Concetti Chiave
- Il Senato dichiarò Cesare nemico della patria e affidò pieni poteri a Pompeo, ma Cesare attraversò il Rubicone, iniziando una guerra civile.
- Cesare sconfisse le forze di Pompeo in Spagna e Grecia, consolidando il suo potere dopo aver eliminato Pompeo, ucciso in Egitto.
- Con il controllo di Roma, Cesare divenne dittatore e introdusse riforme significative, come il calendario giuliano e l'espansione del Senato.
- Cesare estese la cittadinanza romana, fondò colonie veterane e ridisegnò le istituzioni per adattarsi a un impero in espansione.
- Nonostante il potere assoluto, Cesare fu assassinato nel 44 a.C. da una congiura guidata da Marco Giunio Bruto, tra le paure di una monarchia.
Indice
Cesare attraversa il Rubicone
Il Senato dichiarò Cesare, nemico della patria, e affidò pieni poteri a Pompeo.
Cesare, non rispettò la legge che prevedeva di non attraversare il pomerio in armi, attraversando il Rubicone, tra Cesena e Forlì, dove Silla aveva stabilito il nuovo confine. A questo evento risale la frase: “Il dado è tratto”.
Cesare, accompagnato dal consenso delle popolazioni incontrate lungo il suo tragitto, arrivò in 60 giorni a Roma. Intanto Pompeo e 200 senatori si rifugiarono in Grecia.
Cesare affidò l’Italia al luogotenente, Marco Antonio e giungendo in Spagna, sconfisse le legioni di Pompeo a Ilerda nel 49 a.C.
Conflitti e alleanze in Egitto
L’anno dopo andò in Grecia, dove si trovava Pompeo, e sconfisse l’esercito che Pompeo aveva formato, ma quest’ultimo riuscì a salvarsi e si rifugiò in Egitto, dove venne fatto uccidere da Tolomeo XII, a sua volta eliminato da Cesare con la complicità di Cleopatra. Al contrario di come pensava, Cesare non apprezzò quel gesto e voleva rendere onore all’avversario; in seguito rimise sul trono Cleopatra, sorella di Tolomeo, che da quest’ultimo fu spodestata. Cesare ebbe una relazione con Cleopatra, da cui ebbe un figlio, Cesarione.
L’obbiettivo di Cesare era quello di garantirsi i ricchi rifornimenti di grano e il patrimonio culturale dell’Egitto. Assediò la città di Alessandria e diede fuoco alla famosa biblioteca.
Nel 47 a.C. Cesare annientò Farnace (figlio di Mitridate) a Zela.
Nel 46 a.C. Catone sconfitto a Tapso.
Nel 45 a.C. gli ultimi pompeiani furono sconfitti a Munda, Spagna.
Catone si uccise a Utica. Tornato a Roma, Cesare volle riappacificare la situazione, questo gli conferì molta popolarità e lo portò ad essere il dominatore della vita politica, dal 49 a.C. al 44 a.C.
Fu console 4 volte (48, 46, 45 e 44 a.C.)
Tribuno della plebe (44 a.C.)
Dal 49 a.C. ricoprì la carica di dittatore, che dal 44 a.C. gli fu assegnata a tempo indeterminato. Aggiunse a questa carica il potere di stilare la lista dei senatori e di coprire il ruolo di pontefice massimo.
Cesare e le sue riforme
Dopo la vittoria di Munda, Cesare ottenne dal Senato il titolo di imperator di pater patriae, la carica di dittatore a vita e l’immunità tribunizia.
Cesare non voleva instaurare una monarchia, tuttavia la concentrazione di cariche che aveva, lo fece nominare con il titolo di imperator, questo lo identificava come una persona con potere assoluto.
Il nome Cesare venne poi utilizzato per identificare gli imperatori romani.
- Cesare instituì, un nuovo calendario (giuliano) al quale facciamo ancora riferimento
- Aumentò il numero di questori, pretori ed edili, per adeguarsi all’estensione del territorio controllato da Roma
- Estese il diritto di cittadinanza alle province più meritevoli.
- Fondò colonie di 80K veterani, fuori dall’Italia, per garantire la romanizzazione e il controllo.
- Aumentò il numero dei senatori da 600 a 900, e gli diede la possibilità di arruolarsi nell’esercito come generali.
- Dimezzò il numero di persone che avevano accesso alle frumentationes, ma operò per diminuire la disoccupazione.
La congiura contro Cesare
Si pensava che Cesare volesse instaurare una monarchia, questa tesi fu confermata da diversi gesti come per esempio il rifiutò del diadema regale che gli offrì Marco Antonio nel 44 a.C.
Il Senato, per propri interessi, organizzò una congiura contro Cesare, il quale venne ucciso il 15 giugno del 44 a.C., da un gruppo di congiurati guidati da Marco Giunio Bruto, Decimo Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino. Marco Giunio Bruto era un discendente di Lucio Giunio Bruto che aveva cacciato i Tarquini da Roma.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'evento che ha segnato l'inizio della guerra civile tra Cesare e Pompeo?
- Come ha reagito Cesare alla morte di Pompeo in Egitto?
- Quali riforme ha introdotto Cesare durante il suo dominio?
- Quali titoli e poteri furono conferiti a Cesare dal Senato?
- Quali furono le circostanze della morte di Cesare?
L'inizio della guerra civile è stato segnato dal passaggio di Cesare del Rubicone con le sue truppe, violando la legge che vietava di attraversare il pomerio in armi.
Cesare non apprezzò l'uccisione di Pompeo da parte di Tolomeo XII e voleva rendere onore al suo avversario, nonostante la sua morte facilitasse i suoi piani.
Cesare ha introdotto il calendario giuliano, aumentato il numero di questori, pretori ed edili, esteso la cittadinanza alle province meritevoli, fondato colonie di veterani e aumentato il numero dei senatori.
Cesare ricevette dal Senato il titolo di imperator, pater patriae, la carica di dittatore a vita e l'immunità tribunizia, conferendogli un potere assoluto.
Cesare fu assassinato il 15 giugno del 44 a.C. da una congiura organizzata dal Senato, guidata da Marco Giunio Bruto, Decimo Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino.