Giuliano
Era un provinciale molto istruito in letteratura e filosofia greca e latina, era un uomo d’azione e di pensiero e ammirava Marco Aurelio. Abbandonò la religione cristiana per quella pagana per far rivivere antiche virtù civili e per questo fu definito l’Apostata.Smantellò la precedente corte e la riempi di suoi uomini colti e fidati in modo graduale escludendo dal potere la vecchia classe dirigente cristiana. Viveva in maniera frugale e aveva una moralità integerrima e si definiva il primo dei magistrati.
Progettò anche di riaffermare il potere di Roma che era ormai perduto e decise quindi di attaccare l’impero sasanide che nessun condottiero era mai riuscito a sconfiggere. A Ctesifonte però fu messo in difficoltà dalla guerriglia dei nemici e fu costretto a ritirarsi. Morì colpito da una freccia nel 363 proprio in quella battaglia.
I suoi successori revocarono le sue leggi per evitare tensioni con i cristiani.
La disfatta di Adrianopoli
Le truppe nominarono Gioviano come nuovo imperatore che stabilì pace con i Persiani cedendogli alcuni territori.Alla parte orientale c’era Valente e a occidente suo fratello Valentiniano a cui succedette Graziano.
Gli Unni, una popolazione nomade che stava formando un impero nell’Europa orientale, faceva pressione sui confini orientali. Attorno al 375 i Visigoti chiesero addirittura di essere ammessi nel loro territorio.
Valente decise che i Visigoti potevano stanziarsi nel territorio imperiale per metterli come esercito respingere gli Unni ma non fu così. Quest’ultimi saccheggiarono molte città balcaniche e Valente decise di affrontarli ad Adrianopoli nel 378: l’esercito romano fu totalmente sconfitto e l’imperatore ucciso.
Dopo ciò lo stato che era ormai in piena crisi socio economica non poteva più riuscire a sottomettere i Visigoti.
Teodosio
Era di origine spagnola e cercò un accordo con i Visigoti poiché molti barbari erano residenti a Roma. I Visigoti accettarono la pace e insediarono le province sul Danubio. Da un lato l’impero con eserciti speciali scongiurava i conflitti ma dall’altro la classe dirigente si consegnava in mano dei soldati stranieri. Questo provvedimento fece immaginare una vera integrazione tra la cultura romana e quella barbara poiché molte coppie erano miste.Teodosio e Graziano pubblicarono l’editto di Tessalonica che ammetteva il cristianesimo come unica religione dell’impero: da ciò furono aboliti i giochi olimpici poiché erano fatti in onore di Zeus e vennero vietati ogni sacrificio e conquistati i templi. I pagani iniziarono quindi ad essere perseguitati. Il potere era quindi ceduto alla chiesa cristiana e il potere della chiesa era fondamentale per l’imperatore infatti nel 390 i cittadini si ribellarono alle leggi e il vescovo di Milano Ambrogio, che aveva visto l’imperatore massacrare il popolo, lo escluse dai sacramenti e lo obbligò a fare pubblica penitenza umiliandosi così davanti al vescovo.
Anche i nobili romani si ribellarono a queste leggi nel 392 e posero sul trono d’Occidente Eugenio, infatti Graziano era morto nel 383 ma Teodosio che deteneva entrambe le corone, non accettò questa elezione spontanea del popolo e ciò produsse una guerra che si concluse nel 394 sul fiume Frigido con la morte di Eugenio.