Chiaravaleo
Ominide
14 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Augusto consolidò il suo potere attraverso riforme politiche e amministrative, assumendo titoli come console e princeps, e mantenendo l'apparenza di una repubblica.
  • Implementò riforme amministrative per combattere la corruzione, istituendo nuovi funzionari come prefetti che sovrintendevano l'ordine pubblico e l'approvvigionamento di cibo a Roma.
  • Le riforme militari includevano l'arruolamento volontario e il trasferimento frequente degli ufficiali, migliorando l'integrazione dei provinciali e garantendo vantaggi ai veterani.
  • La politica estera di Augusto si concentrò sulla difesa dei confini e sulla stabilizzazione, raggiungendo accordi diplomatici con i Parti e consolidando il controllo romano in diverse regioni.
  • Augusto utilizzò l'arte e la cultura come strumenti di propaganda, promuovendo i valori tradizionali romani e commissionando opere letterarie e pubbliche che esaltavano la pace e la grandezza di Roma.

Indice

  1. La vittoria di Azio e l'ascesa di Augusto
  2. Le riforme politiche di Augusto
  3. L'amministrazione delle province
  4. Le riforme militari di Augusto
  5. La politica economica e le opere pubbliche
  6. La cultura e le arti sotto Augusto
  7. Le leggi sociali e la famiglia
  8. La morte di Augusto e la successione
  9. Gli artisti del periodo augusteo

La vittoria di Azio e l'ascesa di Augusto

Dopo la vittoria di Azio del 31 a.C nel 29 a.C celebrò un grandioso trionfo a Roma. Era diventato l’uomo più potente della capitale e il popolo era ormai stremato dai continui conflitti, proscrizioni, rivolte e battaglie a cui doveva far fronte, aveva bisogno di un po di pace. C’è stato in seguito a ciò un enorme calo demografico e una crisi politica. I romani erano avversi a qualsiasi tipo di monarchia e assolutismo e per ciò, inizia a arginare il problema in maniera astuta diventando sovrano, dando vita alla pax augustae. Viene chiamato augusto dal verbo augeo ovvero accrescere Nel 27 a.C si fa eleggere console con un collega ed è in quel momento che il senato gli conferisce il titolo di augusto ovvero degno di venerazione. Si farà eleggere console per ben 13 volte e 31 volte comandante militare. Il senato che lo elegge console gli da la carica di princeps senatus ovvero primo tra il senato ma anche la tribunicia potestas (potestà su i tribuni della plebe) e l’imperium proconsulare maius et infinitum (potestà sul proconsolato superiore agli altri e senza limite di territorio. Diventerà anche pontefice massimo nel 12 a.C assumendo tutti i poteri di Roma.

Le riforme politiche di Augusto

Con queste riforme da vita al principato. Augusto diventò quindi anche il princeps civitatis ovvero il primo dello stato. Concentrando tutti i poteri nelle sue mani avviava Roma verso una monarchia, sotto il consenso del senato quindi una sorta di diarchia che manteneva però le cariche di una repubblica, infatti il senato emanava ancora le leggi, eleggeva ancora i magistrati e si adesso si occupa anche di questioni militari.

Fu un racconto autobiografico scritto da lui nel 14 d.C. Estratti di questa biografia furono impressi, a scopi propagandistici sul marmo nelle principali città dell’impero nei quali proclama le sue opere come a difesa della repubblica e del senato ma soprattutto della pace dopo anni di guerre. Proclama inoltre di avere l’auctoritas ovvero di avere le stesse cariche dei suoi colleghi, ma di essere dotato di un potere maggiore.

L’azione politica di augusto fu capillare e riformò l’amministrazione a causa anche della corruzione e quindi dotò il governo di nuovi funzionari chiamati prefetti:

- prefetto urbano: doveva garantire l’ordine pubblico, veniva nominato quando Augusto si allontanava da Roma e divenne come la nostra polizia.

- prefetto dell’annona (annonae): provvedere all’approvigionamento di cibo e distribuire grano alla plebe

- prefetto dei vigili: capo della vigilanza notturna e dei vigili del fuoco

- prefetto del pretorio: era di rango equestre, era il comandante dei pretoriani ovvero le guardie del corpo di Augusto.

Erano affidate a dei funzionari di fiducia o per lo più ai cavalieri. A loro garantì stipendi alti che potevano investire acquistando terre. Al senato (600 persone) invece diede il governatorato delle province e il comando delle legioni.

L'amministrazione delle province

Le province furono divise in 2 categorie:

- senatorie (province del popolo): Il senato poteva amministrarle. Rette da un magistrato chiamato proconsole. I tributi erano versati nelle casse dello stato (aerarium)

-imperiali (provincae cesaris): governate da funzionari in nome del princeps. Tributi versati nelle casse del principe (fiscus)

L’Egitto era possedimento personale di Augusto.

Le riforme militari di Augusto

Dopo la battaglia di Azio aveva licenziato i veterani riducendo le legioni alla metà. Continuò le opere di pacificazione interna però per fare ciò aveva bisogno di conservare l’appoggio dell’esercito. Riprende il modello di Mario e lo potenzia introducendo così nuovamente l’arruolamento volontario con la possibilità di fare carriera ma, per evitare che si stabilissero legami troppo forti tra soldati e comandante, trasferiva frequentemente gli ufficiali. Questa riforma portò a notevoli vantaggi:

- i poveri ne trassero giovamento economico

- i provinciali arruolandosi diventavano romani

- i veterani quando lasciavano l’esercito ricevevano un appezzamento di terra

Augusto si servì di un corpo speciale di 9000 uomini detti pretoriani: i migliori giovani soldati volontari che avevano come compito proteggere il princeps.

La politica economica e le opere pubbliche

A causa degli aumenti degli stipendi era necessario coniare più moneta. Stabilì un doppio sistema di monetizzazione:

Lui batteva le monete d’oro (aureus) e d’argento (denarii) con la sua effige.

il senato quelle di bronzo (sesterzi).

Attua una politica economica liberista, costruisce una rete stradale e organizza un sistema postale.

Usò una politica di espansione e di difesa dei confini poichè la pace poteva essere garantita solo con la stabilizzazione del dominio di Roma. In Spagna ci furono delle tribù che suscitavano pericolo ma vennero sconfitte così come i Salassi, una tribù sul gran san Bernardo e per proteggere il passaggio dell’esercito romano fu collocata lì vicino l’Augusta praetoria, la nostra attuale aosta. Furono abbattute tutte le tribù che occupavano l’Italia.

A governare la nuova provincia della Germania fu incaricato il fidato Varo nel 7. Il territorio sembrava pronto per essere romanizzato così come la popolazione. Vennero romanizzati anche perché compievano razzie in territorio romano dato che il loro era povero. Varo però che impose loro ingenti tasse suscitò una rivolta che fu organizzata da Arminio che, allevato a Roma, conosceva bene i punti forti e deboli dei romani durante i combattimenti. Sapeva che non erano bravi a combattere nelle selve e nel 9, nella selva di Teutoburgo mentre Varo stava portando l’esercito al suo interno Arminio gli fa un’imboscata e sconfisse Varo che si suicidò insieme ai suoi ufficiali. Augusto impazzito si narra che abbia iniziato a urlare:”Varo rendimi le mie legioni” e così quei regni andarono persi e il limes venne fissato lungo il Reno e il Danubio.

Ai confini orientali era invece presente il regno persiano dei Parti che erano in contrasto con i Romani per ragioni economiche e commerciali, infatti loro desideravano uno sbocco sul Mediterraneo tuttavia Roma non ricorse alle armi e strinse un accordo diplomatico in cui i Pari restituivano ciò che avevano sottratto a Crasso e i Romani presero sotto il loro controllo l’Armenia.

La cultura e le arti sotto Augusto

Grazie alla stabilità economica e politica e la realizzazione di opere pubbliche il benessere dei cittadini aumentò notevolmente. I contadini ritornano a lavorare le terre come un tempo, il commercio era rigoglioso e fioriscono anche le arti finanziate da Augusto e dal suo amico Mecenate, esso infatti riesce a promuovere i vecchi ideali riportati dal mos maiorum grazie a lui:

  • incentiva il ritorno all’agricoltura: fa scrivere le georgiche e le bucoliche a Virgilio
  • promuove la famiglia tradizionale: fa scrivere l’Eneide
  • ritorno alla religione tradizionale

Mecenate in cambio di tutte queste opere offriva la sua protezione. Costruì il Foro e molti altri ricchissimi edifici e templi.

Augusto per raffigurarsi nelle statue usa soprattutto l’arte greca anche per far convincere i Romani di vivere in un periodo di splendore che venne nominato aurea aestas o età dell’oro. A Roma furono erette 80 statue che lo raffiguravano così come anche le monete lo facevano. Il ritorno agli antipodi che Augusto volle fare fu ben visto dal popolo di Roma.

Fu eretto da Augusto tra il 13 e il 9 a.C quando ancora lui non era pontefice massimo, fu eretto nella parte nord del Campo Marzio vicino al mausoleo della sua famiglia e venne inaugurato il giorno del compleanno della moglie Livia. Augusto chiese al senato di edificarlo e all’inizio loro lo volevano costruire nella curia ma Augusto preferì il Campo Marzio poichè anticamente si svolgevano delle manovre dell’esercito e più recentemente l’esercitazioni ginniche della gioventù. Nell’altare, che richiama anche l’arte greca vengono rappresentate scene allegoriche e mitologiche che alludono alla prosperità che porterà il princeps ma anche una cerimonia con i suoi familiari.

Le leggi sociali e la famiglia

Prevedevano in generale il ritorno al mos maiorum e per fare ciò emanò le leges Iuliae tra il 19 a.C e il 9 a causa di un diminuimento demografico e delle famiglie e invece un aumento degli adulteri. Queste leggi prevedevano che:

- tasse per chi non si sposasse tra i 25 e i 65 anni (sia uomini che donne)

- premi in denaro per le famiglie numerose

l’adulterio diventò un crimine che comportava la confisca di metà dell’eredità, l’esilio e a volte la morte

Ciò succese alla figlia di Augusto, Giulia che sposata con un uomo lo tradisce poichè era solo un matrimonio di interesse e insieme a lei venne esiliato anche Ovidio sull’isola di Ventotene che si sospettasse essere coinvolto nella tresca. Fu condannato all’esilio a detta sua per un carme e per un errore.

Le donne si trovano in una condizione migliore: adesso possono scegliere il tutore per gestire i propri beni e potevano revocarne il mandato, inoltre potevano avere dei discendenti e di conseguenza in caso di divorzio con il proprio marito, se esso non fosse adeguato, poteva prendere il figlio. In generale iniziano a godere di una migliore libertà tanto che iniziano a praticare le arti e alcune di loro diventeranno avvocatesse.

Nasce una nuova concezione della famiglia nella quale il capo famiglia non è più il dominatore assoluto, adesso, viene paragonato ai pari degli altri membri della famiglia che deve rispettare. Nasce quindi la concezione di una famiglia fondata sull’affetto e sul rispetto in cui l’uomo è fedele alla moglie e la vede come la compagna di una vita. Si vede anche dal fatto che Livia compare nelle monete insieme al marito.

La morte di Augusto e la successione

Il 19 agosto del 14 Augusto muore di vecchiaia a Nola. Con lui Roma era risorta e si era riappacificata e lascia tutto nelle mani del figlio Tiberio che in realtà era figlio di primo letto di Livia e po fu adottato da lui. Un’altro possibile erede era Germanico figlio di Druso che però era troppo giovane. Tiberio però voleva rinunciare alle cariche che gli erano state date tuttavia le assunse lo stesso per volontà del patrigno.

Gli artisti del periodo augusteo

Tra tutti gli artisti che ruotavano intorno a mecenate i principali furono:

    Virgilio: morì per un colpo di sole e voleva che l’Eneide fosse bruciata poichè non era finita

    Orazio: che coniò il termine carpe diem

    ma anche:

    Livio: ab Urbe condita

    Ovidio: che scrisse l’ars amatoria per lui e per lei e venne esiliato insieme a Giulia per un carme e per un errore

    Sulpicia: compose poesie d’amore sotto il nome di Tibullo in cui narra di un’amore proibito a quei tempi poichè troppo passionale

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali riforme amministrative introdotte da Augusto?
  2. Augusto introdusse diverse riforme amministrative per combattere la corruzione e migliorare l'efficienza del governo, tra cui la creazione di nuovi funzionari come il prefetto urbano, il prefetto dell'annona, il prefetto dei vigili e il prefetto del pretorio. Questi funzionari avevano compiti specifici come garantire l'ordine pubblico, l'approvvigionamento di cibo, la vigilanza notturna e la protezione personale di Augusto.

  3. Come Augusto riuscì a stabilire la pax augustae e quali furono i suoi effetti sulla società romana?
  4. Augusto stabilì la pax augustae attraverso una serie di riforme politiche, amministrative e militari che concentrarono il potere nelle sue mani ma mantennero le apparenze repubblicane. Questo portò a un periodo di pace e stabilità che favorì il benessere economico, il ritorno all'agricoltura, il fiorire delle arti e un miglioramento generale delle condizioni di vita dei cittadini romani.

  5. Quali furono le conseguenze della riforma dell'esercito attuata da Augusto?
  6. La riforma dell'esercito di Augusto, che includeva l'arruolamento volontario e il trasferimento frequente degli ufficiali per evitare legami troppo forti, portò a notevoli vantaggi come il miglioramento economico per i poveri, la romanizzazione dei provinciali attraverso l'arruolamento e l'assegnazione di appezzamenti di terra ai veterani. Inoltre, Augusto creò i pretoriani, un corpo speciale di 9000 uomini per la sua protezione personale.

  7. In che modo Augusto utilizzò l'arte e la cultura per la sua propaganda?
  8. Augusto sfruttò l'arte e la cultura come strumenti di propaganda per promuovere i valori tradizionali romani e la sua immagine di restauratore della pace e della grandezza di Roma. Finanziò le arti, commissionò opere pubbliche e incoraggiò la produzione letteraria che esaltava i valori del mos maiorum, come le opere di Virgilio e l'Eneide, che promuoveva la famiglia tradizionale.

  9. Quali furono le principali azioni di Augusto in politica estera?
  10. In politica estera, Augusto adottò una strategia di espansione e difesa dei confini per garantire la pace. Sconfisse tribù ribelli in Spagna e Italia, stabilizzò i confini lungo il Reno e il Danubio dopo la disfatta di Varo nella selva di Teutoburgo e raggiunse un accordo diplomatico con i Parti, che restituirono i trofei sottratti a Crasso e lasciarono il controllo dell'Armenia ai Romani.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino