Concetti Chiave
- Augusto si distinse come abilissimo diplomatico restituendo pacificamente i resti di Crasso nel 20 a.C., consolidando la sua reputazione.
- Regnò per quarant'anni, dal 27-23 a.C. al 14 d.C., ponendo fine alla Repubblica romana e instaurando un nuovo regime.
- La cultura augustea, centrata su valori tradizionali romani, fu diffusa in tutto l'Impero, influenzando la cultura europea moderna.
- Augusto promosse il culto imperiale, definendosi figlio di un dio e assumendo il ruolo di pontifex maximus nel 12 a.C.
- La propaganda augustea enfatizzava la pietas e la frugalità, valori rappresentati dal pius Enea dell'Eneide di Virgilio.
La diplomazia di Augusto
L’ultimo confronto bellico con i Parti era stato quello di Crasso, che era morto ed i suoi soldati non erano riusciti a recuperarne gli spolia opima a Carre nel 53 a.C. e così una delle più grandi vittorie diplomatiche propagandate da Augusto fu proprio la restituzione dei resti di Crasso nel 20 a.C., in modo del tutto pacifico (Augusto si rivelò un abilissimo diplomatico).
Il regno di Augusto
Dal momento in cui Augusto assunse i poteri che posero fine alla Repubblica romana (27-23 a.C.), fino al 14 d.C.
La cultura augustea
quando morì, Augusto regnò per quarant’anni e questo significa che il suo fu un regno lunghissimo; più di ogni altra cosa, ciò che permise di consolidare il nuovo regime e di diffondere in tutto l’Impero il progetto a cui lui aspirava (un’operazione così convincente ed incisiva che i contemporanei parlarono di Seculum Augusti), fu la cultura augustea, una cultura effusiva e diffusiva (che si diffonde tutto l’Impero e può essere considerata alla base dell’odierna cultura europea, un classicismo augusteo avente al centro alcuni valori fondamentali) imperniata su valori che, accanto alla pax deorum, venivano ripresi dai valori tradizionali del popolo romano (su questo insistette molto la propaganda), un popolo solido, di soldati, frugale, che ha famiglia e che mette al centro la pietas: infatti, tutti i valori romani possono essere rappresentati dal pius Enea, celebrato da Virgilio nell’Eneide.
Il culto imperiale
Fu anche il culto imperiale avviato da Augusto (figlio di un dio, che nel 12 a.C. assunse anche la carica di pontifex maximus, che gli conferì un carattere ancora più sacrale, tanto che viene spessissime volte rappresentato come pontifex, ammantato, che celebra agli dèi, un prototipo per tutti gli imperatori, compreso Costantino), ben cosciente che il mondo occidentale era diverso dal punto di vista culturale e religioso da quello orientale.
Domande da interrogazione
- Qual è stata una delle più grandi vittorie diplomatiche di Augusto?
- Quali furono i valori centrali della cultura augustea?
- Come Augusto ha influenzato il culto imperiale?
Una delle più grandi vittorie diplomatiche di Augusto fu la restituzione dei resti di Crasso nel 20 a.C., ottenuta in modo pacifico.
La cultura augustea era imperniata su valori tradizionali romani come la pietas, la pax deorum e il classicismo, diffusi in tutto l'Impero.
Augusto avviò il culto imperiale, assumendo la carica di pontifex maximus nel 12 a.C., conferendo un carattere sacrale al suo ruolo e diventando un prototipo per gli imperatori successivi.