Concetti Chiave
- La società medievale era suddivisa tra aristocratici, ecclesiastici e la massa degli uomini comuni, distinti in servi e liberi.
- I servi erano considerati proprietà del padrone, senza diritti, simili agli schiavi dell'antichità.
- Gli uomini liberi includevano figli di padri liberi o servi affrancati, spesso proprietari terrieri o ecclesiastici.
- I servi casati, o servi della gleba, erano legati alla terra ma avevano una maggiore autonomia rispetto ai servi.
- Non erano di proprietà del signore, ma obbligati a lavorare la terra e offrire prestazioni gratuite al padrone e alla comunità.
Stratificazione sociale nel passato
È sempre stato così: al di sotto di aristocratici ed ecclesiastici vi era la massa degli uomini comuni. Questi erano divisi in servi e liberi. I primi erano considerati proprietà di un padrone, non avevano alcun diritto e conducevano un'esistenza non diversa da quella degli schiavi dell'antichità. Gli uomini liberi erano invece i figli di padri liberi oppure di servi affrancati (cioè resi liberi) dal padrone alcuni erano piccoli proprietari terrieri o fittavoli, altri si davano alla carriera ecclesiastica e costituivano la cerchia di chierici. Una categoria intermedia era costituita dai cosiddetti "servi casati", cioè residenti nel fondo agricolo loro assegnato e sono chiamati anche servi della gleba, cioè della terra, con chiaro riferimento alla loro impossibilità di abbandonare il podere in cui vivevano e lavoravano.
Condizioni dei servi casati
Questi uomini non possono considerarsi schiavi, perché non erano di proprietà del signore, ma neanche liberi, perché tutta la loro famiglia di generazione in generazione era vincolata a quella terra e obbligata a coltivarla. Quando il podere in cui essi vivevano e lavoravano era venduto o veduto, anch'essi passavano alle dipendenze del nuovo proprietario: la differenza sostanziale tra servi e servi casati consisteva nel fatto che questi ultimi conducevano un'esistenza più autonoma, potevano avere una famiglia e trasmettere il proprio mestiere ai figli; quando passavano all'erede o al nuovo proprietario, non correvano il rischio di essere separati dalla famiglia e nuovamente venduti. I servi casati erano obbligati a compiere lavori (corvées) per conto del padrone in terre diverse da quelle loro assegnate, a fornire prestazioni gratuite a favore del padrone e della comunità, soprattutto ai lavori di manutenzione e sono tenuti a trasferirsi se le circostanze lo avessero richiesto.