Concetti Chiave
- Silla concluse una serie di accordi con Mitridate nell'85 a.C. per fermare le ostilità, mentre Roma era nel caos.
- Le città alleate di Mitridate furono punite e costrette a pagare tributi a Roma.
- Una violenta guerra civile scoppiò tra i sostenitori di Silla e i filo-mariani, con conseguente caos e violenze a Roma.
- Al suo ritorno in Italia, Silla sconfisse rapidamente i suoi nemici politici grazie a legioni ben addestrate.
- Nell'82 a.C., Silla si proclamò dittatore a tempo indeterminato, con l'obiettivo di creare un corpo di leggi per una nuova Repubblica.
Indice
Silla e Mitridate: accordi e conseguenze
Messi a tacere gli avversari Silla ripartì per l’Oriente, dove Mitridate rischiava di espandersi sino in Epiro: egli riuscì ad avere la meglio su Mitridate, sconfitto più volte e avrebbe potuto sgominarlo del tutto, ma preferì concludere le ostilità con una serie di accordi, proprio perché da Roma aveva notizie terrificanti (Roma era nel caos e, una volta partito con le sue legioni, era stata di nuovo conquistata dai mariani); gli accordi presi con Mitridate e sanciti con un patto nell’85 a.C. prevedevano che questi rientrasse nei confini del Ponto pagando un’indennità di guerra.
Il caos a Roma e la vendetta dei mariani
Tutte le città che si erano alleate con lui (in Grecia, in Asia Minore) e che ancora non erano state provincializzate furono punite e costrette a pagare anche loro un’indennità mediante tributi; intanto Roma, piombata nel caos, in quanto all’azione compiuta da Silla nell’88 risposero i filo-mariani con altrettanta violenza: tutti i seguaci di Silla furono messi a morte senza processo, le loro teste esposte nel foro, mentre veterani di Mario si davano a saccheggi e violenze (intanto Mario morì, nel corso del suo settimo consolato, nell’88); rientrato in Italia nell’83 a.C., Silla si apprestò allo scontro finale con i nemici politici e ci riuscì rapidamente perché lui aveva legioni ben addestrate mentre molti dei legionari di Mario erano meno organizzati.
Silla dittatore e la nuova costituzione
Si scatenò una terribile guerra civile, particolarmente sanguinosa e, sconfitti gli avversari, Silla diventò il “padrone di Roma” e di tutto lo Stato romano; nell’82 a.C. egli stesso si proclamò dittatore (un magistrato regolare, che in casi specifici poteva essere eletto dal console per la durata di 6 mesi, invece Silla si autoproclamò dictator, a tempo indeterminato e con un ruolo specifico, cioè con il titolo di legibus scribundis et rei publicae costituendae, cioè per creare un corpo di leggi che costituissero, creandola, una Repubblica: di fatto Roma non aveva mai avuto una costituzione scritta, mentre era sinora vissuta attraverso la relazione tra il mos maiorum e le leggi comiziali, dunque l’apparato costituzionale di Roma era inesistente.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze degli accordi tra Silla e Mitridate?
- Come reagirono i filo-mariani all'azione di Silla?
- In che modo Silla consolidò il suo potere a Roma?
Gli accordi prevedevano che Mitridate rientrasse nei confini del Ponto pagando un'indennità di guerra, mentre le città alleate furono punite e costrette a pagare tributi.
I filo-mariani risposero con violenza, mettendo a morte i seguaci di Silla senza processo e saccheggiando, mentre le teste dei seguaci di Silla venivano esposte nel foro.
Silla sconfisse i suoi avversari nella guerra civile e si proclamò dittatore a tempo indeterminato, con l'obiettivo di creare un corpo di leggi per costituire una Repubblica.