Concetti Chiave
- Il primo imperatore cristiano avrebbe ordinato la rimozione di ornamenti e statue dai templi per avversione alla religione tradizionale.
- Le statue bronzee furono portate a Costantinopoli, mentre quelle dorate furono spogliate dei metalli preziosi e ricollocate nei templi.
- Non esistono prove nei codici Teodosiano e Giustiniano di un ordine costantiniano per la confisca dei beni mobili dei templi.
- In Occidente, solo nel 407 Onorio ordinò la rimozione delle statue ancora oggetto di culto, mentre nel 399 si ordinava di salvaguardare gli ornamenti templari.
- Le misure descritte da Eusebio non furono estese a tutto l'impero, interessando probabilmente solo una parte limitata dell'Oriente.
L'imperatore e la spoliazione
Il primo imperatore cristiano avrebbe ordinato la spoliazione sistematica degli ornamenti e delle statue di culto in tutte le province, per la profonda avversione che nutriva verso la religione tradizionale.
Le statue e la loro sorte
In particolare, le statue bronzee sarebbero state rimosse dai templi maggiori e trasportate a Costantinopoli, perché soggiacessero allo sguardo irriverente di tutti, mentre «delle statue auree si prese vendetta in modo diverso»: degli inviati imperiali ordinavano ai sacerdoti dei templi di esporre i loro dei, che venivano spogliati dei materiali preziosi perché fossero fusi.
Dubbi storici e leggi
Si può tentare di ricostruire quali fossero l’estensione geografica, l’entità e la vera finalità dell’operazione. Si è parlato di un fatto epocale ma Eusebio stesso dice che, una volta denudate del metallo prezioso, le statue dorate erano ricollocate all’interno dei templi e quelle bronzee furono portate a Costantinopoli: difficilmente queste ultime saranno state un numero esorbitante. Non resta nel Codice Teodosiano, né in quello di Giustiniano alcun cenno al presunto ordine costantiniano di confisca dei beni mobili dei templi. In Occidente, solo nel 407 Onorio ordinò di rimuoverne le statue che ancora ricevessero atti di culto: vi si proclama che la misura è reiterata, ma ancora nel 399 era stato dato l’ordine di salvaguardare gli ornamenti degli edifici templari. In Oriente, la prima aspra legge di età teodosiana contro i sacrifici e i luoghi di culto pagani contiene riferimenti precisi alle statue e agli ornamenti di cui i templi continuavano ad essere ricchi. A rigore, dunque, quella descritta da Eusebio non fu misura estesa a tutto l’impero. Interessò probabilmente un’area limitata dell’Oriente, in quanto parte di un’operazione fiscale.