Concetti Chiave
- Gli Egiziani prosperavano grazie alle inondazioni del Nilo e raggiunsero il massimo splendore tra il 1550 e il 1100 a.C. sotto Faraoni come Tutmosi III e Ramsete II.
- Inizialmente invasi dagli Assiri, furono successivamente sottomessi dai Persiani e infine conquistati dai Romani nel 30 a.C.
- Il Faraone era visto come un re-dio, con un sistema di funzionari e una potente casta sacerdotale, mentre il popolo viveva in condizioni di schiavitù.
- La religione egiziana evolve dal culto animistico alla venerazione di divinità come Osiride e Iside, con una forte fede nella vita dopo la morte.
- Contribuirono notevolmente all'agricoltura, artigianato, commercio e cultura, eccellendo in scienze come astronomia e matematica, e lasciando eredità artistiche e architettoniche.
Indice
La prosperità dell'antico Egitto
Abitavano la regione nord-orientale dell’Africa e traevano benessere e ricchezza dalle periodiche inondazioni del Nilo. Fusisi in un’unica grande monarchia intorno al 3500 a.C., attraversarono il periodo di maggiore splendore, dal 1550 al 1100 a.C., sotto i Faraoni Tutmosi III, Tutankamen e Ramste II, che espansero il loro territorio fino all’Etiopia e alla Mesopotamia e che favorirono la costruzione di palazzi e templi, le cui rovine destano ancora oggi stupore e ammirazione.
Invasi dagli Assiri nel 663 a.C., dopo aver riconquistato per breve tempo la loro libertà ù, gli Egiziani furono sottomessi da Cambise, re dei Persiani, nel 525 a.C., finché, nel 30 a.C., il territorio fu conquistato dai Romani.Il potere del faraone
Cappo supremo era il Faraone, considerato re-dio, che si circondava di numerosi funzionari, per lo più soldati, a cui veniva concesso il godimento di terre e privilegi di ogni specie. Potentissima era anche la casta dei sacerdoti, mentre il popolo languiva nella schiavitù e nella miseria.
Religione e culto dei morti
Popolo religiosissimo, quello egiziano credette in un primo tempo che gli dei si incarnassero negli animali; successivamente, però onorarono Osiride, dio della luce e della vita, e Iside, sua moglie; dio delle tenebre e della morte era Seth. La fede nella sopravvivenza dell’anima dopo la morte fisica portò gli Egiziani ad un gentile e delicato culto dei morti, che venivano mummificati e deposti in tombe sicure simili a fortezze, come le piramidi.
Cultura e innovazioni egiziane
Dediti per lo più all’agricoltura, gli Egiziani praticarono anche un notevole artigianato e diedero vita ad industrie e commerci ben avviati, mentre nel campo della cultura e dell’arte ebbero manifestazioni vigorosissime ed originalissime. Fin dai tempi più remoti usarono la scrittura, che fu prima ideografia (i geroglifici), infine alfabetica, e scrivevano su una corteccia di una pianta lacustre detta papiro. Furono maestri dell’astronomia, nella fisica, nella matematica e nella geometria e lasciarono segni inconfondibili della loro genialità sia nell’architettura (obelischi, templi e piramidi) che nella scultura e nella pittura.
Domande da interrogazione
- Qual era il periodo di massimo splendore della civiltà egiziana?
- Qual era il ruolo del Faraone nella società egiziana?
- In quali campi eccellevano gli Egiziani?
Il periodo di massimo splendore della civiltà egiziana fu dal 1550 al 1100 a.C., sotto i Faraoni Tutmosi III, Tutankamen e Ramsete II, che espansero il territorio e favorirono la costruzione di palazzi e templi.
Il Faraone era il capo supremo, considerato re-dio, e si circondava di numerosi funzionari, principalmente soldati, a cui venivano concessi terre e privilegi. La casta dei sacerdoti era anche molto potente, mentre il popolo viveva in schiavitù e miseria.
Gli Egiziani eccellevano in agricoltura, artigianato, industria e commercio. Erano maestri in astronomia, fisica, matematica e geometria, e lasciarono segni della loro genialità nell'architettura, scultura e pittura.