Concetti Chiave
- Augusto introdusse i prefetti, nuovi funzionari nominati direttamente dal principe, senza abolire le magistrature tradizionali.
- I prefetti includevano ruoli chiave come il prefetto dell'Urbe per la sicurezza, dell'annona per i rifornimenti alimentari, dei vigili per la prevenzione incendi e del pretorio per i pretoriani.
- Le province furono suddivise in senatorie e imperiali, con le seconde sotto il diretto controllo del principe tramite legati imperiali.
- La gestione delle entrate fiscali fu riorganizzata, con i tributi delle province imperiali destinati alla cassa del principe e quelli delle province senatorie all'erario.
- Parte delle ricchezze private del principe veniva destinata all'organizzazione di spettacoli e giochi del circo, garantendo intrattenimento pubblico.
Indice
Le magistrature tradizionali
Le magistrature tradizionali non vennero mai abolite: restarono, dunque, oltre al senato, i due consoli, i pretori e i censori.
La prefettura di Ottaviano
Nel 23 a.C. Ottaviano affiancò una nuova magistrtura, la prefettura. I prefetti, nominati direttamente dal principe erano:
-il prefetto dell'Urbe, di prevenire e reprimere i disordini;
-il prefetto dell'annona, che provveda ai rifornimenti alimentari;
-il prefetto dei vigili, che si occupava della prevenzione degli incendi;
-il prefetto del pretorio,che comandava il corpo dei pretoriani.
Riorganizzazione delle province
Ottaviano Augusto riorganizzò in modo radicale le province, distinguendo le province in senatorie e imperiali.Le più antiche, abitate da popolazioni pacifiche o fedeli a Roma, continuarono a essere governate da funzionari. Tutte le altre, considerate più turbolente o perchè minacciate dalle invasioni, furono poste sotto il diretto controllo del principe, che le governava attraverso funzionari di sua fiducia, i legati imperiali.
Gestione delle entrate fiscali
Furono stabilite nuove modalità per la gestione delle entrate fiscali. Quelli versati dagli abitanti delle province imperiali confluivano nella cassa del principe: parte di questa ricchezza privata era destinata all'organizzazione degli spettacoli e dei giochi del circo. I tributi provenienti dalle province senatorie confluivano nell'erario.