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Concetti Chiave

  • Costantino concesse benefici non solo ai cattolici, ma anche ai sacerdoti del culto tradizionale, mantenendo privilegi e immunità.
  • Nuovi sacerdoti furono creati per il culto imperiale, attribuiti a nobili, e ricevettero finanziamenti e privilegi, similmente ai chierici cristiani.
  • I sacerdoti del culto imperiale furono esentati dai servizi pubblici e dai munera inferiori, simili alle esenzioni dei chierici cristiani.
  • Costantino si occupò dell'edilizia templare, completando opere iniziate da Massenzio e lasciando al senato e al popolo il compito di dedicare basiliche e templi.
  • Le scelte di Costantino erano dettate dalla necessità politica di controllo e consenso, piuttosto che dalla sua fede personale.

Indice

  1. Concessioni ai sacerdoti tradizionali
  2. Esenzioni e dignità sacerdotali
  3. Privilegi e immunità ai collegi religiosi
  4. Cura dell'edilizia templare

Concessioni ai sacerdoti tradizionali

Contemporaneamente e spesso in stretta concomitanza con le concessioni fatte ai cattolici, Costantino confermò ed estese benefici analoghi ai sacerdoti del culto tradizionale.

Privilegi e immunità ai collegi religiosi

Esenzioni e dignità sacerdotali

Ai collegi religiosi di Roma furono mantenuti privilegi e immunità, nuovi sacerdoti adibiti al culto imperiale furono creati nella capitale e nelle province (a Spello e in Africa), affidati ad esponenti della più alta nobiltà come gli Aradii Valeri mentre flamines perpetui e sacerdotales (impegnati nella gestione del culto imperiale e nell’organizzazione dei concilia provinciali con dispendiose feste e giochi annuali) furono tutelati nella loro dignitas, ricevettero singolarmente evergesie e finanziamenti: inoltre, in quanto detentori di un sacerdozio al culmine della carriera municipale, essi ottennero l’esenzione dai servizi pubblici connessi con l’annona (ab annonarum praeposituris), nonché da tutti i munera di genere inferiore, senza dubbio, come i chierici cristiani, dai munera sordida.

Cura dell'edilizia templare

L’analisi delle rare notizie pervenute sulla cura dell’edilizia templare espletata da Costantino, che come l’ optimus princeps come Traiano lasciò che il senato e il popolo di Roma dedicasse a lui e alla sua gens Flavia basiliche e templi avviati da Massenzio e da lui completate e lo stesso imponente arco di trionfo, ha confermato l’ipotesi che anche in questo ambito non fosse la fede personale dell’imperatore a dettarne le scelte, bensì la consapevolezza che nessun governante può governare senza il controllo sui molti che si governano, il cui consenso e la cui cooperazione sono essenziali.

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