Concetti Chiave
- Il conflitto contro Mitridate iniziò nel 75 a.C. con l'invasione di Cappadocia e Bitinia, sfruttando l'alleanza con Sertorio e la debolezza romana in Oriente.
- Lucullo, governatore della Cilicia e poi della Bitinia, riuscì a bloccare Mitridate al mar di Marmara, costringendolo a fuggire presso Tigrane.
- Lucullo sconfisse la flotta di Mitridate a Cizico e liberò la provincia d'Asia, ma la sua rigida disciplina lo rese impopolare tra i soldati.
- Il malcontento dei soldati di Lucullo impedì l'assedio di Tigranocerta, permettendo a Mitridate di rientrare nel Ponto e ottenere una vittoria a Zela.
- Nonostante i successi iniziali, a Lucullo fu tolto il governo delle province, mentre il senato inviò una commissione per gestire le conquiste orientali.
Indice
Conflitto con Mitridate
Non lontano dai luoghi della vittoria di Pompeo infieriva da tempo il conflitto contro Mitridate, che nel 75 a.C. aveva invaso nuovamente Cappadocia e Bitinia, poiché quest’ultima terra dopo la morte del suo re era stata ridotta a provincia romana. Egli contava sulla sua recente alleanza con Sertorio, sul fatto che a Roma non avesse alleati efficaci in Oriente, poiché i Seleucidi erano andati praticamente distruggendosi in conflitti dinastici, perdendo molte terre a loro sottomesse sia a causa dell’infiltrazione degli Arabi (nabatei di Petra) sia dell’azione di Tigrane, re dell’Armnia e genero di Mitridate, al quale appunto assicurava il suo appogio.
Lucullo e la sua campagna
Nel 74 a.C. Lucullo al termine del suo anno di consolato ottenne il governatorato della Cilicia e il suo collega Cotta quello della Bitinia, con l’incarico di sconfiggere Mitridate.
Difficoltà e successi di Lucullo
Ma le cose andarono male per Roma, poiché Cotta fu sconfitto per terra e per mare di fronte a bisanzio, consentendo a Mitridate di tornare ad invadere la provincia d’Asia. Ma gli abitanti di Bisanzio si schierarono con Roma, a seguito di questa scelta la città otterrà il titolo di “città libera”, così che Lucullo ricevuto anche il governatorato della Bitinia, bloccò Mitridate sulle coste del mar di Marmara, costringendolo ad abbandonare l’esercito e a fuggire presso il genero Tigrane che al momento rifiutò di consegnarlo ai Romani.
Riorganizzazione e problemi interni
Lucullo sconfisse la flotta di Mitridate e la distrusse a Cizico, invadendo il regno del Ponto e liberando la provincia d’Asia che si dedicò a riorganizzare, intervenendo contro l’esosità dei pubblicani e dei finanzieri romai d’Asia, facendosi nemici gli equites. Inoltre era detestato dai suoi soldati per la rigida disciplina, e per il convincimento che si fosse enormemente arricchito a spese dei vinti.
Declino di Lucullo e ascesa di Pompeo
Così, quando decise di penetrare nel teritorio di Tigrane, si rifiutarono di seguirlo all’assedio della capitale dell’Armenia, Tigranocerta, costringendolo a ripiegare verso sud, verso la Mesopotamia. Ciò consentì a Mitridate di rientrare nel Ponto e di sconfiggere a Zela il legato di Lucullo. Per questo, nonostante i successi conseguiti, a Luculluo fu tolto il governo prima della Cilicia e poi della bitinia. Il senato inviò una commissione di dieci membri incaricata di sistemare le conquiste orientali, mentre brillava l’astro di Pompeo, che aveva liberati i mari dai pirati.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali del conflitto contro Mitridate?
- Come reagì Roma alle sconfitte iniziali contro Mitridate?
- Quali furono le conseguenze delle azioni di Lucullo in Oriente?
Il conflitto contro Mitridate fu causato dalla sua invasione della Cappadocia e della Bitinia nel 75 a.C., approfittando della debolezza romana in Oriente e della sua alleanza con Sertorio.
Roma reagì inviando Lucullo, che riuscì a bloccare Mitridate sulle coste del mar di Marmara e a sconfiggere la sua flotta a Cizico, liberando la provincia d'Asia.
Nonostante i successi militari, Lucullo si fece nemici tra gli equites e i suoi soldati, portando alla sua rimozione dal governo della Cilicia e della Bitinia, mentre il senato inviò una commissione per sistemare le conquiste orientali.