Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Durante l'Impero romano, c'è stata una crescente influenza delle religioni orientali, con culti come quelli di Iside, Serapide e Cibele che hanno guadagnato popolarità.
  • L'imperatore Claudio ha ufficialmente ristabilito il culto di Attis, nonostante fosse stato proibito a causa della sua natura sanguinaria.
  • Il culto di Mitra, introdotto dai soldati dall'Oriente, ha avuto una diffusione significativa, opponendosi al Cristianesimo ma condividendo pratiche simili.
  • Una nuova figura sacerdotale, l'archigallo, è stata introdotta per garantire i culti orientali, con Plinio il Vecchio che ne parla per la prima volta.
  • Augusto è stato divinizzato dopo la sua morte, con un decreto del Senato che lo ha proclamato divus augustus, segnando una completa apoteosi per l'imperatore.

Indice

  1. Influenza delle religioni orientali
  2. Diffusione del culto di Mitra
  3. Apoteosi di Augusto

Influenza delle religioni orientali

Accanto agli dei tradizionali, durante il periodo imperiale si accentua sempre più l’interesse per le religioni orientali. Infatti, i culti orientali, soprattutto di Isis, di Serapide, di Cibele detta la Grande Madre, entrano sempre più in voga a detrimento dei culti romani tradizionali. Ecco perché Augusto si sforzò di impedirne la diffusione. Invece, l’imperatore Claudio arrivò a ristabilire ufficialmente perfino il culto di Attis che dalla fine della Repubblica continuava ad essere proibito perché troppo sanguinario.

Diffusione del culto di Mitra

Nel II secolo, penetrò in tutto l’impero il culto di Mitra. Mitra era una divinità indo-iranica del cielo, della terra e dei morti che arrivò a Roma tramite i soldati che avevano combattuto in Oriente Per lungo tempo questo culto, peraltro molto diffuso nella Roma imperiale anche se non tendeva a fare proseliti, si oppose al Cristianesimo da cui, tuttavia riprendeva alcuni aspetti come il battesimo nel sangue di un toro inteso forma purificazione e unico modo per entrare a far parte della comunità dei credenti. I culti rivolti alle divinità orientali erano garantiti da uno nuova tipologia di sacerdoti: gli archigalli. Plino il Vecchio è il primo scrittore che parla di un archigallo, una figura che sembra essere stata introdotta dall’ imperatore Claudio.

Apoteosi di Augusto

Durante l’Impero, con l’intento di imitare le pratiche orientali, come quelle proprie della civiltà egiziana, nelle province romane e nella penisola italiana, gli abitanti iniziarono a costruire degli altari in onore alla dea Roma e di Augusto, anche se quest’ultimo era ancora in vita. All’inizio, a Roma, si venerava il genio di Augusto, ma dopo la sua morte avvenuta nel 14 d.C., un decreto del Senato stabilì che Augusto fosse annoverato fra gli dei, con il titolo di divus augustus: per l’imperatore fu una completa apoteosi. I successori di Augusto, ad eccezione di Caligola e Domiziano, non si fecero mai adorare come divinità fintanto che essi erano in vita.

Domande da interrogazione

  1. Quali divinità orientali divennero popolari durante l'Impero romano?
  2. Durante l'Impero romano, i culti di divinità orientali come Isis, Serapide, e Cibele, conosciuta come la Grande Madre, divennero sempre più popolari, a scapito dei culti romani tradizionali.

  3. Come reagirono gli imperatori romani alla diffusione dei culti orientali?
  4. Augusto cercò di impedire la diffusione dei culti orientali, mentre l'imperatore Claudio ristabilì ufficialmente il culto di Attis, nonostante fosse stato proibito per la sua natura sanguinaria.

  5. Qual era il ruolo degli archigalli nei culti orientali?
  6. Gli archigalli erano una nuova tipologia di sacerdoti che garantivano i culti rivolti alle divinità orientali, e Plinio il Vecchio fu il primo a menzionare questa figura, introdotta dall'imperatore Claudio.

Domande e risposte

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