Concetti Chiave
- Durante il periodo ellenistico, le donne acquisirono maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri, cercando autonomia rispetto al passato.
- L'ampliamento degli orizzonti culturali permise alle donne di liberarsi da pregiudizi, con maggiori libertà sociali e legali, come stipulare contratti matrimoniali senza il consenso paterno.
- Le donne potevano accedere all'istruzione pubblica e partecipare a gare di calligrafia e recitazione, sebbene il loro livello di istruzione fosse inferiore a quello degli uomini.
- Nonostante la mancanza di pari diritti politici, le donne esercitavano numerose professioni, e alcune ricoprirono ruoli di leadership, come arconti e magistrati.
- La presenza femminile era ridotta rispetto a quella maschile a causa di pratiche come l'abbandono delle neonate, ma alcune regine ebbero un ruolo chiave in ambito politico.
Indice
Cambiamenti nei rapporti di genere
Nell’età ellenistica, che va dalla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. alla conquista romana dell’Egitto del 30 a.C., ci fu un grande cambiamento nei rapporti fra i due sessi, completamente diverso dal sistema vigente nelle città della Grecia classica.
La donna si rende conto delle proprie possibilità e soprattutto diventa consapevole dei propri diritti e doveri oltre a cercar di far valere la propria esigenza di autonomia. Infatti, dopo Alessandro Magno, l’ampliamento degli orizzonti al di là del cerchio ristretto della poleis e i contatti con popoli e culture diversi, liberarono la donna da tutta una serie di pregiudizi.Libertà e diritti delle donne
Un esempio di queste libertà acquisite, ci è fornito dal poeta Teocrito (III secolo a.C.) nell’opera Le Siracusane, alle cui protagoniste è permesso uscire, parlare con degli sconosciuti o criticare apertamente e pubblicamente i propri mariti. Da segnalare che per stipulare il contratto di matrimonio non occorreva più l’accordo del padre della sposa e ad entrambi i contraenti la legge riconosceva i medesimi obblighi sociali e morali.
Istruzione e partecipazione sociale
Le ragazze, nei casi in cui potevano accedere all’istruzione pubblica, sostenevano le stesse prove dei ragazzi; infatti, a Pergamo, sono stati ritrovati dei reperti comprovanti che esse dovevano sottoporsi a gare di calligrafia, recitazione e lettura come i colleghi maschi. Anche se il livello di istruzione della donna non poteva mai uguagliare quello degli uomini, in ogni caso, esse passavano più tempo fuori casa ed avevano una maggiore disponibilità finanziaria, una situazione complessiva inimmaginabile nel V secolo d.C. In alcuni ambienti, come reazione, furono istituite delle apposite magistrature per esercitare una specie di polizia sulle donne. Tuttavia, questi furono soltanto fatti isolati perché le donne, nel periodo ellenistico, potevano circolare liberamente in città, frequentavano scuole e negozi, partecipavano a eventi e in alcune città furono anche fondate delle associazioni soltanto femminili.
Ruoli politici e sociali femminili
Abbiamo notizie anche del fatto che le professioni esercitate dalle donne erano numerose, nonostante esse non avessero completamente mai gli stessi diritti politici dei maschi. Un’iscrizione del II secolo a. C. dà notizia di un arconte donna, Istro, e un’altra del I secolo parla di File, primo magistrato donna che ordinò la costruzione di un acquedotto e di un bacino. Tuttavia, sappiamo anche che, in genere, per ragioni economiche, le famiglie temevano di avere una discendenza femminile: piuttosto spesso, le bambine venivano allora abbandonate alla nascita dai genitori a tal punto che il numero delle donne era molto inferiore rispetto a quello degli uomini; la prolificità si ridusse notevolmente e le famiglie numerose scomparvero quasi del tutto.
Regine e potere politico
Da aggiungere, infine, che alcune regine ebbero un ruolo importante nelle vicende politiche dei regni ellenistici, come Berenice o Arsinoé, che regna con il fratello Tolomeo II fino alla morte ed è la prima regina la cui effigie è riportata sulle monete. Numerose sono anche le donne che governavano accanto ai compagni, come reggenti al posto di figli giovani o per l’assenza dei mariti, o anche per ambizione.
Domande da interrogazione
- Quali cambiamenti si sono verificati nella condizione della donna durante il periodo ellenistico?
- In che modo l'istruzione delle donne si è evoluta in questo periodo?
- Quali professioni potevano esercitare le donne nel periodo ellenistico?
- Qual era il ruolo delle regine nei regni ellenistici?
Durante il periodo ellenistico, le donne acquisirono maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri, ottenendo più autonomia e libertà rispetto al periodo della Grecia classica. Potevano uscire, parlare con sconosciuti, criticare i mariti e stipulare contratti di matrimonio senza l'accordo del padre.
Le donne, quando potevano accedere all'istruzione pubblica, sostenevano le stesse prove dei ragazzi, come gare di calligrafia, recitazione e lettura. Tuttavia, il loro livello di istruzione non uguagliava quello degli uomini, ma passavano più tempo fuori casa e avevano maggiore disponibilità finanziaria.
Le donne potevano esercitare numerose professioni, anche se non avevano gli stessi diritti politici degli uomini. Ci sono testimonianze di donne che ricoprivano ruoli importanti, come arconti o magistrati, e che partecipavano attivamente alla vita pubblica e politica.
Alcune regine ebbero un ruolo significativo nelle vicende politiche dei regni ellenistici. Ad esempio, Berenice e Arsinoé governarono accanto ai loro fratelli o mariti, e Arsinoé fu la prima regina la cui effigie apparve sulle monete. Le donne potevano anche governare come reggenti o per ambizione personale.