Concetti Chiave
- Caligola trasformò il principato in un governo assoluto, assumendo il titolo di pater patriae e imponendo il culto dell'imperatore vivente.
- Nonostante i suoi progetti ambiziosi, Caligola non riuscì a portarli a termine a causa di una malattia e di un declino mentale.
- Caligola umiliò il Senato e dilapidò le finanze pubbliche, portando a numerosi processi contro figure di spicco.
- Dopo l'assassinio di Caligola da parte delle forze pretoriane, suo zio Claudio fu acclamato imperatore e riformò l'amministrazione imperiale.
- Claudio fu avvelenato dalla sua seconda moglie, Agrippina, che voleva mettere al potere suo figlio Nerone.
Indice
Caligola e il governo assoluto
Con Caligola fu evidente che il principato era una copertura per il governo assoluto: egli pose immediatamente fine agli indugi di Tiberio, assumendo il titolo di pater patriae ed imponendo il culto dell’imperatore vivente (che Augusto aveva rimosso, facendosi adorare in Oriente come Augustus e Roma, in Occidente come genius Augusti).
La fine di Caligola e l'ascesa di Claudio
In sostanza, però, Caligola non portò a termine i suoi progetti in quanto una malattia pose fine alla sua vita nel 41 d.C., non prima di aver compromesso il suo equilibrio mentale; fece in tempo a compiere molti processi contro personaggi imminenti, umiliando il Senato e dilapidando le finanze pubbliche: mentre Tiberio aveva mandato a morte Seiano, il prefetto pretorio, nel caso di Caligola furono le forze pretoriane ad uccidere l’imperatore.
Le riforme di Claudio e il ruolo dei liberti
Dopo aver ucciso Caligola i pretoriani trovarono, nascosto dietro una tenda, suo zio Claudio (41-54 d.C.): egli temeva di fare la stessa fine del nipote, ma i pretoriani lo acclamarono imperatore; Claudio prese una serie di disposizioni importanti anche dal punto di vista militare, cominciando a costituire in modo più stabile i confini dell’impero e, nello stesso tempo, allargando la pace. Fu meritoria anche l’azione volta a rendere più razionale l’amministrazione della coorte, cioè della domus Augusti, sostituendo ai servi schiavi i liberti come principali funzionari del principe (l’affidare un tale potere ai liberti fu ritenuto eccessivo da Svetonio). Fu un liberto, Narciso, che riuscì a scongiurare un tentativo di assassinio da parte della moglie dell’imperatore, Messalina; la seconda moglie di Claudio, Agrippina, riuscì tuttavia in ciò che Messalina aveva fallito: secondo alcune testimonianze essa avvelenò il marito con il preciso fine di porre al potere il figlio Nerone, che era nato da un precedente matrimonio.
Domande da interrogazione
- Qual era la natura del governo di Caligola?
- Come terminò il regno di Caligola e chi salì al potere dopo di lui?
- Quali furono le riforme principali di Claudio e quale ruolo ebbero i liberti?
Caligola instaurò un governo assoluto, ponendo fine agli indugi di Tiberio e imponendo il culto dell'imperatore vivente.
Caligola morì nel 41 d.C. a causa di una malattia e fu ucciso dalle forze pretoriane; suo zio Claudio fu acclamato imperatore dai pretoriani.
Claudio stabilizzò i confini dell'impero e razionalizzò l'amministrazione della domus Augusti, affidando ai liberti ruoli di funzionari principali, un'azione considerata eccessiva da alcuni storici come Svetonio.