Concetti Chiave
- Il culto cretese era dominato da una divinità femminile, la dea madre, associata alla vita vegetale e animale.
- I santuari della dea erano situati in luoghi elevati come montagne e caverne, simbolizzando il suo dominio sulla terra.
- La dea madre era spesso accompagnata da una figura maschile subordinata, rappresentante un figlio o un amante mortale.
- Questa coppia divina è una costante nella mitologia mediterranea, con paralleli come Astarte e Adone tra i fenici.
- Il culto della dea comprendeva danze rituali e musica che inducevano uno stato di esaltazione spirituale tra i suoi seguaci.
Indice
Il culto divino a Creta
A Creta esisteva un culto divino di tipo antropomorfo, ossia di entità divine aventi forma umana.
La dea madre e il paredros
La figura dominante di questo culto era una divinità femminile, la dea madre, signora della vita vegetale e animale. Tutta la terra le era sottomessa: i suoi santuari più venerati si trovavano su altura, in caverne, sulle vette dei monti. Presso i greci questa dea sarà più tardi nota con vari nome: Rea, Dictinna oppure la Grande Madre. Si diceva che Rea fosse la madre di Zeus e la dea cretese è associata a una figura maschile subordinata ( detta, in greco, paredros, ossia "colui che siede accanto"), che di volta in volta può essere un figlio o un amante mortale.
Coppie divine nel Mediterraneo
La grande dea femminile e il suo compagno formano una primordiale coppia divina, profondamente radicata nella mitologia dei popoli del Mediterraneo orientale e che riappare con i vari nomi in ambienti diversi: per i fenici si trattava di Astarte e del suo sposo mortale Adone; in varie zone dell'Asia si trattava di Cibele e del suo giovane figlio e amante Attis. Presso i greci, alcuni tratti di questa divinità dell'amore e della fertilità confluirono nel culto di Afrodite.
Rituali e danze estatiche
Questa dea è stata definita dagli storici della religione la "dea veneranda" e pare da connettere con i primitivi rituali delle popolazioni agricole. Il suo culto si svolgeva probabilmente all'aperto e comprendeva delle danze rituali al suono del flauto, che provocava uno stato di esaltazione irrazionale e la percezione della misteriosa presenza in sè di una forza divina. Ancora presso i greci, erano noti i seguaci della dea cretese che danzavano al suono di musiche cadenzate sino a cadere in delirio.
Domande da interrogazione
- Qual era la figura dominante nel culto divino a Creta?
- Come si manifestava la coppia divina nel Mediterraneo orientale?
- Quali erano gli elementi caratteristici dei rituali dedicati alla dea cretese?
La figura dominante era una divinità femminile conosciuta come la dea madre, signora della vita vegetale e animale, associata a una figura maschile subordinata chiamata paredros.
La coppia divina si manifestava come una grande dea femminile e il suo compagno, con vari nomi in diverse culture, come Astarte e Adone per i fenici, e Cibele e Attis in Asia.
I rituali comprendevano danze estatiche al suono del flauto, che inducevano uno stato di esaltazione irrazionale e la percezione di una forza divina.