Concetti Chiave
- Roma distingue nettamente tra il civis, libero e indipendente, e il suddito, soggetto a un sistema di sudditanza.
- L'atteggiamento tracotante di Roma verso i foederati provoca tensioni e contribuisce alla ribellione degli Italici.
- La classe dirigente romana è divisa tra giovani rigidi e tracotanti e figure più moderate e conservatrici.
- Una tavoletta di bronzo trovata a Tiriolo conferma le decisioni severe del Senato romano nei confronti delle comunità alleate.
- Il decreto senatorio ordina la ricerca e l'esecuzione dei Baccanti in tutti i territori controllati da Roma.
Roma e il civis
Tracotanza romana
Roma approfondisce entrambi gli aspetti, che fino ad allora erano elaborazioni di altre civiltà: il civis (sul modello del demos greco), fiero della propria libertà ed indipendenza, è nettamente distinto dal suddito (sul modello del suddito persiano), sottoposto ad un sistema di sudditanza che Roma aveva conosciuto a Cartagine ed in Siria; il modo di interagire con una realtà di sudditanza crea tracotanza nella classe dirigente romana ed essa comincia presto ad emergere anche nei confronti degli abitanti dei foedera, che improvvisamente si trovano (oltre a mandare contingenti e, talvolta, ad avere piccoli contingenti militari nelle proprie città) a che fare con l’atteggiamento sempre più tracotante di Roma nell’esigere ciò che il foedus implica.
Divisioni interne e ribellioni
Iscrizione di Tiriolo
Fra le premesse della ribellione degli Italici c’è, quindi, anzitutto una divisione della classe dirigente al suo interno (come nel processo degli Scipioni), dove alcuni sono più rigidi, giovani e tracotanti (fanno guerra e radono al suolo città piene di storia), altri più moderati e conservatori; ed aprendo lo scenario su una realtà così difficile da controllare che deve giustificare, agli occhi del lettore, il provvedimento preso dal Senato (una narrazione difficile da capire fino in fondo, data la volontà di giustificare ciò che il Senato decide); l’iscrizione, che dimostra quanto il racconto di Livio sia vero, è stata trovata a Tiriolo (in Calabria) ed è una piccola tavoletta di bronzo (la cui scrittura fa pensare ad una trascrizione) in cui sono registrati uno o due Senati consulti: Tiriolo era una comunità legata da foedus con Roma e quindi il Senato romano, oltre ai cives romani, aveva stabilito una pena di morte anche per una comunità alleata, che avrebbe potuto regolarsi secondo le proprie regole, i propri costumi ed i propri magistrati (Livio stesso sostiene, infatti, che i consoli furono mandati anche presso le comunità federate a cercare i Baccanti e, avendo affisso ovunque questo decreto senatorio, ad ordinare che ovunque (in tutti i territori controllati da Roma) si cercassero e si mettessero a morte coloro che non osservavano le leggi del nuovo decreto.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione tra il civis romano e il suddito persiano secondo il testo?
- Quali sono le cause della ribellione degli Italici menzionate nel testo?
- Cosa dimostra l'iscrizione trovata a Tiriolo?
Il civis romano è fiero della propria libertà e indipendenza, mentre il suddito persiano è sottoposto a un sistema di sudditanza. Roma ha conosciuto questo sistema a Cartagine e in Siria.
La ribellione degli Italici è causata dalla divisione interna della classe dirigente romana, con alcuni membri più rigidi e tracotanti e altri più moderati, e dall'atteggiamento sempre più esigente di Roma nei confronti degli abitanti dei foedera.
L'iscrizione trovata a Tiriolo dimostra la veridicità del racconto di Livio, registrando uno o due Senati consulti che stabilivano una pena di morte anche per una comunità alleata, mostrando l'autorità del Senato romano su comunità legate da foedus.