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Concetti Chiave

  • Il culto dei morti era centrale nella cultura etrusca, con necropoli che fungevano da vere e proprie città dei morti, rivelando dettagli sulla vita quotidiana.
  • Le donne etrusche avevano un ruolo significativo nella società, testimoniato dalla loro presenza nei banchetti e dalle numerose iscrizioni e reperti tombali.
  • Arte e religione erano strettamente legate, con gli Etruschi che dimostrarono avanzate abilità tecniche nella costruzione di città fortificate e infrastrutture pubbliche.
  • Il commercio era una risorsa chiave per gli Etruschi, che esportavano manufatti metallici attraverso una vasta rete di scambi marittimi.
  • Secondo Erodoto, gli Etruschi avrebbero origini lidie, migrati sotto la guida del figlio del re Ati, stabilendosi infine tra gli Umbri.

Indice

  1. La cultura etrusca e l'aldilà
  2. Il ruolo delle donne etrusche
  3. Arte, religione e abilità tecnica
  4. Agricoltura e commercio etrusco
  5. La migrazione dei Tirreni

La cultura etrusca e l'aldilà

La morte, l’aldilà, il mondo stesso dell’oltretomba popolato di misteriose potenze demoniache, rappresentato spesso in forme mostruose, avevano una enorme rilevanza nella cultura e nella religione degli Etruschi. Questo spiega la presenza di numerose necropoli, le città dei morti, sparse per il territorio etrusco, con le tombe sotterranee formate da vere e proprie stanze, corredate di tutto ciò che era considerato necessario ai morti. E’ proprio dalle necropoli che proviene quanto noi sappiamo della vita quotidiana degli Etruschi: esse non erano semplici cimiteri, ma autentiche città con le strade fiancheggiate dalle tombe scavate nel suolo (ipogei); i morti venivano deposti in sarcofaghi lavorati. Legata al culto dei morti, era assai diffusa l’arte divinatoria: praticata da speciali sacerdoti, quest’arte aveva lo scopo di interpretare la volontà degli dèi mediante l’osservazione dei fenomeni celesti o del volo degli uccelli o delle viscere degli animali sacrificati.

Il ruolo delle donne etrusche

E’ significativo poi che molti reperti provenienti dalle tombe riguardino la vita delle donne: queste dovevano avere un posto di rilievo nella società etrusca, tanto che spesso, nelle iscrizioni funebri, accanto al nome del marito, troviamo quello della moglie. Contrariamente a quello che avveniva in Grecia, partecipavano ai banchetti sedendo accanto al marito, come è testimoniato da numerose incisioni sui sarcofaghi, e curavano particolarmente il loro aspetto, come provano i dipinti nelle tombe e i pettini, le fibbie, i vasetti di crema, gli specchi finemente lavorati che vi si sono trovati. Sempre le decorazioni tombali ci fanno supporre che gli Etruschi, forse proprio per il loro superstizioso terrore della morte, amassero particolarmente la vita: continuamente immagini di banchetti, di danze, di cacce, di sport vari, di corse di bighe. Particolarmente coltivata doveva essere la musica, che accompagnava la maggior parte delle attività.

Arte, religione e abilità tecnica

Arte e religione si coniugavano poi nella cultura etrusca con un notevole grado di abilità tecnica. E’ infatti nella costruzione delle città che si rivelano le massime capacità degli Etruschi: l’uso di fortificarle con solide mura, di lastricarne le vie, di fornirle di fognature e acquedotti secondo precisi piani regolatori passerà poi interamente nelle città romane. Così pure è fondamentale per l’edilizia la scoperta etrusca della volta e dell’arco a tutto sesto, che consentono costruzioni architettoniche nuove e più funzionali.

Agricoltura e commercio

Agricoltura e commercio etrusco

Abili furono anche nella bonifica e nella canalizzazione di terreni incolti o paludosi; ma ancor più dell’agricoltura, la loro risorsa principale fu il commercio: esperti nella lavorazione dei metalli e soprattutto del ferro, che estraevano dall’isola d’Elba, gli Etruschi esportarono i loro manufatti attraverso una fitta rete di scali commerciali, spingendosi con le loro navi rostrate (il rostro, che consentiva lo speronamento di navi nemiche, fu un’altra delle innovazioni da loro introdotte) fino in Francia, in Germania e lungo le coste inglesi, verso nord e fino alle coste della Spagna e alle città della Grecia.

La migrazione dei Tirreni

Al tempo del re Ati una tremenda carestia si abbatté sulla Lidia (Asia minore); allora il re, divisi i Lidi in due gruppi, fece sorteggiare quello che doveva lasciare il paese: a capo del gruppo destinato a emigrare, pose il proprio figlio Tirreno. Costoro, costruita una flotta, salparono alla ricerca di un paese da abitare. Dopo aver costeggiato molte terre, giunsero fra gli Umbri, dove fondarono città che abitano ancora oggi. Mutarono però il nome di Lidi con quello del re che li aveva guidati e si chiamarono Tirreni.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'importanza del culto dei morti nella cultura etrusca?
  2. Il culto dei morti era di enorme rilevanza nella cultura etrusca, come dimostrato dalle numerose necropoli e dalle pratiche divinatorie legate all'interpretazione della volontà degli dèi.

  3. Qual era il ruolo delle donne nella società etrusca?
  4. Le donne avevano un ruolo di rilievo nella società etrusca, partecipavano ai banchetti accanto ai mariti e curavano il loro aspetto, come evidenziato dai reperti trovati nelle tombe.

  5. Quali innovazioni architettoniche sono attribuite agli Etruschi?
  6. Gli Etruschi sono noti per l'uso della volta e dell'arco a tutto sesto, che permisero nuove costruzioni architettoniche, e per la fortificazione delle città con mura solide e infrastrutture come fognature e acquedotti.

  7. Qual era la principale risorsa economica degli Etruschi?
  8. La principale risorsa economica degli Etruschi era il commercio, in particolare l'esportazione di manufatti in metallo, grazie alla loro abilità nella lavorazione del ferro e alla rete di scali commerciali.

  9. Qual è l'origine degli Etruschi secondo Erodoto?
  10. Secondo Erodoto, gli Etruschi discendono dai Lidi, che emigrarono dalla Lidia a causa di una carestia e si stabilirono tra gli Umbri, cambiando il loro nome in Tirreni in onore del loro leader Tirreno.

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