione dei libri

In concomitanza con il propagarsi della cultura, si sviluppò il commercio dei libri. Nacquero così delle vere e proprie officine per la trascrizione contemporanee di testi, fatta su dettatura e di più copie della stessa opera. Per stringere i tempi della trascrizione, si ricorse spesso a delle abbreviazioni, le cosiddette ”tironiane” dal nome di Tirone, un liberto di Cicerone, istruito, molto capace di elaborare edizioni di testi molto ampi, concentrate in poche pagine A volte si arrivò perfino ad un migliaio di copie.

Confezione e lettura dei papiri

Molto importante era anche la confezione. I fogli di papiro, su cui erano trascritti i testi su colonne molto strette e solo su di una facciata, erano saldati insieme con dei bastoncini girevoli all’interno di un cilindro cavo di legno, di osso oppure di avorio. Sulla parte superiore del rotolo, veniva incollata una striscia di carta che riportava in rosso il titolo o l’ indice, scritto in rosso. Da questo particolare è derivato il sostantivo “rubrica” da “ruber” = rosso. La lettura veniva fatta svolgendo il rotolo da sinistra a destra anche se fin da allora si stavano diffondendo i testi con i fogli disposti a quaderno. Non abbiamo molte informazione sui costi; sappiamo soltanto che se i testi avevano successo potevano contare si cospicue elargizioni anche da parte degli imperatori.

Problemi politici e censura

La diffusione del libro pose dei problemi agli organi politici sugli effetti che certe opere avrebbero potuto avere sull’opinione pubblica per cui non mancarono interventi repressivi da parte delle autorità. E’ il caso di ricordare i libri del nascente Cristianesimo e il rogo dei libri eretici e pagani in epoche successive. Abbiamo testimonianze anche del fatto che Augusto fece bruciare più di 2.000 Libri Fatidici, cioè di predizioni, risparmiando però i Libri Sibillini.

Pergamena e diffusione del libro

Un’ulteriore spinta alla diffusione del libro anche in strati inferiori, si ebbe con l’affermarsi della pergamena o charta pergamena, dalla città di Pergamo in cui il re Eumene ne aveva promosso l’uso fin dal II secolo a.C. Tuttavia, l’uso generalizzato della pergamena si ebbe nei secolo III e IV, quando i cominciò a prendere l’abitudine di scrivere sulle due facciate, fatto che ridusse notevolmente i costi. Inoltre una facciata più liscia permetteva alla penna degli amanuensi di scorrere più velocemente, riducendo, quindi, il tempo della scrittura.

Con le nuove tecniche le edizioni divennero veramente popolari nel formato quadrato che diventerà quello canonico. In tali testi erano presenti molti errori, ma anche tante correzioni.

Declino con le invasioni barbariche

Verso la metà del IV secolo, a Roma esistevano già ben 28 biblioteche. Con le invasioni barbariche e la conseguente recessione economica, la diffusione del libro entrò in crisi; la produzione delle pergamene entrò in declino e si ridusse esclusivamente alla trascrizione dei testi sacri ad opera degli scriptoria dei conventi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'influenza della cultura ellenistica sulla diffusione dei libri nella Roma antica?
  2. La cultura ellenistica ha influenzato la diffusione dei libri nella Roma antica, portando la cultura e i testi anche nelle famiglie mediamente agiate durante la tarda età repubblicana.

  3. Dove e quando furono costruite le prime biblioteche pubbliche a Roma?
  4. La prima biblioteca pubblica a Roma fu costruita sul Colle Aventino nel 39 a.C., seguita da due biblioteche istituite da Augusto sul Palatino e al Campo di Marte.

  5. Come venivano prodotti e confezionati i libri nell'antica Roma?
  6. I libri erano trascritti su fogli di papiro, saldati insieme con bastoncini girevoli all'interno di un cilindro cavo, e la parte superiore del rotolo riportava il titolo in rosso, da cui deriva il termine "rubrica".

  7. Quali problemi politici ha causato la diffusione dei libri?
  8. La diffusione dei libri ha sollevato preoccupazioni politiche sugli effetti sull'opinione pubblica, portando a interventi repressivi come il rogo di libri eretici e pagani e la distruzione di libri fatidici da parte di Augusto.

  9. Quali cambiamenti hanno portato alla diffusione della pergamena e come ha influenzato la produzione dei libri?
  10. L'uso della pergamena, promosso dalla città di Pergamo, ha permesso di scrivere su entrambe le facciate, riducendo i costi e accelerando la scrittura, contribuendo alla diffusione dei libri anche tra le classi inferiori.

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