Concetti Chiave
- Damnatio Memoriae, una pratica della Roma Antica, mirava a cancellare il ricordo di persone per mantenere l'onore di Roma.
- Inizialmente riservata all'élite, comportava l'abolitio nominis e, con consenso del Senato, il rescissio actorum.
- Con l'età imperiale, la pena si estese agli imperatori decaduti, cancellando nomi e distruggendo statue.
- Anche nel Medioevo, la Damnatio Memoriae colpì, come nel caso di Papa Formoso, processato post mortem per sacrilegio.
- In epoca moderna, il concetto è stato applicato a ideologie politiche come il nazi-fascismo.
Indice
Origini e significato della damnatio memoriae
La locuzione latina Damnatio Memoriae significa letteralmente 'condanna della memoria' e venne istituita nella Roma Antica in età repubblicana.
Applicazione nella Roma repubblicana
Questa pena consisteva nella Infatti, nella società romana si dava molta importanza all'immagine e alla reputazione di cui un cittadino godeva, per questo la condanna appariva ancora più crudele.
Durante la Repubblica, era riservata a coloro che appartenevano alla classe più elevata.
La Damnatio Memoriae consisteva nella cancellazione del nome (abolitio nominis), che non sarebbe stato tramandato nella gens del condannato.
Inoltre, se il Senato si fosse dimostrato concorde, l'abolitio nominis sarebbe stata seguita dal rescissio actorum, ovvero l'annullamento degli atti compiuti dal condannato durante la carica sociale che aveva rivestito.
Se il processo avveniva quando egli era ancora vivo, la pena veniva considerata tale e quale alla morte civile.
Estensione in età imperiale
In età imperiale la Damnatio Memoriae si estese persino agli imperatori uccisi o decaduti.
I loro nomi furono cancellati dalle opere sulle quali erano stati iscritti, le statue vennero distrutte e i loro volti sfregiati nei ritratti di famiglia.
Esempi storici e casi particolari
Tra le persone che furono soggette alla Damnatio Memoriae si ricordano: Caligola, Seiano, Nerone, Domiziano, Messalina e Geta.
La pena si protrasse anche nel Medioevo, ove persino alcuni papi ne subirono la condanna.
Particolare è il caso di Papa Formoso, che subì un processo post mortem con l'accusa di sacrilegio.
Il suo cadavere fu riesumato, vestito con gli abiti pontifici e posto su un trono nella sala del concilio, dove Papa Stefano IV avrebbe dovuto processarlo.
Per rispondere alle domande, al posto di Papa Formoso venne chiamato un diacono.
Una volta terminato, il papa venne condannato per abuso di potere e, strappategli le vesti, amputate le tre dita usate per le benedizioni, il suo cadavere venne gettato nel Tevere.
Damnatio memoriae in età moderna
In età moderna la Damnatio Memoriae è stata utilizzata anche contro ideologie politiche come quelle nazi-fasciste nei Paesi in cui esse sono state adottate.
Domande da interrogazione
- Che cos'è la Damnatio Memoriae e qual era il suo scopo nella Roma Antica?
- Come veniva applicata la Damnatio Memoriae in età imperiale?
- In che modo la Damnatio Memoriae è stata utilizzata in età moderna?
La Damnatio Memoriae era una pena che consisteva nella cancellazione di una persona da tutti i documenti esistenti per mantenere l'onore di Roma, riservata a coloro che appartenevano alla classe più elevata.
In età imperiale, la Damnatio Memoriae si estese agli imperatori uccisi o decaduti, con la cancellazione dei loro nomi dalle opere, la distruzione delle statue e lo sfregio dei volti nei ritratti di famiglia.
In età moderna, la Damnatio Memoriae è stata applicata contro ideologie politiche come quelle nazi-fasciste nei Paesi in cui esse sono state adottate.