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Concetti Chiave

  • Antioco III, della dinastia seleucide, estese il suo regno dal Mediterraneo quasi fino ai confini dell'India, simile all'impero di Alessandro Magno.
  • Roma dichiarò guerra ad Antioco III per contenere la sua espansione in Asia Minore e per la sua protezione di Annibale, visto come una minaccia.
  • La Guerra Siriaca (192-189 a.C.) vide i Romani sconfiggere Antioco III alle Termopili e poi a Magnesia, consolidando la loro influenza nella regione.
  • Lucio Publio Scipione, fratello di Scipione Africano, guidò le forze romane, dimostrando abilità strategiche con l'aiuto del fratello.
  • Il trattato di pace costrinse Antioco III a pagare una grande indennità di guerra, cedere territori in Asia Minore e consegnare Annibale a Roma.

Indice

  1. L'ascesa di Antioco III
  2. La minaccia di Annibale
  3. La guerra siriaca e la sconfitta

L'ascesa di Antioco III

Antioco III, della dinastia seleucide, era uno dei sovrani cosiddetti “diadochi” (come Filippo V), che si era creato un regno sul terreno del vecchio impero di Alessandro Magno; egli aveva costituito un regno molto importante: dal Mediterraneo era riuscito ad estenderlo quasi fino ai confini dell’India, esattamente come Alessandro Magno.

La minaccia di Annibale

Approfittò della disgrazia di Filippo V, sconfitto a Cinocefale e costretto a ritirarsi dai possedimenti greci, per avviare lui la conquista dell’Asia Minore, dove c’era un vacuum di potenza e, dunque, portò una nuova minaccia al re di Pergamo, che Roma prese di nuovo a giustificazione per muoversi in guerra contro Antioco III; come per Filippo V c’era un antefatto (dopo il 215 c’era la paura che venisse in Italia), per convincere i Comizi a fare guerra contro Antioco III i senatori giocarono un’altra carta: egli ospitava e nascondeva Annibale nelle sue terre, il quale aveva avviato la ricostruzione economica e morale di Cartagine, aveva risanato le finanze pubbliche della sua patria, ma si era creato tanti nemici politici e, dunque, egli aveva chiesto rifugio politico ad Antioco III (nessuno si ricordava questo fatto); sapendo dunque che Antioco III nascondeva Annibale e temendo che il genio più grande dell’antichità potesse convincerlo a muovere guerra ai romani, Roma si mosse per prima, appena Pergamo chiese aiuto.

La guerra siriaca e la sconfitta

La Guerra Siriaca (192-189 a.C.) non fu guidata da Scipione che, in base al sistema di organizzazione del cursus honorum creatosi in quegli anni, non poteva avere un nuovo consolato, così viene mandato suo fratello, Lucio Publio Scipione; nel 191 a.C. i Romani sconfissero l’esercito di Antioco alle Termopili (vicino ad Atene), il luogo dove i Persiani (guidati da Dario e poi da Serse) avevano sconfitto i Greci, di nuovo presentandosi agli ateniesi come grandi protettori della libertà greca. A Magnesia (in Asia Minore), nel 189 a.C., grazie alla genialità di Lucio Cornelio Scipione (che, tuttavia, aveva suo fratello a consigliarlo), Antioco III fu sconfitto, costretto a pagare un’enorme indennità di guerra e ad abbandonare tutti i possedimenti in Asia Minore; tra le clausole del trattato (questo dimostra l’enorme paura che Roma aveva avuto nei suoi confronti) ci fu la consegna di Annibale.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Antioco III e quale minaccia rappresentava per Roma?
  2. Antioco III era un sovrano della dinastia seleucide, considerato uno dei "diadochi" come Filippo V, che aveva esteso il suo regno fino ai confini dell'India. Rappresentava una minaccia per Roma perché ospitava Annibale, temuto per la sua capacità di convincere Antioco a muovere guerra ai romani.

  3. Quale fu il ruolo di Annibale nella decisione di Roma di muovere guerra ad Antioco III?
  4. Annibale, rifugiato presso Antioco III, era visto come una minaccia per Roma a causa della sua influenza e capacità strategica. La sua presenza fu usata dai senatori romani per convincere i Comizi a dichiarare guerra ad Antioco III.

  5. Quali furono le conseguenze della sconfitta di Antioco III nella Guerra Siriaca?
  6. Dopo la sconfitta di Antioco III, Roma impose un'enorme indennità di guerra e il ritiro dai possedimenti in Asia Minore. Inoltre, una delle clausole del trattato richiedeva la consegna di Annibale, dimostrando la paura che Roma aveva nei confronti di Antioco.

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