Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nell'antica Grecia, il calcolo del tempo era approssimativo e basato sulla posizione del sole, con particolare attenzione al mezzogiorno.
  • Il sistema di misurazione del tempo greco si basava principalmente sullo gnomone e includeva orologi solari come quello di Aristarco di Samo e la Torre dei Venti di Atene.
  • Il calendario greco era lunare, composto da 12 mesi lunari di 29 o 30 giorni, e richiedeva aggiustamenti periodici per allinearsi con l'anno solare.
  • Vari astronomi greci, tra cui Cleostrato e Metone, introdussero cicli correttivi per sincronizzare l'anno lunare con l'anno solare, come il ciclo ottaeterico e quello di 19 anni.
  • Nonostante la diffusione del calendario ateniese, alcune città greche avevano calendari propri, e il calendario macedone divenne prevalente dopo le conquiste di Alessandro Magno.

Indice

  1. Il calcolo del tempo nell'antica Grecia
  2. Gli strumenti di misurazione del tempo
  3. Il calendario lunare greco
  4. L'evoluzione dei cicli calendariali
  5. Il calendario greco e le sue varianti

Il calcolo del tempo nell'antica Grecia

Fino all’età ellenistica, il calcolo del tempo veniva fatto in modo molto approssimativo. I Greci dell’età classica impararono dai Babilonesi a dividere il giorno e la notte in dodici periodi che corrispondevano alle nostre ore.

Tuttavia, ai Greci questa suddivisione non interessava molto perché l’unica “ora” che aveva valore era quella che corrispondeva allo zenit del sole, cioè il mezzogiorno. Tutte le altre ore erano indicate con nomi di fantasia, non avevano una lunghezza uniforme e variavano con le stagioni poiché con l’allungarsi della durata dei giorni; le ore di luce erano sempre divise in sei unità orarie.

Gli strumenti di misurazione del tempo

Ma come veniva misurato il tempo? Il sistema di cui Greci si avvalevano e che è rimasto in uso fino ai giorni nostri è quello basato sul principio dello gnomone. Nella prima metà del III secolo a.C., Aristarco di Samo costruì un orologio solare a forma di emisfero, nel quale l’asta che proiettava l’ombra si trovava al centro geometrico della sfera e la proiezione della sua ombra determinava con grande precisione la posizione del sole e quindi l’ora. Negli scavi archeologici di Pergamo è stato trovato un orologio solare doppio, con due gnomoni che permetteva così di arrivare ad un calcolo più preciso dell’ora solare. Ma il sistema di misurazione del tempo più conosciuto è la Torre dei Venti di Atene, costruita in marmo da Andronico Cirreste, eretta nel I secolo a.C. Si presenta come una torre ottogonale, alta circa 13 metri e di un diametro di circa 9 metri. Ognuna delle otto facce corrisponde alla direzione di un vento il cui nome è scritto sulla pietra e rappresentato anche con delle figure alate. La torre conteneva una piccola cisterna che serviva per alimentare il movimento di un orologio ad acqua, funzionante come si trattasse di una clessidra; il flusso dell’acqua era costante e entrando ed alzandosi segnava con esattezza le dodici ore del periodo diurno. Tutti gli altri sistemi di misurazione in uso sia nella Grecia classica che in epoca ellenistica, erano sempre basati o sull’ombra solare o su di un sistema idraulico. Tuttavia il sistema idraulico non era mai adoperato sulle nave e ad Atene veniva utilizzato solo a scopo amministrativo.

Il calendario lunare greco

Il calendario dell’antica Grecia si articolava il 12 mesi lunari di 30 giorni, chiamati mesi pieni, o di 29 giorni, chiamati mesi cavi, per totale di 354 giorni all’anno. Rispetto all’anno solare, questo anno lunare contava undici giorni in meno per cui, nel corso dei secoli, furono apportate delle correzioni con lo scopo di fare concordare i due calcoli.

L'evoluzione dei cicli calendariali

Inizialmente, fu adottato il ciclo trieterico (dal greco τριετηρικός), che consisteva nell’aggiungere un mese supplementare alla fine del terzo anno. L’astronomo Cleostrato di Tenedo introdusse il ciclo ottaeterico, per cui su otto anni, cinque avevano 12 mesi (= totale giorni: 354 ciascuno) e tre ne avevano 13 (= totale giorni 384 giorni ciascuno). Fu adottato, perciò, il principio del mese intercalare che si inseriva nel III, V e VIII anno del ciclo dopo il sesto mese di cui ripeteva il nome con l’aggiunta di “secondo”. Successivamente, verso il 432 a.C., l’astronomo Metone pensò ad un ciclo di 19 anni, che comprendeva 235 mesi lunari, dei quali sette erano intercalari. In seguito, furono proposti altri cicli, ma, comunque, prevalse sempre quello ottaeterico. Dopo Solone, l’anno greco iniziava a metà luglio e ciascun mese era diviso in decadi; i giorni erano calcolati dal tramonto del sole fino al tramonto del giorno successivo. Non esistevano le calende (= primo giorno del mese) come nel calendario romano. Per questo motivo, l’espressione “andare alla calende greche” si riferisce ironicamente ad un qualcosa che non sarà mai eseguito. Ogni mese era diviso in decade; a partire dal mese luglio/agosto, chiamato Ecatombeone, si avevano Metageitnione, Boedromione, Pioanospione, Maimacterione, Posidone, Posidone secondo, (mese intercalare), Gamelione, Antesterione, Elasfebolione, Munichione, Targelione e Sciroforione.

Il calendario greco e le sue varianti

Quando si parla di calendario greco, si pensa sempre a quello in uso ad Atene che si diffuse anche in molte altre città greche. Tuttavia, alcune poleis avevano un calendario proprio perché vi era un disaccordo nella disposizione dei mesi e nel funzionamento. Dopo la spedizione di Alessandro Magno, il calendario macedone fu diffuso ovunque, in Asia, in Egitto. Tale calendario cominciava anch’esso a metà di luglio e i mesi si chiamavano: Dios, Apellaios, Aydnaios, Peritios, Dystros, Xandicos, Artemisios, Daisios, Panemios, Loos, Gorpiaios e Yperberetaios.

Domande da interrogazione

  1. Come misuravano il tempo i Greci dell'età classica?
  2. I Greci utilizzavano principalmente lo gnomone per misurare il tempo, basandosi sull'ombra solare. Aristarco di Samo costruì un orologio solare a forma di emisfero per determinare l'ora con precisione.

  3. Qual era la funzione della Torre dei Venti di Atene?
  4. La Torre dei Venti di Atene, costruita da Andronico Cirreste, era un sistema di misurazione del tempo che utilizzava un orologio ad acqua per segnare le ore del giorno.

  5. Come era strutturato il calendario lunare greco?
  6. Il calendario greco era composto da 12 mesi lunari di 29 o 30 giorni, per un totale di 354 giorni all'anno, con correzioni periodiche per allinearlo all'anno solare.

  7. Quali cicli furono introdotti per correggere il calendario lunare greco?
  8. Furono introdotti il ciclo trieterico e il ciclo ottaeterico, con l'aggiunta di mesi intercalari per allineare il calendario lunare all'anno solare.

  9. Qual era la differenza tra il calendario greco e quello macedone?
  10. Il calendario greco iniziava a metà luglio e aveva una suddivisione in decadi, mentre il calendario macedone, diffuso dopo Alessandro Magno, aveva nomi di mesi diversi ma iniziava anch'esso a metà luglio.

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