pexolo
Ominide
2 min. di lettura
Vota 4,5 / 5

Concetti Chiave

  • Augusto centralizzò il potere politico estero, trattando personalmente con ambasciatori e stipulando accordi, mantenendo l'apparenza delle istituzioni repubblicane.
  • Riuscì a trasformare l'Impero dopo le guerre civili, promuovendo una propaganda che attirò anche intellettuali di alto livello.
  • Augusto ricompose la divisione tra gli ordini equestre e senatorio, integrando i cavalieri in ruoli amministrativi di rilievo.
  • Istituì la prefettura d'Egitto, affidata a membri dell'ordine equestre, per gestire la provincia con un'organizzazione ispirata alla tradizione faraonica.
  • La figura del prefetto d'Egitto era onorata dagli Egiziani come un dio, grazie alla struttura amministrativa e culturale della provincia.

Indice

  1. Il potere di Augusto
  2. La politica del Principato

Il potere di Augusto

Augusto, in virtù delle sue cariche, scardinò il potere del Senato soprattutto per quanto concerneva la politica estera: chi arrivava a Roma si rivolgeva ad Augusto (legazioni straniere, capi di tribù, di popoli) e lui, in quanto princeps senatus, trattava personalmente con ambasciatori stranieri, stipulava accordi ed alleanze, in Senato o a casa propria: sotto l’apparenza di una forma che sembrava mantenere intatti gli ordinamenti repubblicani, Augusto governo da vero e proprio monarca; il fascino di questa figura è legato al fatto che riuscì a realizzare un’immensa trasformazione dopo le guerre civili, le tavole di proscrizione, ma passando come un uomo di pace e riuscì a creare una propaganda così sentita da far sì che anche intellettuali di enorme livello aderissero al programma augusteo, non per emulazione ma perché interiormente sentito.

La politica del Principato

Altro dato interessante della soluzione augustea del Principato fu la ricomposizione e l’utilizzo di membri dei due ordini, equestre e senatorio, che soprattutto da Gracco in poi erano stati in collisione (l’esclusione degli equites dalla politica, nel 218, era diventato un terreno di competizione per i tribuni della plebe che volessero far approvare le proprie leggi, sulla base dei seggi della quaestio perpetua de repetundis): Augusto, forse perché figlio di un cavaliere, non solo creò un sistema amministrativo in cui anche i membri dell’ordine equestre potessero avere cariche di grandissima rilevanza, ma di fatto privilegiò questo ordine, quindi ricompose la divisione e riorganizzò l’amministrazione dello Stato sulla base della concordia ordinum. Tra le principali cariche affidate ai cavalieri c’era la prefettura d’Egitto (praefectus Aegypti scelto nell’ordine equestre ed inviato come governatore di quella provincia, non pro-console o pro-pretore), in quanto l’Egitto aveva un’organizzazione faraonica che tendeva alla divinizzazione del capo e dunque qualunque uomo avesse assunto la carica di prefetto poteva essere (e fu infatti) onorato dagli Egiziani come un dio.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo di Augusto nella politica estera di Roma?
  2. Augusto, in qualità di princeps senatus, trattava personalmente con ambasciatori stranieri, stipulava accordi ed alleanze, scardinando il potere del Senato in politica estera.

  3. Come Augusto ha gestito la divisione tra gli ordini equestre e senatorio?
  4. Augusto ricompose la divisione tra gli ordini equestre e senatorio, creando un sistema amministrativo che privilegiava l'ordine equestre e riorganizzando l'amministrazione dello Stato sulla base della concordia ordinum.

  5. Qual era l'importanza della prefettura d'Egitto sotto Augusto?
  6. La prefettura d'Egitto era una carica di grande rilevanza affidata ai cavalieri, poiché l'Egitto aveva un'organizzazione faraonica che tendeva alla divinizzazione del capo, permettendo al prefetto di essere onorato come un dio dagli Egiziani.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino