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Concetti Chiave

  • Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia affrontò una grave crisi economica e sociale con inflazione elevata, scarsità di alimenti e disoccupazione.
  • I partiti di massa, come il Partito Socialista e il Partito Comunista, giocarono un ruolo cruciale nella ricostruzione politica del paese, con la Democrazia Cristiana emergente come forza dominante.
  • Nel referendum del 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di trasformare il paese in una repubblica, con l’abdicazione di Umberto II e l'elezione della prima Assemblea Costituente.
  • La nuova Costituzione repubblicana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, istituì un sistema parlamentare e introdusse novità come la Corte costituzionale e i referendum abrogativi.
  • La politica estera postbellica vide l'Italia riconosciuta come nazione sconfitta, con obblighi di riparazione e riduzioni militari, mentre questioni territoriali come Trieste furono risolte solo nel 1975 con il trattato di Osimo.

Indice

  1. L'Italia post-bellica
  2. Divisioni sociali e politiche
  3. Partiti politici emergenti
  4. Crisi di governo e nuove elezioni
  5. Nascita della Repubblica Italiana
  6. Costituzione e sistema parlamentare
  7. Elezioni del 1948 e tensioni sociali
  8. Trattato di pace e questioni territoriali

L'Italia post-bellica

L’Italia dalla seconda guerra mondiale esce come una nazione sconfitta, non solo come definizione dagli altri stati ma anche al proprio interno, infatti l’inflazione aveva assunto ritmi paurosi, gli approvvigionamenti alimentari scarseggiavano e la fame la mancanza di alloggi e la disoccupazione contribuivano a rendere precaria la situazione.

Divisioni sociali e politiche

Nelle regioni del nord= lotte sociale, centro= contadini e braccianti occupavano latifondi, sud =la minaccia più grave era rappresentata dal contrabbando e alla borsa nera.

In Sicilia si assisteva frequentemente al fenomeno della mafia che condizionava anche il movimento indipendentista. Esso venne subito affrontato dal governo ma molti suoi aderenti si diedero al banditismo.

Partiti politici emergenti

Partiti di massa: partito socialista , Psiup, guidato da Nenni era diviso ancora in due tendenze, riformiste e rivoluzionarie. Partito comunista: traeva forza dalla lotta antifascista. Partito nuovo di Togliatti, dopo la svolta di Salerno, voleva inserirsi nelle istituzioni mantenendo il suo legame con l’Urss.

Altri partiti: Democrazia Cristiana : di Alcide de Gasperi, ispirata al PPI di don Sturzo (avversione alle lotte di classe, difesa della proprietà, cauta apertura alle riforme), era appoggiata dalla Chiesa.

Partiti di classe: Partito liberale, sostenuto dall’industria e proprietari terrieri. Partito repubblicano e Partito d’azione erano privi di una base di massa. Movimento qualunquista: notevoli consensi, diffidenza politica.

Crisi di governo e nuove elezioni

Quando si dovette scegliere il capo del governo dopo le dimissioni di Bonomi, i partiti si accordarono per Parri, partigiano, esponente del Partito d’azione. Egli mise come ordine del giorno il problema dell’epurazione e annunciò provvedimenti in termini di tasse per le imprese. Le forze moderate allora gli tolsero la fiducia e la DC riuscì a imporre la candidatura di De Gasperi. L’epurazione venne rallentata e Togliatti come ministro della Giustizia varò una larga amnistia.

Nascita della Repubblica Italiana

Il governo fissò il 2 giugno 1946 un’elezione dell’Assemblea costituente e fu concesso per la prima volta anche il diritto di voto alle donne. In quello stesso giorno votarono anche con un referendum per la monarchia o la repubblica. Il tentativo di Vittorio Emanuele III di abdicare a favore del figlio Umberto II non bastò a far prevalere i voti a favore della monarchia infatti vinse la repubblica e il 13 giugno Umberto II partì in esilio in Portogallo.

Per quanto riguarda l’assemblea costituente la DC si affermò come primo partito con il 31 % dei voti, poi i socialisti con il 20 %, poi i comunisti con il 19%, poi Unione democratica nazionale ecc.

Il Sud aveva dato una forte maggioranza alla monarchia e la sinistra era nettamente maggiore nel Nord.

Il primo presidente provvisorio della Repubblica fu De Nicola.

I socialisti si divisero in due schieramenti, il primo di Nenni, mantenne i suoi caratteri rivoluzionari, mentre il secondo di Saragat, chiamato Partita socialista dei lavoratori italiani (Psli) poi Partito socialdemocratico italiano (Psdi) si batteva per allentare i legami con i comunisti.

Costituzione e sistema parlamentare

L’Assemblea Costituente approvò la Costituzione ed entrò in vigore il 1 ° gennaio 48.

La Costituzione dava vita a un sistema parlamentare col governo responsabile di fronte alle due Camere (camera dei deputati- senato della Repubblica), entrambe dovevano scegliere il presidente della repubblica, con un mandato di 7 anni, poi ci fu l’istituzione della Corte costituzionale e dei referendum abrogativi e delle regioni.

Legge elettorale proporzionale.

Articolo 7 venne molto discusso tra le forze politiche in quanto trattava i rapporti della Chiesa e prevedeva che si tenessero buoni quelli stipulati nel 29.

Elezioni del 1948 e tensioni sociali

Alle elezioni politiche del 18 aprile 48 i partiti si presentarono in due schieramenti contrapposti, quello di opposizione vedeva comunisti e socialisti uniti sotto l’insegna del Fronte popolare, e quello governativo guidato dalla DC e partiti laici minori.

La Dc giovò dell’aiuto della chiesa e degli Stati Uniti, infatti vinse di molto.

Luglio 48 uno studente di destra attentò alla vita di Togliatti. In tutte le città comparvero barricate e imprese occupate (in quanto lui socialista).

La componente cattolica diede vita alla Cisl e i repubblicani Uil.

La formazione del nuovo governo De Gasperi, con il ministro del Bilancio Einaudi ottenne i suoi risultati : riduzione inflazione, stabilità monetaria, risanamento bilancio statale, lira recuperò potere d’acquisto.

Trattato di pace e questioni territoriali

Con la conclusione del trattato di pace del 47 a Parigi l’Italia era considerata a tutti gli effetti come una nazione sconfitta, doveva dunque pagare riparazioni agli stati che aveva attaccato e ridurre le forze armate.

Mantenne l’Alto Adige, ma si impegnò con gli accordi De Gasperi- Grubel a concedere ampie autonomie linguistiche e amministrative alla provincia di Bolzano. I problemi giunsero invece con la città di Trieste, che fu definito territorio libero di Trieste e fu diviso in Zona A occupata dagli alleati e Zona B dagli Jugoslavi. Nell’ottobre 54 si giunse alla spartizione che sanciva la zona B agli jugoslavi mentra la A agli italiani. Ma solo nel novembre 75 con il trattato di Osimo le due parti si riconoscevano reciprocamente la sovranità sui territori in questione.

Italiani contro jugoslavi: foibe, Carso.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la situazione economica e sociale dell'Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale?
  2. L'Italia uscì dalla guerra come una nazione sconfitta, con inflazione elevata, scarsità di approvvigionamenti alimentari, fame, mancanza di alloggi e disoccupazione, che rendevano la situazione precaria.

  3. Quali erano i principali partiti politici in Italia nel dopoguerra?
  4. I principali partiti erano il Partito Socialista (Psiup), il Partito Comunista, la Democrazia Cristiana, il Partito Liberale, il Partito Repubblicano, il Partito d'Azione e il Movimento Qualunquista.

  5. Cosa accadde il 2 giugno 1946 in Italia?
  6. Il 2 giugno 1946 si tennero le elezioni per l'Assemblea Costituente e un referendum per scegliere tra monarchia e repubblica, con la repubblica che vinse e Umberto II che partì in esilio.

  7. Quali furono i risultati delle elezioni politiche del 18 aprile 1948?
  8. Alle elezioni del 18 aprile 1948, la Democrazia Cristiana vinse con un ampio margine, grazie anche al supporto della Chiesa e degli Stati Uniti, contro il Fronte Popolare di comunisti e socialisti.

  9. Quali furono le conseguenze del trattato di pace del 1947 per l'Italia?
  10. L'Italia fu considerata una nazione sconfitta, dovette pagare riparazioni, ridurre le forze armate, mantenne l'Alto Adige con autonomie per Bolzano, e Trieste fu divisa tra Zona A e Zona B, risolta solo con il trattato di Osimo nel 1975.

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