Concetti Chiave
- Ad aprile 44 a.C., Antonio tentò di consolidare il suo potere spaventando il Senato e cercando di adorare Cesare, proponendo leggi favorevoli ai veterani e abolendo la dittatura.
- La comparsa di Ottavio a Roma a maggio 44 a.C. complicò i piani di Antonio, poiché rivendicò l'eredità di Cesare e divise il partito cesariano con il supporto di uomini intelligenti.
- Antonio cercò di umiliare Ottavio negandogli il tesoro di Cesare e ostacolando la ratifica della sua adozione, mentre si assicurava l'appoggio di Lepido con una nomina irregolare.
- Antonio pubblicò ordinanze senza autorizzazione e manovrò per ottenere la Gallia Cisalpina, scambiando la Macedonia, per mantenere una posizione strategica vicino a Roma.
- In un tentativo di riconquistare il partito cesariano, Antonio dichiarò guerra agli uccisori di Cesare con un editto, costringendoli a fuggire verso l'Oriente.
Le manovre di Antonio
Nel mese seguente alla morte di Cesare, cioè nell'Aprile 44 a.C. Antonio cercò da un lato di spaventare il Senato, proponendo ad esempio una legge a favore dei veterani di Cesare, che prevedeva la creazione di colonie in Campania, a cui personalmente presiedette; dall'altro si sforzò di adorarlo, proponendo una legge che aboliva la dittatura: probabilmente desiderava presentarsi come il suo salvatore, per indurlo a concentrare nelle sue mani poteri straordinari.
L'arrivo di Ottavio a Roma
La manovra forse avrebbe avuto successo se all'inizio di maggio del 44 a.C. il giovane Ottavio non si fosse presentato a Roma con l'amico Vespasiano Agrippa. Malaticcio e senza prestigio, venne a rivendicare l'eredità dello zio, dividendo di fatto il partito cesariano e circondandosi di uomini capaci e intelligenti, le cui doti, Cesare, aveva già scoperto.
Le strategie di Antonio
Antonio, tornato dalla Campania, si guadagnò il favore del ricco patrizio Lepido, con una sua irregolare nomina a pontefice massimo e tentò di umiliare Ottavio, non consegnandogli il tesoro privato di Cesare e impedendo che i comizi curiali votassero come la legge prescriveva, la ratifica della sua adozione. Poi, fatte pubblicare senza autorizzazione una serie di importanti ordinanze, fra le quali distribuzioni gratuite di grano, un nuovo regolamento edilizio e una legge giudiziaria che ammetteva i centurioni in alcune giurie, si fece prima attribuire come provincia per il 43 la Macedonia, dove c'erano sei legioni mobili, e poi fece votare una legge per scambiarla con la Gallia Cisalpina, già assegnata a Decimo Bruto per volontà di Cesare, così da essere più vicino a Roma. Rendendosi per altro conto di perdere inesorabilmente il suo ascendente sul partito cesariano, per riconquistarlo fece cadere ogni intesa con gli uccisori di Cesare, mediante un editto dell'1 di agosto che dichiarava loro guerra: i congiurati, già allontanatisi da Roma, partirono per l'Oriente.
Domande da interrogazione
- Quali furono le manovre di Antonio dopo la morte di Cesare?
- Come influenzò l'arrivo di Ottavio a Roma la situazione politica?
- Quali strategie adottò Antonio per mantenere il potere?
Antonio cercò di spaventare il Senato e di adorare Cesare, proponendo leggi a favore dei veterani e abolendo la dittatura, per concentrare poteri straordinari nelle sue mani.
L'arrivo di Ottavio a Roma divise il partito cesariano e lo circondò di uomini capaci, rivendicando l'eredità dello zio e sfidando l'autorità di Antonio.
Antonio si alleò con Lepido, cercò di umiliare Ottavio, pubblicò ordinanze senza autorizzazione, e scambiò la provincia della Macedonia con la Gallia Cisalpina per avvicinarsi a Roma, dichiarando guerra ai congiurati di Cesare.