Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Durante il periodo monarchico romano, lo Stato aveva divinità protettrici come i Lari e i Penati, con il Campidoglio come centro del culto.
  • Le divinità romane erano specializzate in vari aspetti della vita, con i contadini che si rivolgevano a diverse divinità per i lavori agricoli.
  • Le divinità più importanti includevano Saturno, Giano e Marte, con una Triade protettrice formata da Giove, Marte e in origine Giano.
  • Le divinità indigetes erano considerate proprie dei Romani, mentre i novensides erano importati successivamente.
  • Nel VI secolo, sotto l'influenza etrusca, iniziò l'assimilazione delle divinità romane con quelle greche, fenomeno che si intensificò durante la Repubblica.

Indice

  1. Il culto religioso a Roma
  2. Divinità specializzate e animismo
  3. La triade e le divinità nazionali
  4. Indigetes e novensides
  5. Assimilazione delle divinità greche

Il culto religioso a Roma

A Roma lo Stato, come la famiglia, aveva i suoi lari (= Romolo e Remo) e dei Penati , chiamati Penates publici, che sorvegliavano sulle scorte della città. La città di Roma non poteva avere dei Mani. Il centro del culto religioso era il Campidoglio.

Divinità specializzate e animismo

Le divinità romane erano molto specializzate. I numina o virtutes erano le volontà degli Dei che era strettamente necessario gestire in questa o in quella circostanza precisa della vita umana Ecco perché, in corrispondenza con i lavori agricoli, il contadino si doveva rivolgere a Sterculinus (divinità della concimazione del suolo), a Vervactor (divinità del primo dissodamento), a Redaractor (divinità del secondo dissodamento), a Saritor (divinità che proteggeva l’inseminazione), a Occator o aiutante di Cerere (divinità che sovrintendeva ai lavori di erpicatura). Quindi all’origine la religione degli antichi Romani era di tipo animistico dove ognuno invocava una divinità a seconda delle proprie esigenze personali. Per evitare ogni incertezza, per le loro preghiere, i preti elaboravano gli indigitamenta, cioè delle lunghe liste di divinità Per lungo tempo, i Romani non hanno raffigurato i numi, la cui origine si perde nella notte dei tempi, tramite una rappresentazione concreta

La triade e le divinità nazionali

Fra i numi, alcuni erano più importanti altri in quanto presiedevano a tutta un’attività.: così Saturno si occupava della semina, Giano era il dio della luce, Marzo presiedeva alla vegetazione e più alla guerra, Giove era il dio del cielo e dei fenomeni atmosferici in generale. Spesso, le divinità venivano rappresentate con dei simboli: Marzo con una spada ecc. I protettori della nazione erano tre (Giove, Marte e Giano) che costituivano la Triade. Probabilmente, più tardi, Giano fu sostituito da Quirino, da identificare successivamente con Romolo. La Triade aveva origini molto antiche. Durante il periodo etrusco (VI secolo), troviamo un’altra Triade, quella classica, formata da Giove, Giunone e Minerva che veniva adorata sul Campidoglio. Da notare che il primo grande tempio di Roma, quello di Giove Capitolino, fu costruito dagli Etruschi.

Indigetes e novensides

Le divinità nazionali si chiamavano indigetes = proprio romani che si opponevano a quelli importati successivamente, chiamati novensides. I numi nazionali erano

• Cerere – dea dei frutti della terra

Fauno – dio del bestiame

Flora – dea dei fiori

• Giano (Janus) – dio della luce. Era chiamato così perché apriva le porte (= ianua). Il suo tempio, eretto all’ingresso del Foro aveva le porte aperte in tempo di guerra

• Giunone – dea delle donne

• Giove (Jupiter) – dio del cielo e del tuono. In caso di giuramento si ricorreva a questa divinità come testimone

Liber – dio della vite

• Marte – dio della vegetazione e più tardi della guerra

• Minerva – dea dell’intelligenza

Pale (Pales) – un’oscura divinità dei pascoli e del bestiame. Non sappiano se fosse maschile o femminile ed è probabile che sui trattasse di una coppia di divinità

Pomona – dea dei frutti e degli alberi

• Quirino – dio confuso con Marte e più tardi con Romolo

• Saturno – dio della semina e della coltivazione

Tellus (oppure Terra Mater) – dea della terra e delle messi

Vertimnus – dio delle stagioni e del commercio. Il nome deriva da vertere = cambiare

Vesta – dea del focolare domestico

Vulcano – dio del fuoco

Assimilazione delle divinità greche

A partire dal VI secolo, tramite gli Etruschi, si verificò un’assimilazione di alcune divinità romane con quelle greche. Tale assimilazione crebbe soprattutto sotto la Repubblica

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo dei Penati publici nella Roma monarchica?
  2. I Penati publici sorvegliavano sulle scorte della città, simili ai lari della famiglia, e facevano parte del culto religioso statale.

  3. Come venivano gestite le divinità romane in relazione alle attività umane?
  4. Le divinità romane erano molto specializzate e i numina o virtutes rappresentavano le volontà degli Dei, invocate in circostanze specifiche della vita umana, come i lavori agricoli.

  5. Quali erano i simboli associati alle principali divinità romane?
  6. Le divinità venivano spesso rappresentate con simboli, ad esempio, Marte con una spada, per indicare le loro funzioni e attributi.

  7. Chi costituiva la Triade protettrice della nazione romana?
  8. La Triade era composta da Giove, Marte e Giano, anche se successivamente Giano fu sostituito da Quirino, identificato con Romolo.

  9. Quali cambiamenti avvennero nel pantheon romano durante il periodo etrusco?
  10. Durante il periodo etrusco, si formò una nuova Triade classica composta da Giove, Giunone e Minerva, adorata sul Campidoglio, e si verificò un'assimilazione di divinità romane con quelle greche.

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