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Concetti Chiave

  • Con la sconfitta di Cartagine, Roma espanse il suo dominio fino alla Grecia, portando cambiamenti sociali significativi.
  • Emersero gli equites, una nuova classe sociale di banchieri e mercanti, che acquisirono potere influente nei tribunali.
  • L'espansione romana richiese un nuovo assetto politico-amministrativo, completato solo in età augustea.
  • L'aristocrazia senatoria si divise in optimates tradizionalisti e populares più aperti alle classi inferiori.
  • I fratelli Gracco tentarono di riformare l'agricoltura, ma incontrarono la resistenza violenta dell'aristocrazia.

Indice

  1. Espansione romana e nuove classi sociali
  2. Conseguenze sociali e politiche dell'espansione
  3. Divisioni politiche e riforme agrarie

Espansione romana e nuove classi sociali

Finita la paura per Cartagine, Roma espanse il suo dominio fino alla Grecia. Questa espansione, però, comportò anche delle conseguenze di carattere sociale, che finirono per danneggiare la tradizionale struttura della classe romana. Innanzitutto comportò la formazione di una nuova classe sociale, gli equites, cioè i cavalieri, per lo più banchieri e mercanti. Questi si arricchirono grazie all’apertura di nuovi mercati nei grandi domini romani, aggiudicandosi appalti pubblici.

Conseguenze sociali e politiche dell'espansione

I cavalieri assunsero, man mano, sempre più importanza, alimentando celebri lotte contro gli aristocratici per il controllo dei tribunali. Le provincie erano viste come territori da sfruttare in ogni modo e, con l’ampliamento territoriale del dominio romano, ci u l’esigenza di un nuovo assetto politico-amministrativo dello Stato, che si compirà solo in età augustea. La popolazione dell’Italia romana si era largamente impoverita, in quanto molti piccoli proprietari terrieri dovettero vendere i loro terreni ai grandi latifondisti che, grazie all’importazione di schiavi greci, poterono usufruire di manodopera a basso prezzo.

Divisioni politiche e riforme agrarie

L’aristocrazia senatoria si divise in due veri e propri partiti: da una parte c’erano gli optimates, più tradizionalisti, e i populares, più aperti al nuovo e alle esigenze delle classi inferiori. Ai problemi legati all’agricoltura cercarono di trovare una soluzione i tribuni della plebe Tiberio e Gaio Gracco. Il primo propose una riforma agraria che limitava il possesso dell’ager publicus, ossia il terreno dello Stato, a 500 iugeri con conseguente redistribuzione delle terre ai più poveri; il secondo, alla legge agraria del fratello aggiunse una politica di fondazione di colonie in Italia e Africa e l’estensione della cittadinanza romana a Latini e Italici. Queste leggi, però, causarono il malcontento dell’aristocrazia, il cui vertice era ancora Scipione Emiliano, che, per mantenere una certa supremazia, fece ancora una volta uso della violenza uccidendo i due fratelli.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le nuove classi sociali emerse con l'espansione romana?
  2. Con l'espansione romana, emerse la classe degli equites, composta principalmente da banchieri e mercanti che si arricchirono grazie ai nuovi mercati e agli appalti pubblici.

  3. Quali furono le conseguenze sociali dell'espansione romana?
  4. L'espansione portò all'impoverimento della popolazione italiana, con piccoli proprietari terrieri costretti a vendere le loro terre ai latifondisti, che sfruttavano la manodopera a basso costo degli schiavi greci.

  5. Quali riforme agrarie furono proposte dai Gracchi?
  6. Tiberio Gracco propose una riforma che limitava il possesso dell'ager publicus a 500 iugeri, mentre Gaio Gracco aggiunse la fondazione di colonie e l'estensione della cittadinanza a Latini e Italici, causando il malcontento dell'aristocrazia.

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