Concetti Chiave
- I barbieri, chiamati tonsores, divennero popolari a Roma intorno al 300 a.C., introducendo la pratica del taglio della barba influenzata dai Greci.
- Il taglio della prima barba segnava il passaggio all'età adulta per i giovani Romani, e spesso la barba veniva consacrata a una divinità.
- L'uso della barba fu reintrodotto dall'imperatore Adriano per motivi personali, ma poi decadde con Costantino, che riportò la moda della rasatura.
- Gli uomini Romani iniziarono a mantenere i capelli corti dal III secolo a.C., mentre le donne preferivano acconciature elaborate con chignons e gioielli.
- Le acconciature femminili variarono nel tempo: dai riccioli semplici del I secolo d.C. alle elaborate decorazioni dell'età dei Flavi, fino alla semplicità promossa dal Cristianesimo.
Origini dei barbieri romani
I primi barbieri, che i Romani chiamavano tonsores, vennero dalla Sicilia e secondo quanto scrive Varrone, essi aprirono le prime botteghe a Roma verso il 300 a.C. Questo dimostra come già fin da allora fosse molto diffusa l’abitudine di farsi tagliare la barba.
Evoluzione della rasatura
Plinio il Vecchio scrive, a questo proposito, che Scipione l’Africano sarebbe stato il primo a radersi giornalmente. “Radersi” non era una pratica del tutto indolore: In pratica, farsi la barba era un’usanza derivata dai Greci che cominciarono a praticare, a partire dal periodo di Alessandro Magno; precedentemente sia i Romani che gli Etruschi erano soliti lasciarsela crescere, tendenza che comunque fu sempre conservata per i filosofi. Il taglio della prima barba diventò, allora, un’occasione solenne per i giovani Romani e Greci. Poiché segnava il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, essa veniva conservata e consacrata ad una divinità; in seguito, essi si lasciavano crescere soltanto una barbetta che curavano molto fino alla comparsa delle prime canizie; da allora in poi, iniziavano a radersela completamente. L’imperatore Adriano introdusse di nuovo l’uso della barba, ma si pensa che l’abbia fatto per nascondere un difetto al viso. In questo modo, per pigrizia o per altri motivi, i Romani cominciarono, allora, a riprendere ciò che per secoli li avevano sempre distinti dalle popolazioni barbare, considerate incivili, rozzi e dalla barba incolta.
“Radersi” non era una pratica del tutto indolore e forse questo potrebbe stare alla base della decisione dell’Imperatore. Infatti, La pelle non veniva preparata con creme da barba come si fa oggi; la rasatura era fatta a secco con un rasoio in ferro. Le ferite e i tagli erano numerosi e frequenti ed è quindi facile immaginare la rapida diffusione che ebbe la moda della barba incolta. Con l’imperatore Costantino gli uomini ripresero a radersi normalmente; infatti da quest’ultimo imperatore in poi, eccetto Giuliano l’Apostata, che era un filosofo, sulle monete essi figurano sempre senza barba.
Moda e acconciature femminili
Dal III secolo a.C. in poi, gli uomini iniziarono ad apparire più curati e in genere, i capelli erano tenuti corti; gli stessi Etruschi, influenzati dalla moda romana, abbandonarono le loro tradizionali acconciature che prevedevano riccioli anche per gli uomini. I nvece le donne portavano quasi sempre i capelli lunghi. Come le donne greche anche quelle etrusche erano solite raccoglierli in una retina, mentre le romane preferivano erano abituate a raccoglierli intorno alla testa formando degli chignons, arricchiti da pettini e con dei gioielli. Nel I secolo d.C. comparse la moda di un’acconciatura femminile molto semplice: i capelli, più corti, erano divisi da una scriminatura posta al centro della testa per ricadere sui lati formandolo dei riccioli. Tuttavia si trattò di una moda piuttosto effimera perché già nell’età dei Flavi le testimonianze pittoriche, scultoree o numismatiche ci mostrano delle acconciature molto più elaborate, arricchite con gioielli, spille e diademi. Più tardi, in applicazione del concetto di semplicità predicato dal Cristianesimo che si stava sempre più diffondendo all’interno dell’impero, tutte queste artificiosità scomparvero di nuovo e i capelli tornarono ad essere avvolti intorno al capo, molto spesso dopo aver formato una treccia.
Domande da interrogazione
- Quando e da dove arrivarono i primi barbieri a Roma?
- Qual era l'importanza del taglio della prima barba per i giovani Romani e Greci?
- Perché l'imperatore Adriano reintrodusse l'uso della barba?
- Come veniva eseguita la rasatura nell'antica Roma e quali erano le sue conseguenze?
- Come cambiò la moda delle acconciature femminili nel I secolo d.C.?
I primi barbieri, chiamati tonsores, arrivarono dalla Sicilia e aprirono le prime botteghe a Roma verso il 300 a.C.
Il taglio della prima barba era un'occasione solenne che segnava il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, e la barba veniva conservata e consacrata a una divinità.
Si pensa che l'imperatore Adriano abbia reintrodotto l'uso della barba per nascondere un difetto al viso.
La rasatura veniva eseguita a secco con un rasoio in ferro, causando numerose ferite e tagli, il che potrebbe aver contribuito alla diffusione della moda della barba incolta.
Nel I secolo d.C., comparve una moda di acconciature femminili più semplici con capelli corti divisi da una scriminatura centrale, ma questa moda fu effimera e presto sostituita da acconciature più elaborate.