Concetti Chiave
- Dopo la vittoria a Ilerda, Cesare consolidò il suo controllo in Spagna e conquistò Marsiglia, privandola di risorse strategiche.
- In qualità di dittatore, Cesare si recò brevemente a Roma per risolvere questioni politiche e finanziarie, prima di rinunciare alla dittatura.
- Pompeo, stanziato in Macedonia, nonostante i dissapori con i suoi alleati romani, rifiutò i tentativi di dialogo di Cesare e preparò la difesa.
- Le truppe di Cesare riuscirono a superare il blocco navale di Brindisi, ricongiungendosi con il loro comandante in Illiria.
- Pompeo adottò una strategia di attesa, sperando nell'indebolimento di Cesare, ma fu spinto dai nobili a cercare uno scontro decisivo.
Indice
Cesare e la Spagna Betica
Cesare, dopo la vittoria ad Ilerda, lasciò il tribuno Cassio a governare la Spagna Betica e raggiunse Marsiglia facendola capitolare e privandola di navi, armi, denaro e territorio.
Riorganizzazione e dittatura a Roma
Poi andò nella Gallia Cisalpina per riorganizzarla.
In dicembre fu a Roma dove rimase solo otto giorni, sufficienti in qualità di dittatore a farsi eleggere Console per il 48 a.c. con Servilio, ad amnistiare gli esiliati, a porre qualche rimedio alla crisi finanziaria. Poi abdicò alla dittatura e raggiunse Brindisi per passare in Oriente.Pompeo e le tensioni in Macedonia
Pompeo che si trovava a Tessalonica, in Macedonia con i senatori, aveva sei legioni e ne aspettava altrettante dalla Siria dove aveva mandato Metello Scipione. Tuttavia infastidiva molti dei Romani che lo accompagnavano, a cominciare da Cicerone, che mal tolleravano gli stretti rapporti con i vari regoli locali da cui accettava aiuti.
Scontri navali e strategie militari
Rifiutò ancora i tentativi di dialogo di Cesare, che era sbarcato il 4 gennaio del 48 a.C. in Illiria precedendo le sue truppe pronte a salpare da Brindisi. Per impedirne la partenza, Pompeo inviò una flotta con l’intento di imbottigliarle nel porto di brindisi: solo alla fine del mese i soldati di Cesare riuscirono a forzare il blocco navale e a salpare incontrandosi di nuovo con il loro comandante.
Inseguimenti e strategie di Pompeo
Cesare bloccò Pompeo a Durazzo ma a luglio una tempesta distrusse gran parte della sua flotta, permettendo al nemico di forzare le linee. Cesare aveva intanto spedito Domizio Enobarbo ad intercettare Metello Scipione che guidava le sei legioni reclutate in Siria. Il tentativo fallì e Enobarbo fu costretto a ripiegare in Tessaglia. Cesare decise di raggiungerlo e Pompeo preferì inseguirlo anziché tornare a Roma. Forse non voleva fare dell’Italia un campo di battaglia. Pensava di adottare una tecnica temporeggiatrici, evitando l’attacco convinto che Cesare privo di appoggi si sarebbe gradualmente indebolito. Ma i nobili che erano con lui volevano uno scontro decisivo, anche perché tolleravano a fatica lo stesso Pompeo.
Domande da interrogazione
- Quali furono le azioni principali di Cesare dopo la vittoria ad Ilerda?
- Come reagì Pompeo alle mosse di Cesare?
- Qual era la strategia di Pompeo contro Cesare e come si sviluppò la situazione?
Dopo la vittoria ad Ilerda, Cesare lasciò il tribuno Cassio a governare la Spagna Betica, raggiunse Marsiglia facendola capitolare, e andò nella Gallia Cisalpina per riorganizzarla. Successivamente, fu a Roma per otto giorni, dove si fece eleggere Console per il 48 a.C., amnistiò gli esiliati e affrontò la crisi finanziaria.
Pompeo, che si trovava a Tessalonica, rifiutò i tentativi di dialogo di Cesare e inviò una flotta per bloccare le truppe di Cesare a Brindisi. Tuttavia, i soldati di Cesare riuscirono a forzare il blocco navale e a salpare per incontrarsi con il loro comandante.
Pompeo preferì una strategia temporeggiatrice, evitando l'attacco diretto, convinto che Cesare si sarebbe indebolito senza appoggi. Tuttavia, i nobili con lui volevano uno scontro decisivo, e alla fine Pompeo decise di inseguire Cesare in Tessaglia anziché tornare a Roma.