Concetti Chiave
- I Sanniti erano un popolo fiero e forte che abitava le montagne dell'Appennino e contrastava l'espansione romana verso la Campania.
- Conoscendo bene il territorio, i Sanniti sfruttarono il terreno per tendere agguati e ottenere diverse vittorie contro i Romani.
- I Romani furono umiliati a Forche Caudine ma non si arresero, alleandosi con altri popoli e continuando la guerra.
- Nonostante la tenace resistenza dei Sanniti e dei loro alleati, Roma prevalse e stabilì il suo dominio su gran parte dell'Italia meridionale.
- Roma costituì una Confederazione italiana, garantendo libertà interna ai popoli sottomessi in cambio di solidarietà nelle azioni politiche e militari.
Conflitto tra Sanniti e Romani
I Sanniti erano un popolo rude e forte, che abitava in un’arida regione, tra i monti del’Appennino. I Romani volevano scendere dai pascoli e dai campi del Lazio verso le spiagge della Campania. Ma i Sanniti, che desideravano anch’essi occupare quella fertile regione, sbarrarono il passo alle truppe latine. Conoscevano la loro terra a palmo a palmo: sfruttarono pertanto tutte le possibilità che il suolo poteva offrire, apprestarono agguati e, contrattaccando, riportarono brillanti vittorie.
La sconfitta dei Sanniti
I Romani vennero circondati tra Capua e Benevento, presso Caudio, in una località detta Forche Caudine, e furono obbligati ad arrendersi. Essi furono costretti ad umiliarsi passando l’uno dopo l’altro sotto il giogo, cioè attraverso una specie di porta formata da due lance confitte in terra e da un’altra legata trasversalmente. Roma tuttavia non cedette, anzi continuò la lotta con maggiore energia; si alleò con altri popoli dell’Italia meridionale e inviò altre truppe nella zona delle operazioni. I Sanniti, stretti da tutte le parti, si difesero con accanimento; alla fine dovettero, però, soccombere. Le legioni romane entrarono vittoriose nella città di Boviano, capitale del Sannio. Ma quei tenaci montanari non si rassegnarono alla sconfitta. Alcuni anni dopo ripresero le armi e tornarono all’attacco con rinnovata violenza. Quasi tutte le popolazioni intervennero nel conflitto. Gli Etruschi, gli Umbri e i Galli, minacciati dall’aggressiva politica romana, si schierarono con gli abitanti del Sannio. La Repubblica riuscì ancora a prevalere. A Sentino, presso Gubbio, i legionari sbaragliarono le truppe della lega: i Sanniti e gli altri popoli furono costretti alla resa. Le città vinte entrarono a far parte della Confederazione romana. Con la pace del 290 imposta dal console Curio Dentato, Roma dominava su quasi tutta l’Italia Meridionale.
La Confederazione romana
Roma, infatti, non impose mai alle popolazioni italiche dure condizioni di pace e di vita: lasciò loro una certa qual libertà nella politica interna e pretese solidarietà e collaborazione nelle azioni politiche e militari di interesse generale. Così si costituì una vasta Confederazione che riconosceva l’egemonia di Roma.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo dei Romani nella guerra contro i Sanniti?
- Come reagirono i Sanniti all'avanzata romana?
- Quali furono le conseguenze della vittoria romana sui Sanniti e altri popoli italici?
I Romani volevano espandersi dai pascoli e campi del Lazio verso le fertili spiagge della Campania, ma furono ostacolati dai Sanniti.
I Sanniti sfruttarono la conoscenza del loro territorio per apprestare agguati e contrattaccare, ottenendo inizialmente brillanti vittorie contro i Romani.
Dopo la vittoria, le città vinte entrarono a far parte della Confederazione romana, che riconosceva l'egemonia di Roma, mantenendo una certa libertà interna ma collaborando nelle azioni politiche e militari.