Concetti Chiave
- Nel Medioevo, gli arabi vedevano gli occidentali come rozzi e arretrati, distinguendo tra "Franchi" che adottavano i costumi arabi e quelli ostili.
- Usama ibn Munqidh, storico e diplomatico siriano, esprimeva diffidenza verso l'Occidente, considerato un mondo incivile e barbaro.
- Gli arabi ritenevano che l'Occidente potesse migliorare solo attraverso il contatto e l'assimilazione delle loro usanze.
- Usama descrive un episodio in cui un medico occidentale amputa brutalmente una gamba, evidenziando la differenza tra medicina orientale e occidentale.
- La medicina araba era vista come più delicata e meno invasiva rispetto ai metodi cruenti e drastici dei medici occidentali dell'epoca.
Indice
Percezione araba degli occidentali
Nel Medioevo molti osservatori arabi giudicano gli occidentali rozzi e arretrati. Anche il siriano Usama, uno storico, politico e diplomatico che ci ha lasciato le sue Memorie, guarda all’Occidente con diffidenza. Egli si rivolge agli Europei chiamandoli tutti “Franchi” e li suddivide tra quelli – per i quali manifesta simpatia – che hanno già potuto conoscere e assimilare i costumi arabi e gli altri, che sono ostili e parano una lingua incomprensibile.
Differenze culturali e mediche
L’Occidente è considerato dagli arabi come un mondo di inciviltà e barbarie, un mondo incolto che può migliorare solo stando a contatto con loro e assimilando i loro usi. Eccone un esempio: qui Usama descrive la differenza tra la medicina occidentale e quella orientale, riportando il resoconto di un medico suo amico.
Un esempio di medicina medievale
"Mi presentarono un cavaliere che aveva un ascesso a una gamba. Feci un impiastro al cavaliere e l’ascesso si aprì e migliorò. Quand’ecco arrivare un medico franco che disse: “Costui sa affatto curarli” e rivolto al cavaliere gli domandò: “Preferisci vivere con una gamba solo o morire con due gambe?” e avendo quello risposto che preferiva vivere con una gamba sola, ordinò: “Conducetemi un cavaliere gagliardo e un’ascia tagliente!”. Vennero cavaliere e ascia, e io ero il presente. Egli adagiò la gamba su un ceppo di legno e disse l cavaliere: “Dagli giù un gran colpo d’ascia, che la tronchi di netto”.
E quegli, sotto i miei occhi, la colpì d’uno primo colpo, e non essendosi troncata, di un secondo: il midollo della gamba schizzò via e il paziente morì all’istante. A questo punto io domandai: “Avete più bisogno di me?”. Risposero di no, e io me ne venni via, dopo avere imparato della loro medicina quello che prima ignoravo.
Domande da interrogazione
- Come percepivano gli arabi gli occidentali nel Medioevo?
- Quali differenze culturali e mediche vengono evidenziate nel testo?
- Qual è l'esempio di medicina medievale descritto da Usama?
Gli arabi consideravano gli occidentali rozzi e arretrati, vedendoli come un mondo di inciviltà e barbarie che poteva migliorare solo assimilando i costumi arabi.
Il testo sottolinea che gli arabi vedevano la medicina occidentale come primitiva rispetto alla loro, illustrando un esempio in cui un medico franco adotta un approccio brutale e inefficace rispetto a quello più delicato di un medico arabo.
Usama racconta di un cavaliere con un ascesso alla gamba, trattato inizialmente con successo da un medico arabo, ma poi sottoposto a un intervento drastico e fatale da parte di un medico franco che gli amputò la gamba, causando la morte del paziente.