Concetti Chiave
- Lo schieramento oplitico, introdotto nel VII secolo a.C., rivoluzionò la tattica militare greca, rafforzando la struttura della polis.
- La formazione della falange si basava su una muraglia umana compatta, impenetrabile, che segnava il passaggio dal guerriero aristocratico al soldato della polis.
- Gli opliti, armati a proprie spese, provenivano da ceti sociali medi come agricoltori, commercianti e artigiani benestanti, grazie ai minori costi rispetto ai cavalieri aristocratici.
- Con l'accesso alla funzione militare, gli opliti ottennero anche diritti politici, ampliando la partecipazione alla vita politica delle poleis.
- Nonostante l'inclusione di nuovi gruppi sociali, la maggioranza della popolazione delle poleis restava esclusa dai processi politici.
L'evoluzione della tattica militare
Un fenomeno importante verificatisi nel VII secolo a.C. che contribuì a rafforzare, in tutto il mondo greco, l'organizzazione della polis fu una nuova tattica militare: lo schieramento olpitico, detto così dallo scudo rotondo dei soldati, l'òplon. Questa formazione (in greco phàlanx, “falange”, letteralmente “trave, asse, bastone” e quindi “linea di battaglia”) era il meglio che la tecnica militare dell'epoca potesse esprimere.
I fanti, dotati di corazza, elmo, scudo, lancia e spada corta combattevano serrati, dando forma a una specie di muraglia umana che si avventava compatta e impenetrabile sulle schiere nemiche. Fu una vera e propria rivoluzione, che segnò il passaggio dal guerriero aristocratico al soldato della polis.L'accesso alla cittadinanza
Nelle poleis di questo periodo, i guerrieri si armavano a proprie spese. L'armamento di un oplita non era alla portata di tutti e potevano permetterselo solo cittadini dotati di solide risorse economiche. Tuttavia, esso costava molto meno dell'equipaggiamento di un cavaliere aristocratico. Nuovi individui potevano dunque accedere alla funzione militare e con essa alla funzione politica, vale a dire alla cittadinanza. Il reclutamento coinvolse nuovi ceti sociali, composti soprattutto di medi agricoltori e di commercianti e artigiani benestanti, arricchitisi in conseguenza dei traffici ravvivati dalla colonizzazione. In quanto soldati, essi divennero anche cittadini e fu estesa loro la partecipazione alla vita politica. Ma si trattava pur sempre di privilegiati: la maggior parte della popolazione residente nelle poleis restava ancora esclusa o ai margini della politica.