Concetti Chiave
- Nerone, ultimo imperatore della dinastia Giulio-Claudia, era noto per la sua natura crudele e lussuriosa, dimostrata sin da giovane con azioni brutali e manipolative.
- Era un appassionato organizzatore di spettacoli, inclusi giochi giovanili, teatrali e battaglie navali, durante i quali distribuiva generosamente doni al pubblico.
- Nerone condusse una vita di eccessi, con banchetti sontuosi e relazioni scandalose, e non esitava a usare il potere per eliminare chiunque gli si opponesse.
- Amante delle arti, si dedicò alla poesia, pittura e scultura, cercando di ottenere popolarità attraverso spettacoli pubblici e competizioni.
- La sua gestione dell'impero fu segnata da grandi progetti edilizi, spesso realizzati con metodi coercitivi, e da una politica di terrore contro i suoi avversari.
Indice
L'ascesa di Nerone
Nerone fu l’ultimo degli imperatori romani della dinastia Giulio-Claudia. Venne adottato all’età di undici anni da Claudio ed ebbe come maestro Anneo Seneca. Fin da piccolo Nerone diede varie dimostrazioni delle barberie della sua natura: poiché suo fratello, anche dopo l’adozione, continuava a chiamarlo con il nome di Enobarbo, lo fece apparire agli occhi di Claudio come un figlio supposto.
Per fare contenta sua madre, quando sua zia Lepida fu messa in stato d’accusa, presentò contro di lei una testimonianza negativa. Quando come esordiente, venne portato nel foro, offrì gratifiche ai soldati e ringraziò suo padre in senato. Parlò in latino e greco, a favore degli abitanti di Bologna, Rosi e Ilio. Amministrò la giustizia a Roma come prefetto e i magistrati facevano a gara a per portargli anche le cause più importanti. Successivamente sposò Ottavia e organizzò giochi per la salvezza di Claudio.Le stravaganze di Nerone
Diede un gran numero di spettacoli diversi, dai giochi giovanili o di circo alle rappresentazioni teatrali. All’interno di queste ultime personaggi di tutti i sessi e di tutti i ranghi vennero chiamati a fare da istrioni. Ogni giorno fece cadere sulla folla dei doni differenti, come tessere per il grano, vesti, oro, argento, buoni per ritirare schiavi, imbarcazioni, bestie, complessi di case o appezzamenti di terreno. Durante i combattimenti tra gladiatori non fece mai morire nessuno. Allestì inoltre delle battaglie navali, con i mostri marini che nuotavano in acqua di mare e fece eseguire delle danze guerriere da alcuni giovani, offrendo loro la cittadinanza romana. Nerone prendeva visione di questi spettacoli sdraiato su un letto o dall’alto di un podio. Fu il primo a istituire un concorso quinquennale (giochi neroniani) che prevedeva gare musicali, ginniche ed equestri. Accetto la corona dell’eloquenza e della poesia latina, contesa tra i più onorevoli cittadini ma ceduta a lui in comune accordo. Durante un concorso ginnico si fece tagliare la barba per la prima volta e la depose in una scatola d’oro che consacrò al Campidoglio. Fece costruire a sue spese dei portici per combattere gli incendi davanti a ogni isolato e venne prolungato il confine murario fino ad Ostia. Altra azione estremamente importante fu quella di adottare nuovi regolamenti: si impose un freno al lusso, ai banchetti e al divertimento dei conduttori di quadrighe, vennero inviati al supplizio i Cristiani.
Eccessi e vizi di Nerone
La sua lussuria e la sua crudeltà si manifestarono più volte in maniera sempre più pesante. Era solito aggirarsi durante le ore notturne per le vie della città, frequentando taverne e arrecando dolore, anche fisico, alla gente che tornava a casa dopo la cena, ma dopo un brutto avvenimento, decise di non uscire mai più senza la compagnia di un tribuno. Era anche solito recarsi nei teatri, sia di giorno che di notte, per ascoltare e a volte anche alimentare le varie dispute. Alla fine i suoi vizi sfociarono nel lusso più totale: i suoi banche duravano da mezzogiorno a mezzanotte e non si vergognava nel ristorarsi in pubblico o nel Circo Massimo o nel Campo di Marte. Inoltre si invitava anche a casa degli amici, tanto è vero che alcuni di questi arrivarono a spendere anche milioni sesterzi per organizzare dei banchetti. Erano all’ordine del giorno relazioni con donne sposate e macò poco che prendesse come legittima moglie la sua liberta Acte, cercando di falsificare i documenti di nascita. Fece evirare un fanciullo e tentò anche di trasformarlo in una donna: lo trattava come suo sposo e lo portò a Sigillari, baciandolo ogni momento. Si dice anche che ebbe avuto dei rapporti carnali pure con la madre e ammise nel giro una prostituta dall’aspetto molto simile ad Agrippina. Arrivò inoltre a sposare un suo liberto. A tutti quelli che gli confessavano la loro impudicizia perdonava ogni peccato. Nerone pensava che chi possedesse denaro era autorizzato a sperperarlo e considerava avari coloro che tenevano nota delle spese. Diede a Menecrate e Spicolo case e grandi patrimoni, a Panerote Cercopiteco possedimenti in città e in campagna. Sperperò inoltre gran parte del suo denaro nel gioco dei dadi.
Costruzioni e spese folli
Le sue più grandi spese di verificarono nel campo delle costruzioni. Si fece costruire una casa che andava dal Palatino all’Esquilino, e quando questa venne bruciata da un incendio, la fece ricostruire. Questa dimora possedeva un vestibolo un una sua statua alta centoventi piedi, un portico colonnato e uno specchio d’acqua simile al mare. I soffitti era decorati con ori e pietre preziose e da essi cadevano profumi e petali sui tavoli dei commensali. Un’altra importante costruzione fu quella del canale che collegava l’Averno con Ostia, un canale navigabile e talmente largo da permettere il passaggio a due barche con cinque ordini di remi in direzioni opposte. Per compiere questi lavori fece portare tutti gli schiavi e i prigionieri dell’Impero in Italia, e obbligò l’emanazione di condanne che prevedevano solamente i lavori forzati.
Matrimoni e omicidi
Ottavia non fu la sua unica moglie: si sposò anche con Poppea e con Messalina. Poiché si stancò subito di Ottavia cercò varie volte di soffocarla e alla fine la ripudiò con il pretesto della sterilità e la fece mettere a morte con l’accusa di adulterio. Undici giorni dopo Nerone sposò Poppea, che amò più di ogni altra cosa, ma uccise anche questa con un calcio poiché si era lamentata del fatto che una sera fosse ritornato a casa tardi dopo una corsa con i carri. I morti sotto la mano di Nerone furono parecchi: uccise Claudia Augusta, piccola figlia di Poppea, il figliastro Rufio Crispino, sempre figlio di Poppea, esiliò il figlio della sua nutrice Tusco, costrinse Seneca al suicidio. A Burro, un prefetto, promise un rimedio per la sua gola e lo avvelenò. E infine per quanto riguarda i suoi liberti, ricchi e vecchi, li uccise avvelenando prima i loro cibi e dopo le loro bevande. Fece morire tutte le persone che voleva con qualsiasi pretesto: Cassio Longino venne accusato di aver conservato un antico stemma di famiglia; Peto Tresea di avere l’aria di un pedagogo. A coloro che aveva ordinato di uccidersi affidava dei dottori che li aiutassero “nelle loro cure”: con questa espressione intendeva l’apertura delle vene del corpo per provocare la morte. Si dice inoltre che abbia anche dato uomini al macello a un egiziano che era abituato a mangiare solo carne cruda. Quando entrava e usciva dal senato non rispondeva nemmeno a un saluto, tanto era gonfio d’orgoglio per i suoi grandi successi.
Aspetto e passioni di Nerone
Era di statura media, i capelli tendenti al biondo, un collo grasso, il ventre prominente, le gambe fragili; il suo corpo emanava un cattivo odore. In quattordici anni di principato si ammalò solo per tre volte, era dunque di ottima salute. Fin dall’infanzia si applicò a quasi tutti a eccezione della filosofia. Seneca lo avvicinò alla poesia, tanto è vero che compose anche dei versi, che non sono copiati come molti credono. Ebbe anche una passione per la pittura e per la scultura. La sua passione più grande era la popolarità e osava sfidare chiunque avesse un minimo supporto da parte della folla. Dopo il suo successo al teatro si sparse la voce che sarebbe sceso nell’arena in mezzo agli atleti: si esercitava regolarmente nella lotta.
Quando si accorse di essere paragonato ad Apollo nel canto e al Sole nella guida dei carri, decise di imitare le fatiche di Ercole: si dice che fece preparare un leone che avrebbe ucciso a colpi di braccia o si clava all’interno dell’anfiteatro.
Domande da interrogazione
- Chi fu Nerone e quale fu il suo ruolo nell'Impero Romano?
- Quali furono alcune delle azioni più notevoli di Nerone durante il suo regno?
- Come si manifestarono la lussuria e la crudeltà di Nerone?
- Quali furono le conseguenze delle azioni di Nerone sui suoi familiari e collaboratori?
- Quali erano le passioni personali di Nerone al di fuori della politica?
Nerone fu l'ultimo imperatore della dinastia Giulio-Claudia e governò con un misto di spettacoli pubblici e crudeltà, come descritto nel testo.
Nerone organizzò giochi e spettacoli, istituì un concorso quinquennale, e fece costruire opere pubbliche come portici e un canale navigabile, ma fu anche noto per la sua crudeltà e lussuria.
Nerone era noto per i suoi banchetti sfarzosi, relazioni con donne sposate, e atti di violenza, come l'uccisione di Poppea e la costrizione al suicidio di Seneca.
Nerone fece uccidere o esiliare diversi familiari e collaboratori, tra cui sua moglie Ottavia, la figlia di Poppea, e il prefetto Burro, spesso con pretesti o accuse infondate.
Nerone era appassionato di poesia, pittura, scultura, e cercava la popolarità attraverso spettacoli pubblici, sfidando chiunque avesse il supporto della folla.