Concetti Chiave
- Nel VII secolo a.C., l'arrivo di maestranze orientali in Etruria porta un rinnovamento nel repertorio decorativo e una produzione di beni di lusso per soddisfare una nuova classe sociale emergente.
- La crescita economica etrusca è alimentata dall'estrazione di rame e ferro, che diventa una fonte primaria di approvvigionamento e stimola il settore produttivo.
- A Vetulonia, l'artigianato si concentra sulla bronzistica, con arredi e oggetti d'uso che mostrano alta specializzazione tecnologica e senso decorativo.
- Oltre alla lavorazione dei metalli, l'artigianato etrusco include l'intaglio di materiali come avorio e ambra, indicando una diversificazione delle attività artigianali.
- Ceramisti e orafi etruschi, influenzati dalle tecniche greche, creano opere firmate e decorate con motivi animalistici orientali, riflettendo una cultura figurativa prevalentemente decorativa.
Indice
Influenza delle maestranze orientali
Le maestranze orientali, giunte in Etruria nel corso del VII secolo a.C., rinnovano il repertorio decorativo delle officine locali e iniziano una produzione di beni di lusso che poteva soddisfare le esigenze locali. Non fu solo la mancanza di una tradizione artistica stabile a chiamare in questo territorio artigiani immigrati, quanto piuttosto la disponibilità dei recenti àristoi ad accogliere determinati prodotti: il rapido incremento della sovrapproduzione aveva favorito, in altri termini, l'emergenza di una classe che era anche disposta ad acquisire beni di lusso.
Sviluppo dell'attività estrattiva
Le fonti di arricchimento derivarono probabilmente dal progresso dell'attività estrattiva: rame e ferro, che si ricavavano in varie zone della Toscana, costituivano la principale fonte di approvvigionamento. La più pressante richiesta di metalli provocò la crescita di questo settore produttivo. Già dall'età arcaica, infatti, presso Campiglia Marittima, esistono le prove archeologiche di un procedimento, sia pure embrionale, di raffinamento del rame.
Artigianato a Vetulonia
L’attività artigianale a Vetulonia sembra interessare in questo momento soprattutto la bronzistica: gli arredi domestici, gli oggetti d'uso, hanno una larga rappresentanza nelle tombe mostrando un'alta specializzazione tecnologica, ma anche un certo senso decorativo. Le figurine fuse di uomini e scimmie, spesso accomunati nei loro connotati, ritornano come tema figurativo e con identico aspetto formale anche sui pendagli d'ambra.
Avorio e ambra rinvenuti in blocchetti informi nelle tombe vetuloniesi indicano che, accanto alla più diffusa attività dei metallurgi, doveva svolgersi anche un tipo di artigianato legato all'intaglio di materiali come l'avorio, l'ambra, e presumibilmente il legno.
Ceramisti etruschi e innovazioni
La posizione dei ceramisti etruschi dell'area meridionale, che mutuano da quelli greci non solo le tecniche più avanzate ma anche i modelli di organizzazione delle officine, non doveva essere differente: in un momento in cui la scrittura è ancora patrimonio degli àristoi, come ci è dato vedere dalle iscrizioni presenti nelle tombe più ricche, non solo i maestri orafi ma anche i ceramisti fanno parte del ceto alfabetizzato e adoperano la scrittura sia per «firmare» le loro opere, sia per usare contrassegni di richiamo nel giustapporre elementi in vasi montati con vari pezzi. Nel vasellame, alla decorazione incisa a bulino, se ne aggiunge anche un'altra, realizzata con minuscoli granuli d'oro disposti in file. L'abilità degli artigiani si manifesta soprattutto nelle gioiellerie, decorate da elementi plastici aggiunti, a tutto tondo, o in basso rilievo, essenzialmente figure del repertorio animalistico orientale, che animano la superficie di fibule e bracciali, mentre diademi e pettorali, in lamina più sottile, sono decorati a stampo.
Produzione di lusso e cultura figurativa
Tutta questa produzione di lusso, fornendoci esclusivamente oggetti legati al prestigio personale, difficilmente ci restituisce figurazioni nelle quali possono individuarsi contenuti specifici, relativi alla mentalità della committenza. La stessa cultura figurativa orientale, che è a monte di queste esperienze, non va mai al di là di uno scopo meramente decorativo. La merce ricevuta, al pari di quanto poteva accadere per tessuti preziosi, forniva modelli iconografici già consunti dalla routine artigianale, destinati a una clientela che poteva riconoscere in simili acquisizioni solo la propria supremazia economica.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali dell'arrivo delle maestranze orientali in Etruria nel VII secolo a.C.?
- Quali attività artigianali erano particolarmente sviluppate a Vetulonia durante l'età arcaica?
- In che modo i ceramisti etruschi dell'area meridionale si differenziavano dagli altri artigiani?
- Qual era il ruolo della cultura figurativa orientale nella produzione di lusso etrusca?
Le maestranze orientali giunsero in Etruria non tanto per la mancanza di una tradizione artistica locale, ma per la disponibilità degli àristoi a ricevere beni di lusso, favorita dall'incremento della sovrapproduzione e dall'arricchimento derivante dall'attività estrattiva di rame e ferro.
A Vetulonia, l'attività artigianale si concentrava principalmente sulla bronzistica, con una produzione di arredi domestici e oggetti d'uso altamente specializzati e decorativi, oltre a un artigianato legato all'intaglio di materiali come avorio e ambra.
I ceramisti etruschi dell'area meridionale adottavano tecniche avanzate e modelli organizzativi dai greci, facevano parte del ceto alfabetizzato e utilizzavano la scrittura per firmare le loro opere e per contrassegni nei vasi, mostrando un'abilità particolare nella decorazione con granuli d'oro.
La cultura figurativa orientale influenzava la produzione di lusso etrusca con uno scopo meramente decorativo, fornendo modelli iconografici destinati a una clientela che riconosceva in essi la propria supremazia economica, senza contenuti specifici relativi alla mentalità della committenza.