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Concetti Chiave

  • La dottrina monofisita, diffusa in Egitto e Siria, portò alla formazione di Chiese separate che si opposero al concilio di Calcedonia.
  • I vescovi cristiani, eletti dal popolo, erano i veri capi delle comunità urbane, con grande autorità morale e amministrativa.
  • I patriarchi delle grandi metropoli sfidavano l'autorità imperiale, come dimostrato dal confronto tra Ambrogio e Teodosio nel 390.
  • Nell'Occidente occupato dai barbari, i vescovi rappresentavano spesso l'unica autorità romana rimasta dopo il ritiro delle guarnigioni.
  • Il rapporto tra re barbari e vescovi cattolici fu cruciale; la collaborazione con la Chiesa rafforzava il potere, mentre la persecuzione lo indeboliva.

Indice

  1. Diffusione del monofisismo
  2. Ruolo politico dei vescovi
  3. Potere dei vescovi in Occidente

Diffusione del monofisismo

La dottrina monofisita rimase largamente diffusa in Egitto e in Siria, e penetrò fino all’Etiopia; ancor oggi i cristiani d’Egitto (i “copti”) e quelli d’Etiopia formano Chiese separate, che si oppongono alle conclusioni del concilio di Calcedonia. Anche qui, come in Africa, il governo imperiale e la Chiesa cattolica perseguitarono duramente quelli che ritenevano eretici, mettendo in crisi la fedeltà a Roma delle popolazioni locali.

Ruolo politico dei vescovi

I Padri della Chiesa non erano soltanto dei teologi, ma dei politici, come tutti i vescovi cristiani dell’epoca.

In ogni città il vescovo, eletto dal popolo, era il vero capo della comunità cittadina, ora che praticamente tutti gli abitanti dei centri urbani erano diventati cristiani. Il vescovo aveva una grande autorità, sia per ragioni morali, sia perché la protezione imperiale e le donazioni dei fedeli avevano messo nelle mani della Chiesa grandi proprietà immobiliari e quindi enormi entrate, di cui il vescovo era l’amministratore. I vescovi delle grandi metropoli, Roma, Costantinopoli, Antiochia, Alessandria, che portavano il titolo di “patriarca” o “papa”, erano fra gli uomini più potenti dell’impero e non di rado ne sfidavano l’autorità, affermando che in questioni di fede e di morale anche l’imperatore doveva inchinarsi davanti alla Chiesa. Nel 390 Teodosio si rese colpevole di un delitto, facendo massacrare gli abitanti di Tessalonica che avevano assassinato un generale imperiale di origine gotica: Ambrogio, vescovo di Milano, gli negò l’ingresso in chiesa e la partecipazione ai sacramenti, e Teodosio si piegò davanti all’autorità della Chiesa, accettando di fare pubblica penitenza.

Potere dei vescovi in Occidente

Anche nell’Occidente occupato dai barbari i vescovi erano figure potenti e autorevoli, tanto più che dopo il ritiro delle guarnigioni romane e dei governatori imperiali il vescovo rappresentava spesso l’unica autorità romana rimasta in città. I re barbari erano perlopiù ariani, come nel caso dei Goti e dei Vandali, o addirittura pagani, come i Franchi. Per loro il rapporto con i vescovi cattolici fu tutt’altro che facile; ma senza la collaborazione dei vescovi governare era quasi impossibile. Quei re che perseguitarono il clero cattolico, come i Vandali, indebolirono senza accorgersene il loro potere; quelli che invece seppero costruire un buon rapporto con la Chiesa, come i Franchi, ne trassero grande vantaggio

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'influenza politica dei vescovi nella Roma antica?
  2. I vescovi erano figure di grande autorità nelle città, sia per motivi morali che economici, grazie alle donazioni e alle proprietà della Chiesa. Erano spesso i veri capi delle comunità cittadine e sfidavano l'autorità imperiale in questioni di fede e morale.

  3. Come influenzava la Chiesa le relazioni con i re barbari?
  4. I vescovi cattolici erano essenziali per governare, poiché rappresentavano l'unica autorità romana rimasta in molte città. I re barbari che collaboravano con la Chiesa, come i Franchi, ne traevano vantaggio, mentre quelli che la perseguitavano, come i Vandali, indebolivano il loro potere.

  5. Quale fu l'atteggiamento della Chiesa verso le dottrine considerate eretiche?
  6. La Chiesa cattolica, insieme al governo imperiale, perseguitava duramente le dottrine considerate eretiche, come il monofisismo, mettendo in crisi la fedeltà a Roma delle popolazioni locali in regioni come l'Egitto e la Siria.

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