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Concetti Chiave

  • La religione egizia era caratterizzata da un complesso pantheon di divinità antropomorfe e zoomorfe, sviluppatesi da culti locali e unificate dopo l'unificazione del paese.
  • Gli animali erano venerati come manifestazioni divine, riflettendo l'importanza della vita pastorale e agricola nella società egizia; tale culto è noto come zoolatria.
  • La religione serviva anche a giustificare il potere del faraone, considerato un dio in terra, il che lo poneva al vertice della società egizia.
  • I "Cicli" come il giorno e la notte o le inondazioni del Nilo erano fondamentali nella religione egizia, scandendo il tempo e associati all'immortalità dell'anima.
  • La riforma di Amenofi IV tentò di introdurre il monoteismo incentrato su Aton, ma fu breve e contrastata, con un ritorno rapido al politeismo tradizionale.

• Introduzione alla religione egizia

• Il culto degli animali

• Rapporto tra religione e potere

• I cicli

• Le teologie

• I gruppi di divinità

• Le maggiori divinità

• La riforma di Amenofi IV

• La concezione della vita dopo la morte

• Le piramidi

• Le maggiori festività dell’antico egitto

• Fonti

Il sistema religioso egizio era un conglomerato di divinità, antropomorfe e zoomorfe, creatosi in seguito all’unificazione del paese, quando si era cercato di stabilire una serie di corrispondenze tra le diverse divinità.

In quanto anticamente i territori, a causa di fattori ambientali, erano isolati l’uno dall’altro, ogni zona sviluppò culti propri, che talvolta rimasero invariati nel corso dei secoli o subirono contaminazioni da quelli di altri gruppi umani. L’indiscutibilità del Pantheon egizio fu strettamente osservata sino all’arrivo nel paese del Cristianesimo e dell’Islam.

Indice

  1. Il culto degli animali
  2. Rapporto tra religione e potere
  3. I cicli temporali
  4. Le teologie egizie
  5. I gruppi di divinità
  6. Le maggiori divinità
  7. Atum
  8. Ra
  9. Osiride
  10. Iside
  11. Thot
  12. Seth
  13. Horus
  14. Amon
  15. Mut
  16. Maat
  17. Nut
  18. Geb
  19. Bastet
  20. Hator
  21. La riforma di Amenofi IV
  22. Anubi
  23. La concezione della vita dopo
  24. Le piramidi e la loro costruzione
  25. Le maggiori festività dell’antico egitto
  26. Fonti di riferimento

Il culto degli animali

Uno degli elementi che maggiormente caratterizza la religione egizia, distinguendola ad esempio da quella greca, è la zoolatria, infatti numerosi animali erano sacri e venerati, in quanto considerati manifestazioni delle divinità. Le origini di questa usanza sono dovute alla natura della società egizia, pastorale e agricola, infatti gli animali venerati erano di grandissima importanza per la sopravvivenza della popolazione stessa: ad esempio la vacca produceva latte, nutrimento essenziale, il gatto cacciava i topi che infestavano i raccolti e potevano facilitare la diffusione della peste, il coccodrillo annunciava il sopraggiungere delle piene del Nilo. Successivamente, in particolar modo nel periodo dinastico, le divinità assunsero sempre più spesso sembianze antropomorfe, soprattutto per quanto riguarda il corpo, mantenendo però teste animali.

Rapporto tra religione e potere

La religione in Egitto, come in molte altre civiltà del passato, costituiva soprattutto una giustificazione del potere reale, un mezzo con il quale il re affermava e assicurava il proprio potere. In Egitto questo aspetto è particolarmente evidente, infatti il faraone, considerato dio in terra, era al culmine della piramide sociale e nessuno era in grado di mettere in discussione la sua discendenza divina e il suo potere. La forte influenza che il faraone esercitava sull’intero regno garantiva, soprattutto nel periodo delle piene, l’estenuante lavoro dei contadini, grazie ai quali era possibile il sostentamento della società. Fu proprio la notevole accentrazione del potere a garantire agli egizi un regno millenario e duraturo.

I cicli temporali

Grande importanza nella religione egizia avevano i “Cicli”, che scandivano il passare del tempo. I più importanti erano: -il ciclo del giorno e della notte -il ciclo annuale, regolarizzato dalle inondazioni del Nilo -il ciclo della vita, che materialmente, terminava con la morte, ma continuava nell’al di là, grazie all’immortalità dell’anima, che prendeva il nome di “Ka”.

Le teologie

Le teologie egizie

La religione egizia, politeista, nasce dall’unione di più teologie, sviluppatesi in particolare presso Eliopoli, Menfi, Ermopoli e Tebe.

Nella teologia eliopolitana assume grande importanza il dio solare Atum, dal quale hanno origine Geb e Nut, ovvero la Terra ed il Cielo, che a loro volta generano Osiride, Iside, Seth e Nefti, i quali procreano l’umanità.

Secondo la teologia menfita l’intero universo è creato da Ptah, il quale non si limita a generare gli dei, ma anche l’uomo, al quale tramanda i suoi saperi e la suddivisione territoriale del paese.

Nella teologia ermopolitana e tebana il mondo ha origine da una collina di fango, emersa dalle acque, dalla quale si generano quattro divinità maschili, con testa di rana e altrettante femminili con testa di serpente; da questo mito deriva il nome della città, il quale significa “città degli otto”.

I gruppi di divinità

E’ possibile suddividere le divinità egizie in diversi gruppi, a seconda della loro origine e dei loro ruoli: -le anime di Pe e Nekhen; questa categoria comprende le maggiori divinità della fase predinastica dell’Egitto -l’Ogdoade; raggruppa le otto divinità che personificano il caos antecedente alla creazione dell’universo. La maggiore divinità è rappresentata da Amon.

-i quattro figli di Horo, che simboleggiano i quattro punti cardinali e sono considerati i patroni dei vasi canopi, che infatti riportano la loro effige. Venivano ritenuti gli aiutanti di Anubi nella mummificazione ed erano Duamutef, raffigurato con testa di sciacallo, Qebehsenuf, il cui capo ritraeva un falco, Hapi, con il volto di babbuino e Himset con sembianze umane.

-l’Enneade è la famiglia comprendente Atum e la sua discendenza, per un totale di nove divinità.

Le maggiori divinità

Atum

Era il Signore delle divinità, autocreatosi; era una delle divinità più frequentemente ritratte, specialmente nei Testi delle Piramidi, dove è raffigurato sia come creatore, che come padre del faraone.

Ra

Era il dio del Sole, infatti il suo nome significa “Colui che tutto crea”. Veniva identificato principalmente con il sole di mezzogiorno e spesso era accostato ad Horus, dio celeste e solare, dalla cui fusione nacque Ra-Horakhti. Successivamente fu associato al dio Amon, divenendo per secoli il dio supremo, re degli dei.

Osiride

Era l’inventore dell’agricoltura e della religione, simbolo di vita e di morte. Il crudele fratello Seth lo uccise e lo smembrò, ma venne ricomposto e riportato in vita dalla sorella Iside, per essere poi imbalsamato da Anubi, motivo per il quale spesso è rappresentato mummificato. Divenne il dio della morte e dell’oltretomba.

Iside

Era la dea delle madri, della fertilità e della luna. Riportò in vita il fratello Osiride e per questo viene considerata la divinità della medicina e della magia. Figlia di Nut e di Geb, era la madre del dio falco Horus. Il suo culto, come quello del fratello Osiride si diffuse anche nel mondo romano. Considerata la madre del faraone, aveva grande importanza nei riti funebri.

Thot

Era il dio della saggezza e della sapienza, inventore della scrittura e protettore degli scribi e delle fasi lunari. Era considerato anche il patrono della misura del tempo, della matematica e della geometria. Spesso veniva raffigurato con la testa di iris sacro, un uccello che viveva sulle rive del Nilo, e più raramente con il capo da babbuino.

Seth

Era considerato il dio dei deserti, della sventura e del male, in quanto aveva ucciso il fratello Osiride. Veniva identificato con la sabbia rossa del deserto e si contrapponeva ad Horus, che rappresentava il fertile Limo del Nilo. Inizialmente in conflitto con quest’ultima divinità, vi si riappacificò successivamente. Nonostante rappresentasse il male era comunque venerato, in quanto si riteneva che, insieme ad Horus, combattesse contro il mostro Apopi, che voleva divorare il Sole.

Horus

Era il dio falco, patrono dei cieli e del faraone, marito di Hathor. Era stato concepito da Iside ed Osiride. Il suo occhio, l’occhio di Horo, era un amuleto contro la malvagità, donatogli da Geb, dopo l’uccisione di Seth.

Amon

Era il dio solare, parte della “triade di Tebe” insieme alla moglie Mut e al figlio Khonsu. Costituiva la massima divinità del Pantheon Egizio. Originariamente lo si ritraeva con la pelle rosso bruna, ma successivamente si cominciò anche ad utilizzare il colore blu, come quello dei lapislazzuli, pietra più preziosa per gli Egizi, per simboleggiare la sua associazione con l’aria e la forza procreatrice.

Mut

Moglie di Aton, era considerata regina degli dei e madre del creato. Gli Egizi ritenevano che non avesse genitori, autogenerata.

Maat

Rappresentava l’equilibrio, la moralità, la legge e la giustizia. Era la divinità delle costellazioni, delle stagioni. Era responsabile delle azioni degli uomini e delle altre divinità. Svolgeva anche il ruolo di garante dell’ordine cosmico in contrapposizione al Caos. Veniva rappresentata con una piuma in testa, la quale veniva utilizzata per la pesatura delle anime, procedura impiegata per stabilire se l’anima del defunto avrebbe raggiunto l’aldilà o meno.

Nut

Era la divinità del cielo e della natalità. La leggenda narra che inizialmente fosse unita a Geb, ovvero la Terra, dal quale fu però separata per ordine di Ra; in questo modo ebbe origine lo spazio che separa la terra dal cielo. Secondo la tradizione ingoiava il dio Ra al tramonto, per poi ripartorirlo all’alba, così come faceva con le stelle. Perciò era considerata la divinità della resurrezione ed era rappresentata all’interno dei sarcofagi.

Geb

Rappresentava la Terra e insieme a Nut concepì quattro figli: Iside, Osiride, Seth e Nefti. Il suo emblema era l’oca che portava sulla testa. Talvolta veniva rappresentato con piante o frutti sulla pelle marrone o nera, simbolo delle fertili terre che circondano il Nilo.

Bastet

Era la dea rappresentata con sembianze feline ed era la protettrice dei gatti, della casa, delle donne, delle nascite e della fertilità. Spesso era ritratta insieme a cuccioli di gatto, per esaltare la fecondità. Statuette che la ritraevano era possedute dalle donne che desideravano una gravidanza.

Hator

Hator era la dea della gioia, dell’amore, della maternità e della bellezza. Era una delle divinità più importanti e maggiormente venerate, considerata la madre degli dei. Si diffuse ben presto la pratica di associarle le defunte. I Greci la assimilarono ad Afrodite

Anubi

Era il dio dell’oltretomba e patrono dei morti e del regno degli Inferi. A lui era attribuito l’uso della mummificazione. Successivamente venne sostituito nel ruolo di protettore dell’oltretomba da Osiride, del quale divenne l’aiutante.

La riforma di Amenofi IV

Intorno al XIV sec a.C circa, il faraone Amenofi IV, volendo limitare il potere dei sacerdoti, tentò di instaurare nel paese una religione monoteista, basata sul culto di Aton, il disco solare. Cambiò quindi il suo nome in Akhenaton, che significa “Aton è soddisfatto”. La sua “rivoluzione religiosa” si mostrò profondamente effimera, fu infatti contrastata dai sovrani stessi, consapevoli della perdita di potere a cui andavano incontro. Dopo la morte di Akhenaton, venne immediatamente restaurato il tradizionale sistema politeistico. Il faraone venne screditato dai suoi successori, al punto di essere completamente dimenticato, sino al ritrovamento dei resti della città che egli stesso aveva fatto erigere in onore di Aton.

La concezione della vita dopo

Gli egizi credevano fortemente nella vita dopo la morte, considerando quest’ultima non come la fine dell’esistenza, bensì l’inizio di una vita eterna, grazie all’immortalità del “ka”, la forza vitale. Essi ritenevano che affinchè il corpo potesse rinascere era necessario mantenerlo integro, motivo per il quale si prestava sempre una grande attenzione all’imbalsamazione dei corpi dei membri della famiglia reale e anche chi non poteva permettersi tale pratica veniva seppellito nel deserto, dove le alte temperature assorbivano l’umidità e i liquidi del cadavere, mummificandolo naturalmente e permettendo la sua conservazione nel corso dei secoli. Particolare era il trattamento riservato al cadavere del faraone, che veniva svuotato degli organi interni ed essiccato nel natron. Una volta persi i liquidi, il cadavere era riempito al suo interno di gioielli e beni preziosi, cosparso di oli balsamici e avvolto in bende, tra le cui fasce venivano posti amuleti e portafortuna; esso era infine adagiato nel sarcofago e murato all’interno di una piramide. Stomaco, polmoni, fegato ed intestini venivano conservati all’interno dei vasi canopi, con il coperchio a forma di testa di sciacallo, babbuino, Iside e falco.

Le piramidi e la loro costruzione

Per garantire l’eternità della propria vita ultraterrena i faraoni fecero realizzare monumentali edifici sepolcrali, progettati per essere inespugnabili, durare nel corso dei secoli e mostrare la potenza del committente. Inizialmente essi venivano seppelliti all’interno di mastabe, edifici a forma di tronco di piramide, con uno stretto cunicolo verticale che portava alla sala del tesoro, dove vi era la salma del sovrano. Successivamente si cominciarono a realizzare piramidi a gradoni, dove spesso la sala del tesoro era ipogea, ovvero sotterranea. L’ultima evoluzione di questi edifici è rappresentata dalle piramidi a facce lisce, di cui il migliore esempio è simboleggiato dalle piramidi della piana di Giza, realizzate da Cheope, Chefren e Micerino.

La costruzione di una piramide, che poteva richiedere anche cinquant’anni, era un’impresa imponente, per la quale venivano mobilitati migliaia di schiavi e artigiani, stanziati grandi contingenti di risorse e acquistati materiali anche da altri paesi. La loro edificazione spesso si rivelava così costosa da gettare il regno in periodi di crisi economica. Seppure oggi si mostrino nel colore della pietra con la quale sono realizzate, un tempo erano ricoperte da uno strato di intonaco dipinto con colori sgargianti, come il rosso, il blu e il verde. A causa dei tesori che erano contenuti al loro interno spesso le piramidi sono state saccheggiate da tombaroli, intenzionati ad appropriarsi delle loro ricchezze.

Le maggiori festività dell’antico egitto

Un ruolo importante in Egitto aveva la “festa di Sed”, che veniva celebrata in occasione del trentesimo anno di regno del faraone. In quest’occasione il sovrano si cimentava in una prova, mostrando così la sua forza e la saldezza del regno. Al rito partecipavano anche la moglie e i figli, simbolo di prolificità; i festeggiamenti si concludevano con la visita del sovrano nei vari templi e l’invocazione della protezione degli dei. Notevole importanza assumeva anche la “festa di Opet”, che in media durava undici giorni, ma sono state ritrovate testimonianze che attestano la sua durata a ventisette. Durante questa festa la triade tebana, composta dalle statue di Amon, della moglie Mut e del figlio Khonsu, veniva portata all’esterno del tempio di Karnak, permettendo anche alla popolazione e ai ceti più umili di adorarle e utilizzarle come oracolo.

Fonti di riferimento

http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/storia/Preistoria-ed-et--antica/La-civilt--egizia/Religione-e-cultura.html

http://www.nationalgeographic.it/argomento/antichi%20Egizi/3/

http://www.treccani.it/enciclopedia/religione-egizia_(Dizionario-di-Storia)/

https://www.focus.it/temi/divinita-egizie

https://www.youtube.com/watch?v=SZTTNiWDXIc

https://www.youtube.com/watch?v=1WuXQQG0iM4

https://www.youtube.com/watch?v=VkOrwLDVz2w

https://www.youtube.com/watch?v=I6aqHTupkBQ

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali della religione egizia?
  2. La religione egizia era un sistema complesso di divinità antropomorfe e zoomorfe, sviluppatosi dopo l'unificazione del paese. Ogni regione aveva culti propri, spesso influenzati da altri gruppi, e il pantheon egizio rimase indiscutibile fino all'arrivo del Cristianesimo e dell'Islam.

  3. Qual è il ruolo degli animali nella religione egizia?
  4. Gli animali erano sacri e venerati come manifestazioni delle divinità, riflettendo la natura pastorale e agricola della società egizia. Animali come la vacca, il gatto e il coccodrillo erano particolarmente importanti per la sopravvivenza e la cultura egizia.

  5. Come si relazionava la religione con il potere in Egitto?
  6. La religione giustificava il potere reale, con il faraone considerato un dio in terra. Questo legame tra religione e potere garantiva la stabilità e la durata del regno egizio, con il faraone al vertice della piramide sociale.

  7. Quali erano i principali cicli nella religione egizia?
  8. I cicli principali erano il ciclo del giorno e della notte, il ciclo annuale regolato dalle inondazioni del Nilo, e il ciclo della vita, che continuava nell'aldilà grazie all'immortalità dell'anima, chiamata "Ka".

  9. Chi erano alcune delle maggiori divinità egizie e i loro ruoli?
  10. Tra le maggiori divinità c'erano Atum, il creatore; Ra, il dio del Sole; Osiride, simbolo di vita e morte; Iside, dea della fertilità e della magia; Thot, dio della saggezza; Seth, dio del male; Horus, dio falco; e Amon, parte della triade di Tebe.

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