Concetti Chiave
- Pompeo ottiene l'autorità suprema sulle province asiatiche con la lex manilia, grazie all'oratoria di Cicerone.
- Dopo aver sconfitto Mitridate, Pompeo umilia il re Tigrane d'Armenia, rendendo il suo regno vassallo di Roma.
- Pompeo inizia una nuova cronologia nelle città orientali, l'era pompeiana, dopo la capitolazione di Tigrane.
- Non riuscendo a catturare Mitridate, Pompeo si dedica a sottomettere i popoli caucasici e esplora fino al mar Caspio.
- Punta a trasformare la Siria in provincia e espugna Gerusalemme, organizzando stati cuscinetto a difesa di Roma.
Indice
Pompeo e la lex manilia
Nel 66 a.C. di fronte a una nuova offensiva di Mitridate, si demandò la soluzione del problema a Pompeo, che con la lex manilia, passata per l’eloquenza di Cicerone allora pretore, ottenne l’autorità suprema sulle province asiatiche. Raggiunse pertanto Lucullo in Galazia, volendo anche impedire che costui desse terre ai suoi veterani.
Conquista e sottomissione in Oriente
Assunto il comando delle operazioni in Oriente, riuscì ad ottenere di nuovo l’arruolamento dei soldati, mettendo insieme forze imponenti con le quali sconfisse Mitridate che fuggì nell’estremo lembo orientale delle sue terre, ai piedi del Caucaso. Anche il re dell’Armenia Tigrane, tradito da suo figlio Farnace, fu costretto ad umiliarsi a Pompeo e ad accettarne le condizioni. Fu lasciato sul trono, ma il regno fu reso vassallo di Roma. Da allora le città orientali iniziarono una nuova cronologia, quella dell’era pompeiana, perché Pompeo considerò la capitolazione di Tigrane come quella del vero re della Siria (ottobre 66 a.C.).
Inseguimento di Mitridate e serpenti velenosi
Poi nel 65 a.C. il generale romano condusse l’esercito sulle tracce di Mitridate che fuggiva verso l’odierna Georgia. Ma il re del Ponto con pochi seguaci attraverso strette e impervie gole tra le montagne del Caucaso e la costa, raggiunse le pianure settentrionali del mar Nero. Così Pompeo rinunciò a seguirlo, dedicandosi a sottomettere alcuni bellicosi popoli dell’area caucasica, fino a a raggiungere il mar Caspio, dove terminava la via commerciale dall’India e dalla Cina. Secondo Plutarco, non riuscì a proseguire per un’eccezionale quantità di serpenti velenosi trovati sul cammino.
Riorganizzazione delle conquiste orientali
Dopo aver svernato sull’alto Eufrate, puntò verso la Siria nella primavera 64 a.C. cercando di ridurne il territorio a provincia. Inviò dei legati in Giudea e espugnò Gerusalemme il 24 settembre del 63 a.C. Si dedicò quindi alla riorganizzazione delle sue conquiste orientali prima di tornare in Italia, allo scopo di creare una sorta di stati cuscinetto a difesa del territorio romano dai pericoli esterni e innanzitutto dal regno dei parti che si era esteso a tutto l’Iran e la Mesopotamia.
Domande da interrogazione
- Quale fu il ruolo di Pompeo nella campagna contro Mitridate?
- Come reagì Pompeo alla fuga di Mitridate verso il Mar Nero?
- Quali furono le azioni di Pompeo in Siria e Giudea?
Pompeo assunse il comando delle operazioni in Oriente, sconfiggendo Mitridate e costringendo il re dell'Armenia, Tigrane, ad accettare le condizioni di Roma, trasformando il suo regno in un vassallo romano.
Pompeo decise di non inseguire Mitridate oltre, concentrandosi invece sulla sottomissione di popoli bellicosi nell'area caucasica e raggiungendo il Mar Caspio.
Pompeo cercò di ridurre la Siria a provincia romana e inviò legati in Giudea, espugnando Gerusalemme il 24 settembre del 63 a.C., per riorganizzare le sue conquiste orientali e creare stati cuscinetto a difesa del territorio romano.