Concetti Chiave
- La transizione da monarchia a repubblica nel 509 a.C. portò a tensioni politiche, con i consoli che esercitavano poteri militari e civili e affrontavano minacce esterne come etruschi e città latine.
- La lotta tra patrizi e plebei nel V secolo a.C. portò a concessioni come il diritto plebeo di eleggere magistrati e l'abolizione del divieto di matrimonio tra classi.
- Conquiste militari significative come la sconfitta della città etrusca di Veio nel 396 a.C. segnarono l'inizio dell'espansione romana e delle rivalità con i celti e i latini.
- Le guerre sannitiche del IV-III secolo a.C. furono cruciali per l'espansione territoriale di Roma, culminando nella sottomissione dei sanniti con l'aiuto del sistema militare delle legioni.
- La guerra contro Taranto e l'intervento di Pirro illustrano la resistenza romana e la successiva dominazione della penisola italica, segnando la fine delle autonomie greche locali.
Indice
Transizione dalla monarchia alla repubblica
Nel 509 a.C. si ha il passaggio dalla monarchia alla repubblica quando gli etruschi avevano ridotto il potere dell'aristocrazia e questa, per riconquistare il potere, organizzò un colpo di stato.
A Roma i consoli esercitavano il potere:
1.
comandavano l'esercito
2. convocavano il senato
3. presiedevano le assemblee del popolo
4. avevano il controllo delle attività pubbliche
5. avevano il diritto di veto, cioè il diritto di bloccare una decisione del collega
Problemi interni ed esterni di Roma
Dovettero lottare per sopravvivere. Sotto i Tarquini Roma aveva dominato la regione senza rivali, ma dopo che l'aristocrazia si sostituì ai Tarquini Roma dovette misurarsi con tre gravi problemi:
1. la controffensiva degli etruschi: i Tarquini presero d'assedio Roma con l'aiuto di Porsenna, ma furono costretti a ritirarsi in seguito alla resistenza della popolazione
2. la rivalità con le altre città latine: i latini non accettavano la supremazia romana così si scontrarono nella battaglia del lago Regillo che portò Roma e le altre città laziali a stipulare un patto di alleanza, la Lega Latina, in cui l'esercito comune sarebbe stato comandato ad anni alterni da un generale romano e da uno latino.
3. le guerre con i popoli appenninici: ci furono degli scontri con equi, volsci e sabini dove si narrano le imprese di Coriolano e Cincinnato. Il primo, alla guida dell'esercito dei volsci, giunto alle porte di Roma si sarebbe ritirato in seguito alle preghiere della madre e della moglie. Cincinnato invece, che aveva abbandonato l'attività di agricoltore per guidare l'esercito, si sarebbe ritirato di nuovo nei suoi campi senza pretendere onori.
Conflitti sociali e riforme plebee
Nel V secolo a.C. la plebe non tollerava di essere stata esclusa dalla partecipazione alla vita politica; infatti i patrizi avevano stabilito che i plebei non potevano accedere alle magistrature. Così i plebei si ritirarono sul monte Aventino rifiutando di combattere. Grazie alla mediazione di Agrippa, la crisi venne superata concedendo ai plebei di nominare ogni anno due magistrati. Uno dei maggiori successi dei plebei fu l'abolizione della norma che sanciva il divieto dei matrimoni tra patrizi e plebei.
Nel 451-450 a.C. fu redatto il primo testo scritto di leggi chiamato il "codice delle XII tavole" che venne inciso su lastre di bronzo. Le XII tavole furono state scritte da dieci magistrati straordinari nominati nel 451 e rinominato nel 450 a.C.
* formati da 193 centurie
* competenze legislative e giudiziarie
eleggono
* potere esecutivo e militare
* presiedono le assemblee popolari
* amministrano la giustizia
* effettuano il censimento
* redigono le liste dei senatori
* fondati sulle tribù
eleggono
* amministrano le finanze dello stato
* sovrintendono gli approvvigionamenti
* sorvegliano la costruzione di edifici pubblici
* assemblee delle plebe
* i plebisciti dal 287 a.C. valgono anche per i patrizi
eleggono
* possono imporre il veto alle decisioni dei consoli
Espansione romana e conquiste
Consoli e pretori partecipano al Senato che ha funzione consultiva e approva le deliberazioni delle assemblee popolari.
Il Senato in tempo di guerra nomina un dittatore, magistratura straordinaria per 6 mesi.
Nel 396 a.C. i Romani riescono a conquistare la città etrusca di Veio, che da tempo contendeva il controllo del Tevere. Con questo ebbe inizio l’espansione romana.
Fu la ricerca di nuove zone coltivabili a indurre numerose tribù di celti nella pianura Padana. Distrutta Melpo, fondarono la loro capitale, Medhelan (chiamata poi dai romani Mediolanum, città nel mezzo della regione, che diventerà Milano). La principale città etrusca divenne Bologna (chiamata Bononia dai romani); Torino deve la sua origine alla tribù dei Taurini. Pochi anni più tardi una banda di Galli giunse nel Lazio, dove sconfisse l’esercito romano presso il fiume Allia. Dopo aver saccheggiato Roma accettarono di ritirarsi con il bottino e con il pagamento di un riscatto.
Nel 367 a.C. i patrizi concessero ai plebei di accedere al consolato.
Fra Romani e Latini si sviluppò una rivalità che portò il sollevamento di alcune città alleate. Nel 338 a.C. la Lega Latina venne sciolta e sostituita da un sistema fondato su patti di alleanza con ogni singola città e che ponevano le città latine in uno stato di inferiorità: soltanto alcune, rimaste fedeli a Roma durante la guerra, furono ricompensate con l’ammissione alla cittadinanza romana. Gli altri latini furono ridotti invece allo stato di cittadini senza suffragio. Tuttavia i latini partecipavano alla distribuzione delle terre conquistate, sulle quali vennero fondate delle colonie miste di romani e di latini.
Guerre sannitiche e strategia militare
Tra la metà del IV secolo e l’inizio del III secolo a.C. Roma si scontrò con i lucani, i bruzi e i sanniti.
La prima guerra sannitica scoppiò nel 343 a.C. I romani non erano pronti a permettere che vicino così potenti s’insediassero; perciò quando Capua, sentendosi minacciata dai sanniti, chiese loro aiuto, essi accolsero la richiesta. La guerra durò più di 20 anni. Nella prima fase l’esercito romani si lasciò imbottigliare in una valle. I romani, costretti ad arrendersi, furono disarmati e ridotti a passare sotto un giogo formato da 3 lance incrociate in segno di sottomissione. Più tardi Roma costrinse i sanniti a cedere la Campania e al temine della guerra Roma aveva più che raddoppiato il suo territorio.
La terza guerra sannitica scoppiò pochi anni più tardi quando etruschi, galli e sanniti attaccarono il territorio romani. Roma cercò di affrontarli separatamente ma riuscirono a unire i loro eserciti in Umbria: si risolve con la vittoria romana. Uno a uno gli altri popoli stipularono con Roma una pace separata. Solamente i sanniti rimasero sui monti a difendere la propria libertà. I romani devastarono poi il territorio dei sanniti e nel 290 a.C. vennero costretti alla resa.
Lo strumento che permise ai romani di imporre il proprio dominio sugli altri popoli fu l’esercito organizzato secondo il sistema della legione. “Legione” significa “contingente scelto”: essa era costituita da cittadini di pieni diritti appartenenti alle classi superiori e che avevano i mezzi per procurarsi a proprie spese l’armatura. Ogni legione venne schierata su 4 file:
1. nella prima fila stavano i velites, che compivano azioni di disturbo e di esplorazione;
2. nella seconda fila stavano gli hastati, ovvero soldati giovani e inesperti armati inizialmente con un’asta, poi con il giavellotto;
3. nella terza fila stavano i principes, che erano i contingenti con maggiore anzianità;
4. nella quarta fila stavano i triarii, cioè dei veterani che potevano decidere l’esito dello scontro.
la caratteristica più importante della nuova legione fu l’ordinamento “manipolare”: i soldati erano divisi in piccole unità ( i manipoli) che combattevano separatamente. Se un manipolo veniva sopraffatto gli altri continuavano a combattere. Erano disposti a scacchiera in modo che i comandanti potessero manovrarli. I manipoli inoltre si muovevano agilmente sul campo di battaglia. Ciascuna legione era comandata da consoli o da pretori.
Conquista di Taranto e Pirro
Tutto il territorio italico era stato sottomesso. Restava da conquistare solo Taranto, alla quale Roma dichiarò guerra. Taranto, consapevole della propria inferiorità militare, chiese aiuto a Pirro, re dell’Epiro che si considerava degno successore di Alessandro Magno. Egli aveva già tentato invano di farsi riconoscere re della Macedonia così pensò di sfruttare la situazione per poter creare un grande regno greco in Occidente come Alessandro aveva fatto in Oriente. Lo scontro avvenne ad Eraclea e i romani resistettero alla falange greca, ma davanti all’assalto degli elefanti furono costretti a ritirarsi. Poi Pirro si diresse verso Roma e ottenne una nuova vittoria ad Ascoli. Poco dopo si trasferì in Sicilia.
Dopo i primi successi egli fu abbandonato dai suoi alleati siciliani scontrandosi nuovamente con i romani presso Malevento e venne sconfitto. Pirro dovette rientrare in Grecia, dove poco dopo morì combattendo ad Argo. Taranto si arrese ai romani e le città greche vennero obbligate a fornire navi per la flotta.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali problemi affrontati da Roma dopo la transizione dalla monarchia alla repubblica?
- Come si è evoluta la partecipazione politica dei plebei nella repubblica romana?
- Quali furono le conseguenze della conquista di Veio da parte dei Romani?
- In che modo Roma riuscì a imporre il suo dominio sugli altri popoli italici?
- Quali furono gli esiti della guerra contro Taranto e l'intervento di Pirro?
Dopo la transizione alla repubblica, Roma dovette affrontare la controffensiva degli etruschi, la rivalità con le altre città latine e le guerre con i popoli appenninici come equi, volsci e sabini.
I plebei, inizialmente esclusi dalla vita politica, ottennero il diritto di eleggere due magistrati e l'abolizione del divieto di matrimonio con i patrizi, grazie alla mediazione di Agrippa e alla loro ritirata sul monte Aventino.
La conquista di Veio nel 396 a.C. segnò l'inizio dell'espansione romana, permettendo a Roma di controllare il Tevere e di espandere il suo territorio.
Roma impose il suo dominio grazie all'organizzazione militare della legione, che era composta da cittadini con pieni diritti e divisa in manipoli, permettendo una maggiore flessibilità e manovrabilità sul campo di battaglia.
Roma dichiarò guerra a Taranto, che chiese aiuto a Pirro. Dopo alcune vittorie iniziali, Pirro fu sconfitto e costretto a ritirarsi in Grecia, portando alla resa di Taranto e all'obbligo per le città greche di fornire navi per la flotta romana.