Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • La società romana era centrata sulla famiglia, con il pater familias al vertice, detentore di poteri assoluti sui membri della famiglia.
  • La gens rappresentava un gruppo di famiglie con antenati comuni, mentre il populus era l'insieme delle gentes.
  • La popolazione romana si divideva in due gruppi principali: patrizi, discendenti dei primi cittadini, e plebei, immigrati e nullatenenti.
  • I patrizi possedevano diritti politici e formavano la cittadinanza attiva, mentre i plebei erano esclusi dalle questioni pubbliche.
  • Gli schiavi, considerati proprietà, erano prigionieri di guerra e non avevano alcun diritto, trattati come strumenti economici.

La società.

Indice

  1. La struttura familiare romana
  2. Divisione sociale e diritti
  3. Condizione degli schiavi

La struttura familiare romana

La società romana aveva come base la famiglia; capo del nucleo familiare era il pater familias (padre di famiglia), al quale la consuetudine riconosceva tutti i poteri. La moglie e i figli dovevano obbedire ed eseguire i suoi ordini, quali che esse fossero. Egli godeva addirittura del diritto di vita e di morte sui figli e sugli schiavi.

Le famiglie che discendevano da uno stesso antenato costituivano la gens (gente). Il populus (popolo) era formato dall’insieme delle gentis (genti).

Divisione sociale e diritti

Gli abitanti di Roma erano divisi in due grandi gruppi: i patrizi e i plebei. Erano patrizi tutti i membri delle gentes, i discendenti dei padri, cioè degli antichi cittadini di Roma. I plebei erano, invece, i discendenti di coloro che erano venuti sui sette colli da altre città: forestieri, uomini immigrati da poco tempo, nullatenenti in cerca di lavoro, persone i cui antenati erano ignoti ai veri romani. Costoro non possedevano terre, erano piccoli artigiani, costituivano la “gente nuova” e, quindi, non godevano dei diritti politici, i patrizi, invece, costituivano il populus, la cittadinanza, la comunità alla quale era riservato l’esercizio dell’attività politica. I plebei, cioè, non erano considerati membri della comunità, ma persone aggregate, tollerate, alle quali non si impediva di attendere ai commerci ed ai mestieri, ma che non dovevano immischiarsi nelle cose altrui, occuparsi di questioni pubbliche. Le due categorie, patrizi e plebei, erano cosi divisi, che la consuetudine impediva addirittura i matrimoni misti.

Condizione degli schiavi

Al di sotto di tutti, patrizi e plebei, c’erano gli schiavi, prigionieri di guerra, i quali, alla stregua delle cose o degli animali da lavoro, avevano un padrone ed erano comprati e venduti: essi non erano considerati persone, ma strumenti necessari all’attività economica.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo del pater familias nella struttura familiare romana?
  2. Nella società romana, il pater familias era il capo del nucleo familiare e deteneva tutti i poteri, inclusi il diritto di vita e di morte sui figli e sugli schiavi.

  3. Come erano divisi socialmente gli abitanti di Roma?
  4. Gli abitanti di Roma erano divisi in patrizi, membri delle gentes e discendenti degli antichi cittadini, e plebei, discendenti di immigrati e nullatenenti, senza diritti politici.

  5. Qual era la condizione degli schiavi nella società romana?
  6. Gli schiavi erano considerati al di sotto di patrizi e plebei, trattati come cose o animali da lavoro, senza diritti e venduti come strumenti economici.

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