Concetti Chiave
- L'impero persiano integrava popoli diversi mantenendo le loro culture e religioni, esibendo una moderazione rispetto al dominio assiro.
- La corte del Gran Re era itinerante tra Susa, Ectabana e Persepoli, riflettendo tradizioni nomadiche e esigenze amministrative.
- Dario suddivise l'impero in venti satrapìe governate da sàtrapi persiani, con un sistema fiscale uniforme e controllo centralizzato.
- Un efficiente sistema di comunicazioni e vie regie facilitava l'amministrazione e incentivava il commercio tra le province imperiali.
- Le vie regie erano attrezzate con stazioni di cambio cavalli e fortezze, supportando tanto le operazioni militari quanto i traffici commerciali.
Indice
L'impero persiano e la sua diversità
L'impero persiano abbracciava una grande quantità di popoli diversi per lingua, cultura, religione, organizzazione sociale, economia.
I Persiani non furono solo grandi conquistatori, ma anche vincitori magnanimi. Certo essi sapevano bene come esercitare il loro dominio ed erano severi nel domare le rivolte: ma rispetto alla durezza e, in molti casi, alla brutalità del dominio assiro, quello persiano rimase famoso per la moderazione: i sovrani vinti (come, per esempio, Creso re di Lidia, di proverbiale ricchezza) furono lasciati in vita, le città conquistate non subirono distruzioni, gli dei e i culti locali furono conservati.
La corte del Gran Re
La corte del Gran Re (così veniva chiamato il sovrano dei Persiani) non restava fissa in un'unica città, e si spostava tra Susa, Ectabana e Persepoli, con una certa preferenza per Susa, situata sulla cerniera tra il mondo iranico e il mondo semitico. Questa mobilità esprimeva esigenze di controllo di territori vastissimi, ma corrispondeva anche alle tradizioni nomadiche della regalità iranica, che gli imperatori persiani ereditarono. Il centro dell'impero, dunque, non era una singola città, ma la corte imperiale, che si spostava ovunque fosse necessario, non solo per motivi bellici, ma soprattutto per esigenze pacifiche, di amministrazione.
Organizzazione amministrativa di Dario
Dario organizzò l'impero in venti province amministrate da governatori persiani chiamati sàtrapi (“protettori del regno”), e dette satrapìe. Diverse per grandezza e popolamento, le satrapìe erano tutte inquadrate in un unico sistema amministrativo che regolava l'entità del prelievo tributario. I sàtrapi governavano spesso come veri e propri sovrani locali, ma erano al tempo stesso rigidamente controllati dai funzionari imperiali e da un apposito corpo di ispettori viaggianti chiamati “le orecchie del re”.
Rete viaria e commercio
Un impero tanto grande poneva in primissimo piano il problema delle comunicazioni. I Persiani riservarono particolare attenzione alla rete viaria: le principali direttrici (le cosiddette “vie regie”) erano oggetto di una manutenzione sistematica ed erano attrezzate con postazioni per il cambio dei cavalli e con fortezze dislocate nelle località meno sicure. Il sistema stradale, sviluppato per far fronte a esigenze amministrative e militari, fu anche straordianrio fattore propulsivo dei traffici commerciali tra le diverse province dell'impero persiano. Le carovane che trasportavano merci e materie prime avevano la possibilità di attraversare un'area amplissima che andava dall'Egitto al Caucaso, dall'Oceano Indiano al Mediterraneo.
Domande da interrogazione
- Qual era l'approccio dei Persiani nei confronti dei popoli conquistati?
- Come era organizzato amministrativamente l'impero persiano sotto Dario?
- Qual era l'importanza della rete viaria nell'impero persiano?
I Persiani erano noti per la loro moderazione rispetto alla durezza degli Assiri. I sovrani vinti venivano lasciati in vita, le città non venivano distrutte e i culti locali venivano rispettati.
Dario divise l'impero in venti province chiamate satrapìe, governate da sàtrapi persiani. Questi governatori erano controllati da funzionari imperiali e ispettori noti come “le orecchie del re”.
La rete viaria, con le sue “vie regie”, era cruciale per le comunicazioni, l'amministrazione e il commercio. Facilitava il trasporto di merci e materie prime attraverso l'impero, promuovendo i traffici commerciali.