Concetti Chiave
- L'esercito romano del periodo regio era composto principalmente da piccoli proprietari e comprendeva effettivi, cavalleria e fanteria.
- Gli effettivi militari provenivano da origini patrizie, con ogni curia fornendo 100 soldati e 10 cavalieri, formando un totale di 3000 soldati e 300 cavalieri.
- La cavalleria serviva anche come guardia personale del re, mantenendo un ruolo fondamentale nell'epoca classica, nonostante combattessero a piedi.
- La fanteria era disordinata negli attacchi, con duelli individuali frequenti, come quelli degli Orazi e Curazi.
- Due trasformazioni chiave dell'esercito furono l'inclusione della plebe e la riforma di Servio Tullio che istituzionalizzò la legione basata sui possedimenti.
Indice
L'importanza dell'esercito romano
L’ideale un romano era di essere un buon cittadino ed un buon soldato: questo dimostra l’importanza dell’esercito nella civiltà romana.
Struttura dell'esercito regio
Durante il periodo regio, l’esercito era formato da piccoli proprietari. Esso comprendeva gli effettivi, la cavalleria e la fanteria.
• Gli effettivi militari erano di provenienza patrizia e ai loro clienti. Succedeva che i componenti di una gens intraprendessero una guerra solo con i mezzi propri e contro una gens o una città avversaria. Sappiamo, per esempio, che durante la Repubblica i 306 soldati della gens Fabia combatterono contro Veio, una città etrusca. La parola legio, derivata dal verbo legere = raccogliere insieme, indicava gli effettivi chiamati a prestare servizio nell’esercito, di età compresa fra 17 e 46 anni in grado di poter provvedere alla propria attrezzatura militare. Ogni curia forniva 100 soldati semplici (= centuria) e 10 cavalieri (= decuria). Ognuna delle tre tribù che costituivano la popolazione romana, era articolata in 10 curie per un totale di 30 curie che in tutto fornivano, pertanto 3000 soldati semplici, chiamati milites e 300 cavalieri, chiamati celeres.
Ruolo della cavalleria e fanteria
• La cavalleria, che innanzitutto costituiva lsa guardia personale del re, era l’esercito ritenuto nobile. Per quanto combattesse a piedi aveva un ruolo ben definito durante la battaglia. Il ricordo di questo corpo militare si conserverà anche in tutta l’epoca classica.
• La fanteria partiva all’attacco senza alcun ordine per cui il combattimento fra due singoli soldati erano frequenti, basti pensare al duello fra gli Orazi e i Curazi o fra Manlio Torquato contro un guerriero della Gallia.
Il questo periodo della storia romana, l’armamento non era uguale per tutti e poteva essere di bronzo di ferro
Trasformazioni nell'esercito regio
Nel periodo regio l’esercito subisce due trasformazioni:
• la prima consiste nell’ingresso della plebe nell’esercito, probabilmente prima del V secolo
• la seconda deriva dalla riforma voluta dal re Servio Tullio, che crea la vera legione. La sua riforma si ispira al concetto secondo cui ai possedenti spetta la cura dello Stato e quindi la cura di difenderlo.
Domande da interrogazione
- Qual era l'importanza dell'esercito nella civiltà romana durante il periodo regio?
- Come era strutturato l'esercito romano durante il periodo regio?
- Quali trasformazioni subì l'esercito romano nel periodo regio?
L'esercito era fondamentale nella civiltà romana, poiché l'ideale di un romano era essere un buon cittadino e un buon soldato, dimostrando l'importanza dell'esercito.
L'esercito era composto da piccoli proprietari, con effettivi militari di provenienza patrizia, cavalleria e fanteria. Ogni curia forniva 100 soldati semplici e 10 cavalieri, per un totale di 3000 soldati e 300 cavalieri.
L'esercito subì due trasformazioni: l'ingresso della plebe nell'esercito e la riforma di Servio Tullio, che creò la vera legione basata sul concetto che i possedenti dovevano difendere lo Stato.