Concetti Chiave
- L'editto di Milano del 313 sancisce la libertà di culto, restituendo ai cristiani luoghi per preghiere e celebrazioni.
- Costantino e Licinio, imperatori romani, promuovono la libertà religiosa per garantire la benevolenza divina e la sicurezza dell'impero.
- Il documento è un riconoscimento ufficiale del cristianesimo, conservato da Eusebio di Cesarea e Lattanzio con versioni leggermente diverse.
- L'editto elimina restrizioni precedenti, consentendo ai cristiani di praticare liberamente la loro religione senza timori di persecuzione.
- Gli edifici confiscati ai cristiani devono essere restituiti gratuitamente, sia se acquistati dal fisco o da privati cittadini.
La libertà di culto e l’editto di Milano
Un “editto” è un’ordinanza che viene promulgata da un’autorità (magistrato, generale, imperatore ecc). L’editto di Milano del 313, in particolare, sanciva la libertà di culto e imponeva la restituzione ai cristiani dei luoghi per le preghiere e le celebrazioni, che erano stati loro sottratti. Questo editto costituisce uno dei primi riconoscimenti ufficiali del cristianesimo ed è quindi un documento storico di primaria importanza: il testo, indirizzata al governatore della Bitinia, è stato conservato dal vescovo Eusebio di Cesarea (nella sua Storia ecclesiastica) e dallo scrittore cristiano Lattanzio (nel suo scritto polemico Le morti dei persecutori), che ne restituiscono due versioni leggermente differenti.
Ecco le parole degli imperatori riportate da Lattanzio: “Noi Costantino Augusto e Licinio Augusto, dopo esserci incontrati a Milano per discutere di tutto quello che riguarda la sicurezza e il bene comune, crediamo che si debbano in primo luogo regolare le cose che toccano il rispetto dovuto alla divinità, e di conseguenza concedere ai cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che vogliono, affinché la volontà del cielo sia favorevole tanto a noi che governiamo quanto ai sudditi che ci obbediscono.
Perciò con giusto e salutare avviso abbiamo creduto di dover prendere questa decisione, di non negare assolutamente a nessuno la facoltà di dedicarsi a culto cristiano o di quella religione che sembra più adatta a sé, affinché la somma divinità, alla ci venerazione ci dedichiamo spontaneamente possa mostrarci in tutte le cose il suo solito favore e la consueta benevolenza.
E’ quindi opportuno che tu sappia che, eliminando completamente tutte le restrizioni contenute negli scritti trasmessi al revocate le disposizioni sciagurate e contrarie alla nostra clemenza e che ciascuno di coloro i quali nutrono la stessa volontà di osservare la religione cristiana, ora faccia liberamente e apertamente, senza nessun timore di molestia.
Abbiamo anche preso la decisione che gli edifici dove erano soliti riunirsi i cristiani devono ritornare in loro possesso gratuitamente, sia che siano stati acquistati dal fisco o comperati da privato cittadino. Tutto questo patrimonio deve essere restituito alla comunità cristiana, immediatamente e senza alcun indugio”.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza storica dell'editto di Milano del 313?
- Chi erano gli imperatori che promulgarono l'editto di Milano e quale fu la loro motivazione?
- Quali disposizioni furono incluse nell'editto riguardo ai luoghi di culto cristiani?
L'editto di Milano del 313 è di primaria importanza storica perché sanciva la libertà di culto e rappresentava uno dei primi riconoscimenti ufficiali del cristianesimo, imponendo la restituzione ai cristiani dei luoghi di preghiera e celebrazione.
Gli imperatori Costantino Augusto e Licinio Augusto promulgarono l'editto di Milano, motivati dal desiderio di regolare il rispetto dovuto alla divinità e concedere libertà religiosa, affinché la volontà del cielo fosse favorevole sia ai governanti che ai sudditi.
L'editto stabiliva che gli edifici dove i cristiani si riunivano dovessero essere restituiti gratuitamente alla comunità cristiana, eliminando restrizioni precedenti e permettendo la pratica religiosa senza timore di molestia.