Concetti Chiave
- Roma combatté contro Pirro per dieci anni, dal 282 al 272 a.C., approfittando delle rivalità tra le città greche del sud Italia.
- Pirro portò un esercito imponente, compresi elefanti mai visti dai Romani, e ottenne iniziali vittorie a Eraclea e Ascoli Sartiano.
- Pirro tentò di negoziare con Roma dopo le perdite subite, ma di fronte al rifiuto romano, si ritirò in Sicilia dove fu eletto re.
- Tornato in Italia, Pirro fu sconfitto a Maleventum da un'ingegnosa tattica romana che sfruttò il panico degli elefanti.
- Costretto a ritirarsi senza aiuti esterni, Pirro abbandonò l'Italia, coniando il termine "vittoria di Pirro" per le vittorie troppo costose.
Indice
La guerra contro Pirro
Per dieci anni, dal 282 al 272 a.C., Roma combatté una guerra contro Pirro, re dell’Epiro.
Le rivalità nel sud Italia
Verso la fine del III secolo a.C., Roma approfitto delle rivalità esistente fra le città greche del sud della penisola per estendere il proprio dominio. Fra i centri più potenti della regione, dobbiamo ricordare Taranto e Siracusa.
Alcune città come Reggio, Crotone o Turi avevano chiesto e ottenuto la protezione dei Romani e Taranto si stava preoccupando del loro sviluppo. Il problema diventò più evidente quando la flotta di Taranto attaccò alcune navi romane che si erano avvicinate troppo al porto e sapendo che tale azione avrebbe causato una violenta reazione da parte di Roma, Taranto decise di chiedere aiuto a Pirro, re dell’Epiro che aspirava al trono macedone.L'arrivo di Pirro in Italia
Pirro, presentandosi come difensore della civiltà ellenica e protettore delle popolazioni italiche, arrivò nella penisola con un esercito impressionante che includeva anche un certo numero di elefanti che per la prima volta venivano utilizzati in battaglia e che i Romani non avevano mai visto. Dopo aver sconfitto l’esercito romano a Eraclea e ad Ascoli Sartiano, Pirro inviò una delegazione al Senato romano per proporre un patto visto le numerose perdite. Ma Roma non si dimostrò disponibile alla negoziazione. Nonostante la vittoria, il re subì notevoli perdite.
Pirro in Sicilia
Allora Pirro si ritirò verso la Sicilia, dove i Cartaginesi stavano minacciando la libertà delle città greche. Qui, i rappresentanti di tutte le città dell’isola lo elessero re di Sicilia. Pirro fu ben felice di accettare perché intravide la possibilità di costruire una base per la futura formazione di un grande Stato greco d’Occidente. Per questo motivo, egli decise di chiudere la partita con Roma offrendo la pace, a condizione che fosse garantita l’indipendenza di Taranto e agli altri Greci e che i Lucani, i Sanniti e i Bruzi fossero reintegrati nei territori che i Romani avevano tolto loro. Dal punto di vista militare, in Sicilia, In un primo tempo, egli riuscì a contenere le forze cartaginesi, ma, successivamente, vista l’impossibilità di espugnare la roccaforte di Lilibeo, Pirro decise di ritornare in Italia e riprendere la guerra contro Roma.
La sconfitta di Pirro
Si scontrò con i Romani a Maleventum (poi ribattezzata Beneventum) i cui eserciti erano posti sotto il comando di Manio Curio Dentato e di Servio Cornelio Merenda. Per tutta una serie di circostanze, e grazie a una tattica romana ingegnosa, l’esercito di Pirro fu sconfitto; da ricordare che gli elefanti furono attaccati da frecce impregnate di cera bollente che ferirono gli animali i quali, in preda al panico, seminarono ovunque spavento e devastazione.
Il ritiro di Pirro
Pirro si ritirò a Taranto con i pochi superstiti rimasti e si rese conto che le ostilità non sarebbero potute continuare senza l’aiuto dei re della Macedonia e della Siria, i quali, però, rifiutarono categoricamente. Fu così che Pirro fu costretto ad abbandonare la penisola italica e a ritornare nell’Epiro. Delle guerre di Pirro è rimasta celebre l’espressione “vittoria di Pirro”, cioè una vittoria in cui le perdite superano nettamente i benefici. Sappiamo che lo stesso re pronunciò la frase “Un’altra vittoria come questa e saremo persi”, riferendosi alla vittoria di Ascoli Sartiano.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della guerra tra Roma e Pirro?
- Come si presentò Pirro quando arrivò nella penisola italiana?
- Quali furono le conseguenze delle battaglie di Eraclea e Ascoli Sartiano per Pirro?
- Quali furono le condizioni di pace offerte da Pirro a Roma?
- Cosa portò alla sconfitta finale di Pirro a Maleventum?
La guerra iniziò a causa delle rivalità tra le città greche del sud Italia e l'espansione romana. Taranto attaccò navi romane, temendo una reazione di Roma, e chiese aiuto a Pirro.
Pirro si presentò come difensore della civiltà ellenica e protettore delle popolazioni italiche, arrivando con un esercito impressionante che includeva elefanti, mai visti prima dai Romani.
Nonostante le vittorie, Pirro subì notevoli perdite e propose un patto al Senato romano, che fu rifiutato. Questo lo portò a ritirarsi temporaneamente in Sicilia.
Pirro offrì la pace a condizione che fosse garantita l'indipendenza di Taranto e degli altri Greci, e che i Lucani, i Sanniti e i Bruzi fossero reintegrati nei loro territori.
La sconfitta fu dovuta a una tattica romana ingegnosa, che includeva l'uso di frecce con cera bollente contro gli elefanti, causando panico e devastazione. Pirro si ritirò a Taranto e, senza supporto esterno, fu costretto a lasciare l'Italia.